Valentino Rossi ha fondato l'Academy una decina di anni fa permettendo a tanti giovani talenti di crescere e di affermarsi in MotoGP. Dopo Bagnaia, Marini e Morbidelli, ecco Bezzecchi che ha vinto l'ultimo GP di Argentina chiudendo di fatto un cerchio. Un motivo di orgoglio per l'Italia, che può guardare con ottimismo al futuro anche grazie a Valentino, ancora protagonista in MotoGP anche senza scendere in pista
La grandezza di un campione si misura non solo con i titoli, ma anche con la profondità del segno che si lascia nel proprio sport. Valentino Rossi ha fondato l’Academy una decina di anni fa per allenarsi con giovani talenti che potessero continuamente sfidarlo. Una bellissima avventura, nata in collaborazione con Sky, culminata con la vittoria di Pecco Bagnaia del Mondiale Moto2 nel 2018. L’idea, sui cui si basava anche lo Sky Racing Team VR46, era la scoperta dei giovani talenti italiani che potessero vivere una competizione sana.
Dall'Academy al team Mooney VR46
La nascita dell'Academy VR46 ha permesso a Rossi di allungare di qualche anno la sua carriera e a questi ragazzi di crescere nel miglior modo possibile. Dopo il ritiro, nel 2022, è arrivata la sua squadra in MotoGP con due piloti cresciuti nel team Sky, Luca Marini e Marco Bezzecchi che, con la vittoria in Argentina, ha chiuso un cerchio. Non perché le sfide siano finite, anzi, ma è un fatto che Valentino Rossi con la sua Academy, con Sky e il suo team abbia formato un campione del Mondo, Pecco Bagnaia, e piloti come Bezzecchi, appunto, e Luca Marini. Conta ovviamente la collaborazione con la Ducati sia per Bagnaia sia la il team Mooney VR46, altro motivo di orgoglio per l’Italia che può guardare al futuro con grande ottimismo anche grazie a Valentino Rossi ancora protagonista in MotoGP senza neppure scendere in pista.
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