MotoGP, dominio azzurro a Portimao: 5 moto italiane nei primi 5 posti

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Michele Merlino

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Un pokerissimo già visto a Silverstone l'anno scorso, ma 5 moto italiane nei primi 5 confermano l'ottimo momento azzurro. Ecco le statistiche e le curiosità del GP del Portogallo di MotoGP, che ha visto la Ducati di Bagnaia trionfare sia nella Sprint che nella gara domenicale

GLI HIGHLIGHTS DEL GP PORTOGALLO

Bagnaia vince su Ducati, lo segue Vinales su Aprilia, quindi altre tre Ducati, per un pokerissimo di 5 moto italiane nei primi 5. Certo, l’avevamo già visto a Silverstone l’anno scorso, ma il fatto che si verifichi a così poca distanza, dopo averlo atteso dal GP di Monza del 1968, fa comprendere quanto le moto italiane siano forti in questo momento. A causa del nuovo formato che include anche la Sprint, questo 5x5 non si riflette nel mondiale, dove registriamo "solo" un monopolio delle prime tre posizioni con Bagnaia (Ducati), Vinales (Aprilia) e Bezzecchi (Ducati) prima di incontrare la KTM di Miller. Si tratta comunque di un risultato eclatante, visto che i nostri colori non monopolizzavano le prime tre posizioni da Monza 1969, quando i primi tre posti del mondiale erano occupati da Giacomo Agostini (MV Agusta), Gyula Marsovszky (LinTo) e Billie Nelson (Paton).

La statistica del futuro

Per le nuove leve è lungo il cammino verso l’ormai veterano Marc Marquez, tanto che il paragone al momento è sempre lui contro il resto del mondo. L’esempio è il podio dell’Algarve: Bagnaia, Vinales e Bezzecchi assommano, in tre, 55 podi, mentre Marquez sul podio ci è salito, da solo ed in prima posizione, in 59 occasioni. E proprio le sue 59 vittorie saranno l’oggetto di un fatto che accadrà a Rio Hondo, visto che Marc ha annunciato la sua assenza. Ci sarà un pareggio, perché lui resterà giocoforza fermo a 59, mentre tutti gli altri partecipanti al mondiale 2023 messi assieme, ne totalizzeranno altrettante. Al momento il plurivittorioso, escluso Marquez, è Bagnaia, che con la sua 12^ vittoria ha superato Quartararo, fermo a quota 11 da 11 gare: il suo digiuno più lungo da quando ha iniziato a vincere, a Jerez nel 2020. C’è una ricorrenza tra la vittoria di Pecco ed il numero 12, quello dei suoi successi: era dal 2012 infatti che la moto con il numero 1 sulla carena non vinceva. All’epoca fu Casey Stoner, a Phillip Island.

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