Moto3, GP San Marino: a Misano vince Alonso, 10° Fenati. HIGHLIGHTS
gp san marinoDavid Alonso conquista la terza gara nelle ultime quattro, vincendo a Misano nel finale davanti a Masià e Oncu. Fenati 10° e migliore degli italiani. Fuori dai punti il leader del Mondiale, Holgado
“Dobbiamo fermarlo per farlo crescere” dice sorridendo ‘Aspar’ Martinez, team principal del team Gas Gas. L’orgoglio di aver lanciato una stella, aumenta col timore di una crescita repentina. Ma come si fa a tenere a freno un talento simile? “Lui sa leggere la gara, sa sempre dove mettersi” e l‘ha dimostrato con un altro finale spettacolare, dopo Barcellona. All’ultimo giro il colombiano Alonso (diciassette anni, prima stagione in Moto3) si è liberato in fretta di Munoz, per poi attaccare Masia, incollato a Oncu. Masia - scattato dalla pole position, in testa per oltre metà gara, con un tentativo di fuga durato lo spazio di sei giri - ha reagito con una staccata decisa al Carro, ma con troppa forza, portando largo Oncu.
Alonso, ha infilato lui e il turco in un colpo solo. Con sicurezza e lucidità. Cinico e spietato, come in Spagna, un talento precoce che può solo maturare. Difficilmente sbaglia David: terza vittoria in quattro gare, in classifica si porta a 21 punti da Holgado, in crisi, ancora una volta a zero punti. Il leader del mondiale non vince dal Mugello e il suo vantaggio s’è ridotto a 4 punti su Sasaki, il cui rimpianto è solo un po’ più piccolo. Il giapponese partito bene dalla seconda posizione, ha corso col gruppo dei primi per metà gara, salvo staccarsi dopo essere stato superato da Toba. Ha chiuso settimo, superato anche dal giovane compagno di squadra Veijer, portandosi a casa sette punti, un bottino esiguo viste le premesse. Il mondiale è più aperto che mai, sei piloti in 29 punti. Munoz, rimasto coi primi per tutta la corsa, si è fermato ai piedi del podio. Ortolà, scattato dal tredicesimo posto, è finito in ottava posizione. Decimo Romano Fenati, primo degli italiani, a punti come Stefano Nepa, tredicesimo. Riccardo Rossi, diciottesimo, ha fatto solo un po’ meglio di Filippo Farioli, diciannovesimo, e Mattia Bertelle, ventunesimo.