MotoGP, GP Austria a Spielberg: le PAGELLE di Paolo Beltramo
Bagnaia domina il weekend del Red Bull Ring: Pecco merita un doppio 10 e lode. Bene anche Binder e Bezzecchi, deludono Miller e l'Aprilia. Quartararo e Marc Marquez vedono la luce in fondo al tunnel. Di seguito le pagelle del GP d'Austria a cura di Paolo Beltramo
- Terzo en plein stagionale (37 punti) e quinta vittoria domenicale su 10 gare, di un pazzesco, perfetto, dominante Pecco Bagnaia che ha ottenuto la pole, la vittoria della sprint del sabato e questa strepitosa, importante, tosta di oggi. Ha battuto ancora una volta un ottimo, ma contro questo pilota con questa Ducati alla fine impotente Binder. Che dire oltre: quando il campione del mondo guida così non c’è moto o pilota che possa batterlo.
- Pecco sta migliorando ogni GP diventando sempre più consapevole, sicuro, preciso, determinato, affamato, elegante, impietoso, intelligente, analitico, freddo, assoluto. L’impressione è che si stia assistendo alla costruzione di un mito, di una leggenda
- Vedremo, ma questa è la sensazione visti i progressi costanti sia del pilota, sia della sua Ducati che aveva il neo della partenza e che con le ultima modifiche è stata perfetta nello scattare addirittura meglio della fionda KTM: il reparto corse della casa bolognese non smette di lavorare, inventare, migliorare. Doppio 10 e lode. Applausi a scena aperta, una goduria motociclistica assoluta, la bellezza a due ruote.
- Brad Binder, Bravo a tentare di passare alla prima curva Bagnaia, il che era forse la sua unica speranza di poter provare a vincere. Non essendoci riuscito ha comunque provato a stare vicino finchè la pressione della gomma anteriore e la guida di Bagnaia là davanti lo ha poco a poco costretto a perdere terreno e chiudere piuttosto lontano da Pecco. In KTM speravano di vincere qua, ma la moto austriaca sta diventando la seconda forza di questo mondiale MotoGP, almeno con il sudafricano alla guida. 9.
- Il Bez che recupera e finisce sul podio davanti ad altre due Ducati, quella del compagno di squadra Luca Marini e di Alex Marquez lottando, sbagliando, riprovandoci, sorpassando. Una bellissima gara dopo la sfortuna della prima curva di sabato, un’altra corsa importante per la sua crescita e per continuare a sognare almeno la seconda posizione mondiale. 9. Bravo, simpatico e forte.
- Marini e Marquez, pure loro bravi, costanti, sempre ingaggiati in lotta tra di loro. Una bella gara, divertente sia per loro, sia per chi li guardava. Finalmente una domenica “normale” per loro che spesso sono stati coinvolti in avvenimenti sfortunati, un’iniezione di fiducia per la seconda metà della stagione.
- Va detto, sottolineato. La VR46 Academy oggi ha vinto 2 gare, la MotoGp con Bagnaia, la Moto2 con Vietti, ha piazzato altri 2 piloti tra i primi 4 sul podio più importante con Bezzecchi e Marini. In assoluto quest’anno tra Pecco e Marco hanno vinto 7 delle 10 gare domenicali e cinque delle sprint. Insomma, se ci sono piloti italiani che vincono e entusiasmano sicuramente anche in buona parte merito della struttura che Valentino Rossi ha costruito e fatto crescere insieme ai piloti. Un’altra eccellenza italiana che gli dà del gran gas. 10.
- Miller è finito quindicesimo dopo il solito exploit iniziale. 4. Pol Espargaro oggi non ha brillato alla fine, anche se per una buona parte della gara è stato insieme a suo fratello. Dopo ciò che ha vissuto ci sta.
- Un po' delusi sicuramente lo sono soprattutto Maverick Vinales che partiva in prima fila, ma ha sbagliato al via era decimo alla fine del primo giro e non ha più avuto grandi chances e ha chiuso sesto, 5.
- Deluso sicuramente anche Jorge Martin che è stato condannato ad un long lap ieri ore dopo la fine della gara sprint per aver provocato quell’incidente alla prima curva (a proposito, direzione gara, datevi una mossa. 4). Era partito bene, ma poi dopo la penalità è rientrato molto dietro recuperando fino alla settima posizione, quindi una buona gara considerate le difficoltà. 8.
- Anche Aleix Espargaro che nella gara precedente a Silverstone aveva vinto, è tra i delusi austriaci dopo un nono posto incolore. 4, ma soprattutto Aprilia deve trovare una costanza che ancora, purtroppo, manca. Pure Zarco non è contento del suo tredicesimo posto finale (4).
- Un po’ di luce anche se le posizioni non sono in assoluto quelle che avrebbero sognato, ma l’ottavo posto per Quartararo, il decimo, undicesimo e dodicesimo posto di Bastianini, Morbidelli e Marc Marquez (6 a loro) sono comunque un po’ meglio del solito, quindi rappresentano qualcosa di positivo, anche se molto relativamente, per piloti che normalmente vogliono vincere.
- Ognuno di loro ha motivi per lasciare l’Austria con un mezzo sorriso: Quartararo perché finalmente ha potuto lottare tra piloti buoni, Bastianini perché si sta avvicinando al suo livello dopo tutti i problemi di questa prima mezza stagione e Morbidelli per aver disputato una gara Costante e aver probabilmente in mano il suo futuro con una Ducati ufficiale nel Team Pramac da dove, come annunciato, andrà via Zarco. Fernandez sta imparando e 14° ci sta.
- La luce non la vedono ancora né Fabio Di Giannantonio, né Nakagami che sono finiti fuori dai punti, 17° e 18° a mezzo minuto dai primi. Davvero troppo poco: 4.
- Finalmente anche in questa categoria, dove quest’anno gli italiani non hanno certo entusiasmato, anzi, e proprio in casa di KTM un nostro marchio appena entrato nei GP, la Fantic e un pilota che da Barcellona del 2022 non vinceva, anzi soffriva, era come scomparso e ha vissuto un periodo difficile. Cioè Celestino Vietti: ha vinto benissimo, guidando da dio, andando a prendere e poi passando e mollando il superfavorito Pedro Acosta. Una gara straordinaria, 10 e lode meritatissimo
- Acosta (9) comunque grazie alla gara di sofferenza di Tony Arbolino, finito soltanto sesto (5) aumenta il proprio vantaggio nel Mondiale fino a 12 punti, ma il problema vero è che lo squaletto di Garbagnate da Le Mans (cinque gare fa) perde punti e non mette più il naso davanti. Speriamo si riprenda. Terzo a oltre 3 secondi Ogura (8) e quarto Dixon (7), molti i caduti tra i quali il solito Sam Lowes, 2. Non male l’undicesimo posto di Foggia, speriamo sia l’inizio di un progresso che tutti attendiamo (6)
- Come spesso succede in questa categoria (e prima in 125) vince chi meno spreca. D’altronde sono giovani e ci sta che debbano fare esperienza, soprattutto quando sei davanti e guidi al limite. Così succede anche stavolta e difatti vedere gente come Masia e Alonso ritirarsi o stendersi conferma questa caratteristica. Peccato. In compenso queste gare di ragazzini spesso, come oggi, regalano gare bellissime e divertenti
- La prima bellissima vittoria di intelligenza e furbizia del turco Deniz Öncü per 5 millesimi sul compagno Holgado e un decimo sul giapponese Sasaki, tutti su KTM (coi veri marchi, Huskvarna, Gas Gas, quest’anno anche in Moto3 Honda non è il massimo). Insomma 10 per i primi 3 con lode per Holgado che all’ultima curva ha fatto un sorpasso strepitoso, divino che però ha dato spazio alla vittoria in volata del turco
- La Turchia nelle gare di moto sta diventando sempre più vincente, soprattutto in Superbike con Kenan Sofuoğlu e Toprak Razgatlıoğlu, quindi vedremo se ritornerà anche il GP ad Istambul. Gli italiani come spesso non hanno brillato, tranne Riccardo Rossi che è stato il primo delle Honda e sesto a soli 5 secondi dal primo con la sua moto del Team Sec 58. Bravo, 8 considerando il mezzo