Il Mondiale 2023 si prospetta come la stagione più spettacolare di sempre e Paolo Lorenzi ha riassunto le ragioni in 10 punti. Tutto il weekend di gara a Portimao è in diretta su Sky Sport MotoGP, Sky Sport Uno e in streaming su NOW. Eccezionalmente, la prima Sprint della stagione sarà anche in streaming su Skysport.it e sul canale YouTube di Sky Sport
- Con ventuno gare in calendario, il 2023 sarà la stagione più lunga di sempre. Si correrà da marzo a novembre, a ritmi serrati, due gare ogni tre weekend, una prova di resistenza per moto, squadre e piloti. Si parte dall’Europa, in Portogallo, anziché in Qatar spostato a fine stagione per consentire il completamento dei lavori sul circuito. Ed entrano due nuovi circuiti, India e Kazakistan, tutti da scoprire. La Spagna perde un Gran Premio, Aragon, che rispetterà un turno di "riposo"
- Dal 7 al 9 luglio sarà la prima volta assoluta del Kazakistan, in Asia centrale, dove si correrà al Sokol International Racetrack (nella foto), pista di recente costruzione, lunga 4.495 metri che si preannuncia piuttosto veloce con i suoi lunghi rettilinei. Poi sarà la volta del GP d’India in programma al Buddh International Circuit dal 22 al 24 settembre: ha ospitato dal 2011 al 2013 tre Gran Premi di Formula 1. Lunga 5.125 metri, ha due lunghi rettilinei (uno di 1.006 metri), 8 curve a destra e altrettante a sinistra
- Il 2023 inaugura un nuovo format con l’inserimento della Sprint Race al sabato, che di fatto raddoppia il numero della gare. Sarà interessante vedere come le squadre affronteranno il doppio impegno nel fine settimana, destinato a incidere profondamente sul risultato finale. La novità è stata accolta con favore dalla maggioranza delle case, ma ha suscitato qualche perplessità da parte di alcuni piloti, per il maggior stress fisico e mentale a cui saranno sottoposti e per il rischio maggiore di incidenti
- Dopo tre stagioni perse a causa dell’incidente del 19 luglio 2020 (con le conseguenti 4 operazioni all'omero del braccio destro), il Mondiale 2023 rappresenta per Marc Marquez il momento della verità. Se il fenomeno spagnolo tornerà quello di prima gli equilibri della MotoGP potrebbero cambiare di nuovo. Il Motomondiale lo aspetta, perché Marc rappresenta un preziosissimo patrimonio di talento a cui è prematuro rinunciare. E darebbe un sapore speciale alla nuova sfida iridata
- Tutti si chiedono se la Ducati saprà ripetere il successo del 2022, la migliore stagione in assoluto. La casa bolognese ha vinto tutto: titolo piloti, titolo costruttori e classifica a squadre. Nel 2008 non riuscì a bissare il titolo di Stoner vinto l’anno prima, ma la Ducati di oggi è ben altra cosa, tanto da far pensare che sia iniziata una nuova era all’insegna della Desmosedici. Il 2023, con tutte le novità che porta con sé, sarà un banco di prova davvero impegnativo anche per gli uomini e i piloti (sempre 8) di Borgo Panigale
- L’Aprilia è stata la grande sorpresa, a livello tecnico, del 2022. La crescita mostrata fino a due terzi di stagione, la sfida al titolo portata avanti da Aleix Espargaró, l’hanno messa di diritto tra gli sfidanti del 2023. Si tratta di capire quanto margine di miglioramento ha il progetto di Noale. Ma in Aprilia sono più che motivati e con il raddoppio delle moto in pista (4 con il debutto della squadra satellite Aprilia RNF) le possibilità di ben figurare aumentano
- La reazione Yamaha, dopo una stagione in sordina (salvata dalla classe di Fabio Quartararo) non può più farsi attendere. I vertici della squadra giapponese hanno promesso novità tecniche importanti per ridare competitività ai suoi piloti, che hanno pagato un sensibile gap di potenza nel 2022. Occhi puntati su Franco Morbidelli, che ha patito il cambio di moto alla fine del 2021, con la speranza di rivederlo al vertice del campionato, come accadde due stagioni fa nel team Petronas
- Marco Bezzecchi ha vinto il titolo di rookie dell’anno nel 2022 e quindi rappresenta un’altra speranza per i tifosi italiani che aspettano un’ulteriore crescita anche da parte di Luca Marini, fermatosi ai piedi del podio in un paio di occasioni. E poi c’è Jorge Martin, l’eterna promessa, ansioso di mostrare di che pasta è fatto, dopo aver digerito a fatica la preferenza accordata ad Enea Bastianini nella corsa al posto di pilota ufficiale Ducati
- Le case europee hanno scalzato quelle giapponesi dal vertice della classifica. Con 5 piloti nei primi 6 posti del Mondiale, il baricentro tecnico della MotoGP sembra essersi spostato in Europa e in particolare in Italia, dopo il lungo duopolio giapponese costituito da Honda e Yamaha. Con l’uscita di scena della Suzuki (che aveva vinto il titolo piloti con Mir nel 2020) la consistenza della forza nipponica è messa a dura prova. Sapranno reagire le due case più titolate della MotoGP?
- La casa di Borgo Panigale ha messo in pista una moto micidiale, capace di competere su tutti i circuiti e di farsi valere nelle mani di piloti diversi per stile di guida e talento. Bagnaia e Bastianini inoltre costituiscono una coppia straordinaria. La Desmosedici è il nuovo riferimento tecnico, come ha dimostrato negli ultimi test a Portimao, ma gli avversari non stanno certo con le mani in mano. Honda, Yamaha, Aprilia e KTM sono tutte al lavoro per colmare il gap tecnico
- Il Motomondiale 2023 sarà tutto in diretta su Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW: si parte il 26 marzo con il GP del Portogallo, proprio a Portimao, dove la Ducati ha dominato gli ultimi test (Bagnaia ha firmato il nuovo record della pista)