Jorge Martin: "Nel 2025 voglio correre in un team ufficiale, spero con Ducati"

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Il pilota della Pramac, impegnato nel GP di Germania, è stato ospite di 'Talent time' e si è raccontato a 360 gradi al nostro Sandro Donato Grosso. "Il mio obiettivo - ha raccontato Martin - è quello di correre nel 2025 in un team ufficiale e spero che sia in Ducati. Lavorerò come un 'animale' per riuscirci". Qui il testo integrale dell'intervista 

GP GERMANIA, LA GARA DELLA MOTOGP LIVE

 

Sandro Donato Grosso: "Certo che il tuo ufficio è un po' disordinato...".

Martin: "No, non è vero! Forse è un po' piccolo, quello sì...".

 

Se andavi nel team ufficiale, magari...

(ride) "Avevo un ufficio più grande! No, dai, per adesso mi va bene così".

 

Chi ha accesso al tuo ufficio?

"Poca gente, mio padre, il mio allenatore e a volte anche la mia fidanzata, Maria". 

 

È spagnola come te?

"Sì, di Ibiza, è andata a studiare a Singapore per 6 mesi, ma per fortuna è già tornata!".

 

Sei un tipo geloso?

"No! Forse prima un pochino... ma lei non mi dà nessun motivo per esserlo".

 

Che coppia siete?

"Siamo una coppia tranquilla, ci divertiamo, come tutti i ragazzi".

 

Anche tu farai una proposta di matrimonio romantica come quella di Bagnaia?

"Ancora siamo giovanissimi, lei ha soltanto 20 anni, non corriamo troppo...".

 

Come l'hai corteggiata?

"Non è stato facile... ci è un voluto un po' per conquistarla. In realtà era un periodo in cui volevo stare da solo, ma poi ho incontrato lei... Ho spinto molto, come nelle moto... Ho preso dei rischi, ma alla fine ce l'ho fatta".

 

Essere un pilota di MotoGP ti ha aiutato nella conquista?

"No, non ce n'è stato bisogno...".

 

Ma chi è, veramente, Jorge Martin?

"È un ragazzo che va forte in moto e adesso è in un momento di grande forma".

 

Ma quel ragazzo che ha sofferto per un incidente, che ha avuto una delusione importante perché non è andato nella Ducati ufficiale, come si sente ora?

"Alla fine credo che s'impari da tutto, da tutti i momenti. Soprattutto quelli tosti, negativi".

 

Martin ha voglia di riscatto oggi o è più sereno?

"È inutile pensare al passato. Ora che ho la moto "factory", un team che mi supporta in tutto, sento che non mi manca niente per fare la mia strada in questo Mondiale".

 

C'è stato un momento, quando eri 'arrabbiato' con la Ducati, che hai pensato: vado alla Yamaha, un team che ti ha sempre stimato?

"Bisogna sempre cercare l'opzione migliore nella propria carriera. Cercherò sempre di scegliere quello che è meglio per me e ora è la Pramac".

 

Il tuo obiettivo è rimanere in Ducati?

"Sì, assolutamente. Le altre - Yamaha, Honda - stanno facendo molta fatica, il mio obiettivo è quello di andare a correre nel 2025 in un team ufficiale e spero che sia in Ducati. Lavorerò come un 'animale' per riuscirci".

 

Sei rimasto il solito, 'vecchio' Martinator?

"Assolutamente, la grinta non dovrà mai mancarmi. Guido sempre al massimo delle mie possibilità, ma Bagnaia in questo momento ha ancora qualcosa in più. Diciamo che oggi preferisco arrivare più forte la domenica che in qualifica, ma rimango sempre molto esplosivo!".

 

Cosa ti è rimasto del tuo trionfo nel Mondiale di Moto3, nel 2018?

"La moto, quella originale, ce l'ho a casa! Non so se riuscirò a vincerne un altro, spero di sì... ma quel Mondiale lo porterò per sempre con me". 

 

Tu sei stato compagno di...?

"Binder, Bagnaia, Di Giannantonio e adesso Zarco. Tutti piloti fortissimi". 

 

Andavi più forte di Bagnaia?

"No, andava più forte lui... Io ero appena arrivato in Moto3, lui aveva già due anni di esperienza".

 

Binder?

"Forte anche lui, ma nel mio primo anno in Moto2 riuscivo a stare attaccato a lui e questo mi dava molta fiducia".

 

Tua mamma Susanna è una bravissima ballerina di flamengo.

"Assolutamente! Va a ballare sempre, per due ore al giorno e adesso è a un livello davvero pazzesco".

 

Lei è molto estroversa, tuo padre Angel un po' meno...

"A lui piace stare tranquillo, non ama apparire, stare al centro dell'attenzione. Ma è sempre con me, una presenza fondamentale"

 

Vai d'accordo con Paolo Campinoti (Ceo della Pramac, ndr)?

"Sì, certo. Gli voglio molto bene, è come un papà per me. A volte mi dice cose che non vorrei sentirmi dire, ma nel 99 per cento dei casi ha ragione... Da lui sto imparando moltissimo". 

 

Con Daniele 'Radar' Romagnoli ('wingman' di Martin, ndr) vi pizzicate sempre un po'... 

"Sì, anche dopo il warm up del Mugello abbiamo avuto una piccola discussione sul cambio della moto, ma sono cose che succedono in una famiglia, tutto risolto". 

 

Ma come ti è venuto in mente di creare un profilo Instagram del tuo cagnolino Kuala?

"Non lo so, credo che sia un cane diverso da tutti gli altri... Lei ha molta personalità, come il padrone...".

 

Le prossime piste in cui pensi che potrai fare bene?

"Silverstone, Austria, Thailandia sono adatte alle mie caratteristiche, mi giocherò le mie chance per vincere".

 

Il tuo sogno?

"Vorrei fare la storia... nessuno è riuscito a vincere il Mondiale con un team satellite e vorrei essere il primo a farlo".