Bezzecchi 2° nella Sprint del Mugello: "C'ho provato, ma Bagnaia staccava come un matto"

MOONEY VR46
Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

Bezzecchi commenta così il 2° posto nella gara sprint del Mugello: "Ho provato ad attaccare Bagnaia - spiega il romagnolo a Sky - Ma lui staccava come un matto. E usciva fortissimo dalla Bucine". Poi sulla sfida con Pecco: "Lui ha tutto sotto controllo. Anche se sbaglia qualcosina, il tempo sul giro lo tira fuori. A me questo non riesce ancora"

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Se Bagnaia in fondo ha confermato la stoffa di cui è fatto (preciso, concreto, padrone di sé e della situazione) Bezzecchi stupisce di gara in gara, ogni volta un po’ di più. Cresce in fretta il pilota del team VR46, c’è chi è pronto a giurare che stia bruciando le tappe. Capita quando sei giovane e alle prime armi nella categoria più impegnativa. Ma l’entusiasmo di Marco è contagioso, come il suo approccio lucido e onesto. "Ho provato ad attaccare Pecco - ha spiegato il romagnolo dopo la Sprint -, ma lui staccava come un matto. E usciva fortissimo dalla Bucine". La differenza tra il Bez e l’amico rivale non sta solo in quella manciata di punti che li separa in classifica, la conferma di una maturità agonistica superiore, ma in quella gestione della moto e della gara che Marco deve ancora raggiungere. Per sua ammissione: "Pecco ha tutto sotto controllo. Anche se sbaglia qualcosina, il tempo sul giro lo tira fuori. A me questo non riesce ancora".

Bezzecchi con la bandiera dell'Italia dopo il 2° posto nella Sprint - ©Motorsport.com

"Che emozione cantare l'inno italiano col pubblico"

Ammettere i propri limiti è la via obbligata per arrivare a eliminarli, o quanto meno a spostarli più in alto. Marco cresce in fretta… col vantaggio, rispetto a Bagnaia, di non doversi confermare a ogni gara. Può permettersi di migliorare un po’ alla volta, mentre Pecco porta sulla carena il numero 1 che gli impone di tenere fede alla attese. "Ho un buon passo gara, sto migliorando sul giro secco", ha detto Marco, l’apprendista capace di commuoversi in quelle situazioni che in fondo sono una novità per lui. Come salire sul podio del Mugello, davanti al pubblico di casa che intona un inno nazionale da brividi. "Che emozione sentire il pubblico della tribuna che cantava l’inno. Io sono stonato, ma avevo la pelle d’oca"

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