Andrea Iannone: "Ho buone possibilità di tornare nel 2024 in Superbike". VIDEO
mercato pilotiI quattro anni di squalifica stabiliti dal TAS di Losanna per Iannone scadranno nel dicembre 2023. A partire dal gennaio 2024, pertanto, Andrea potrà tornare regolarmente in pista. Ed è proprio questo l'obiettivo del pilota di Vasto, come ha spiegato al microfono di Antonio Boselli dal paddock di Imola: "Sto lavorando per tornare in pista nel 2024 in Superbike, al momento ci sono delle buone possibilità, per adesso mi limito a dire che siamo nella direzione giusta"
Iannone è pronto a tornare in pista dopo quattro anni di stop. La squalifica del pilota di Vasto scadrà infatti nel dicembre 2023, pertanto a partire dal gennaio 2024 Andrea potrebbe tornare regolarmente in pista dopo aver scontato la sanzione inflitta dal TAS di Losanna il 10 novembre 2020. Da qualche settimana Iannone si sta muovendo nel paddock della Superbike per trovare una collocazione per la prossima stagione. Considerando la storia di Iannone, è facile immaginare che la sua destinazione naturale possa essere la Ducati. È presumibile che Andrea richieda un trattamento da pilota ufficiale: nel 2024 potrebbe trovare spazio in uno dei team di Borgo Panigale, per poi ambire nel 2025 a migliorare ulteriormente la propria collocazione.
Iannone: "Sto lavorando per tornare nel 2024"
La situazione è ancora in divenire, ma come ha spiegato lo stesso Iannone al microfono di Sky Sport, è sempre più probabile rivederlo presto in pista: "La Superbike è molto spettacolare, è bello vedere delle gare così, piene di sorpassi come una volta. Sono contento di essere qui nel paddock – ha detto il pilota di Vasto –. Sto lavorando per tornare in pista nel 2024 in Superbike, al momento ci sono delle buone possibilità. Però fino a quando non è tutto sistemato, non credo sia giusto dire che ci sarò. Mi limito a dire che siamo nella direzione giusta”
La ricostruzione del caso Iannone
Il 17 dicembre 2019 Iannone risulta positivo a un controllo antidoping effettuato il 3 novembre 2019 in Malesia per la presenza di tracce (1,150 nanogrammi per millilitro) di Drostanolone, uno steroide anabolizzante vietato, rinvenute nelle sue urine. La FIM decide di sospenderlo. In seguito, il primo aprile 2020, la disciplinare della Federmoto Internazionale condanna Andrea a 18 mesi di squalifica per doping 'colposo'. Iannone non avrebbe assunto sostanze dopanti con dolo, ma sarebbe stato vittima di contaminazione alimentare. La difesa di Andrea annuncia il ricorso al TAS di Losanna, ma il Tribunale Arbitrale dello Sport fa sapere che la Wada ha fatto ricorso contro la squalifica di 18 mesi di Iannone, chiedendo un inasprimento della pena a 4 anni. Il 10 novembre 2020 il TAS emette la sentenza: Iannone viene squalificato per 4 anni a partire dal 17 dicembre 2019. Accolta la richiesta della Wada di inasprire la pena. Tutti i risultati ottenuti da Iannone a partire dal 1° novembre 2019 sono da considerarsi non validi, con tutte le conseguenze che ne derivano, inclusa la perdita di medaglie, punti e premi. Il pilota abruzzese, classe 1989, potrebbe tornare in sella a partire dal dicembre 2023, a 34 anni compiuti.