Marquez sulla penalità: "La regola ora cambia, ma per il pilota non va bene"

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Il pilota spagnolo, al ritorno a Le Mans dopo aver saltato tre gare per l'infortunio alla mano destra di Portimao, torna sul doppio long lap penalty estinto nel GP Argentina. Non ci sarà un caso bis, visto che adesso la Fim ha modificato la dicitura nel dispositivo: "La regola cambia, ma per il pilota non va bene: si prenderanno più rischi per tornare prima..."

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La penalità che era stata data a Marc Marquez post incidente a Portimao con Oliveira è stata giudicata estinta nel GP Argentina, come tra l'altro era stato scritto nel dispositivo originario. La Fim aveva chiarito dopo due giorni che il doppio long lap penalty sarebbe dovuto essere scontato dal pilota di Cervera "Nel prossimo Gran Premio a cui avrebbe preso parte", ma il prevedibile ricorso Honda è stato accolto dalla Corte Federale d'Appello negli scorsi giorni. A Le Mans, dunque, Marc Marquez ritorna senza la spada di Damocle della penalità, un tema che però continua a tenere banco nel paddock. "Non ho capito nemmeno io cosa sia successo: quando ho ricevuto la penalità a Portimao, ero d’accordo - ha esordito il pilota di Cervera a Sky -. Però mi avevano detto che sarebbe stata da scontare in Argentina e così era scritto sul foglio". Il caso Marquez ha fatto giurisprudenza, tanto che la Fim ha cambiato la dicitura del dispositivo, passando da "prossimo Gran Premio" a "prossimo Gran Premio a cui il pilota parteciperà", così da evitare equivoci in caso di infortuni (come successo al pilota Honda che, causa frattura al metacarpo della mano destra, ha saltato non solo il GP Argentina ma anche quelli successivi ad Austin e Jerez). "Ora la regola cambia, ma non credo sia buono per il pilota - ha proseguito l'otto volte campione del mondo -. Perché io avrei potuto andare a Jerez e fare due giri per scontarla e poi rientrare ai box. Così credo che si prenderanno più rischi per tornare più in fretta dagli infortuni. In ogni caso per me la penalità più dura è stata fare tre gare a casa".

Sullo Steward Panel

Marc Marquez ha parlato anche dello Steward Panel, al centro di polemiche per alcune decisioni considerate dai piloti non eque nelle prime gare. "Gli steward fanno il loro lavoro, poi sopra ci sono delle persone più importanti. Secondo me sono loro che devono pensare a una buona strategia. Sarà difficile che tutti siano contenti: nelle prime gare abbiamo visto degli up and down è vero, ma io mi concentro più su chi sta sopra gli steward e può indirizzarli meglio...".

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Sulle condizioni della sua mano

Marquez correrà a Le Mans a oltre un mese dall'incidente con Oliveira e dalla frattura al primo metacarpo della mano destra. "Per me era importante essere qui in Francia - ha proseguito il rider Honda -. Alla fine è da un mese e mezzo che non guidavo la moto. Ci vuole tempo, piano piano riprenderò la confidenza e poi utilizzerò le settimane successive per tornare nella stessa forma fisica di Portimao. Poi Honda continua a lavorare e bisogna provare tante cose che non sono riuscito a testare a Jerez". A cominciare dal telaio Kalex: "Se il tempo lo consentirà, lo proverò già dalle Libere 1 di venerdì".

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"Nessuno vuole cadere, ma siamo sempre al limite"

Infine, nel corso della conferenza piloti, Marc Marquez è tornato anche sull'incidente di Portimao. "Nessuno cade perché vuole andare addosso a un altro pilota. Semplicemente corriamo al limite e si commettono errori - ha spiegato -. Tutti vogliono concludere le gare e nessuno si vuole infortunare...".