MotoGP, GP Germania. Martin batte Bagnaia, adesso può pensare in grande

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Sandro Donato Grosso

Sandro Donato Grosso

Martin si è tolto una grande soddisfazione al Sachsenring: ha battuto il campione del mondo Bagnaia dopo un duello spettacolare, mettendo forse da parte il pensiero di quel posto nella Ducati ufficiale che sentiva di meritare (ma che poi è andato a Bastianini). Lo spagnolo ha un grande potenziale ed è supportato da un gruppo eccezionale come il team Prima Pramac. Inoltre è circondato dall'affetto della famiglia e della fidanzata, oltre che da un cagnolino che ha il nome di una pista

LE PAGELLE DEL GP GERMANIA

Ci sono mille modi di vincere e godersi il trionfo. Ma battere il campione del mondo al fotofinish, dopo avergli resistito in tutti i modi e lasciarsi alle spalle quella tuta rossa da ufficiale che hai sognato, e che non ti hanno ancora fatto indossare nonostante ti senta pronto, trasmette un'emozione speciale. Sono mille le pieghe, tra il tecnico e l'umano, che compongono le tinte della sinfonia  firmata Martin in terra tedesca. Nella patria dei compositori la note sul pentagramma del Sachsenring le ha scritte Jorge vincendo davanti a Bagnaia e Zarco.

La maturità agonistica e il potenziale tecnico

Il pilota del team Prima Pramac (che veleggia nella classifica dedicata) si è preso una delle soddisfazioni più belle della sua carriera, assieme alla vittoria del Mondiale in Moto3 ottenuta nel 2018 quando correva con Fausto Gresini. Oggi che la sua Ducati rispetto a quella dello scorso anno è davvero una macchina perfetta (e che ha un motore che non crea grattacapi nella sua gestione) Martin  esprimere un potenziale che lo legittima a pensare in grande. Il secondo posto del Mondiale ne è la conferma, così come la crescita che lo ha portato verso una maturità agonistica che è andata al di là del giro secco e dell'esplosività che sono comunque rimaste le sue peculiarità.

Dalla fidanzata al soprannome, il mondo di Martin

I passi restanti sono figli della ritmica motoristica... Martin ha origini umili e occhi vispi. La fidanzatina Maria, la mamma Susanna che balla la sivigliana, un cagnolino che ha il nome di una pista (Kuala), il viaggio-tormentone vittoria a Punta Cana da offrire al team e un nick che graffia: Martinator! Se chiudiamo gli occhi la visione è quella di un gladiatore con tanto di armatura, se li apriamo invece scorgiamo le lacrime di chi al successo ci è arrivato dopo tanti sacrifici. Lo stesso che capisce che siamo alle prime battute della sinfonia.