Con il trionfo di Bezzecchi in India, la Ducati ha toccato quota 80 vittorie a distanza di 20 anni dal primo successo. La casa di Borgo Panigale e l'Aprilia hanno stravolto gli equilibri della MotoGP: siamo a 10 vittorie consecutive di moto italiane, evento che non si verificava dal 1972 (quando la MV Agusta ne vinse 12 con Giacomo Agostini e Alberto Pagani). Questo weekend si torna in pista in Giappone: domenica 1° ottobre gara alle 8 in diretta su Sky Sport Uno e in streaming su NOW
Vi piacciono i numeri "tondi"? Quelli cioè che finiscono con lo zero? Bene, accomodatevi perché in India è stata una vera e propria scorpacciata, un vero e proprio "festival dei numeri tondi". Cominciamo dalle 80 vittorie Ducati, che arrivano a 20 anni dal loro primo successo. Proseguiamo con le 10 vittorie consecutive di moto italiane, evento che non si verificava dal 1972 (MV Agusta, tutte e 12 allora).
Il lungo digiuno delle case giapponesi
Dalle vittorie italiane passiamo ai digiuni dei marchi giapponesi, che sono ugualmente 10, visto che prima di questa sequenza tricolore l’ultimo a vincere è stato Alex Rins ad Austin, e a questo aggiungiamo un altro digiuno, quello di Marc Marquez, che tocca 700 giorni esatti senza salire sul più alto gradino del podio (Misano 2021). E aggiungiamo pure un altro numero tondo: da quella vittoria, Marquez ha preso parte a 20 GP. L’ultimo numero che ci offre questo weekend è quello dei podi di Quartararo: sono 30, a eguagliare Sete Gibernau al 25° posto di tutti i tempi.
Ducati implacabile in gara
Ci sono due dati che saltano agli occhi dopo il GP dell’India: il fatto che la Ducati abbia vinto due gare su tre dall’inizio dell’anno scorso (22 su 33) e un altro due su tre. Si tratta quello dei podi dei marchi giapponesi: due su tre quest’anno li ha ottenuti Quartararo. Questo si avvia a essere l’anno più buio per il sol levante dal 1969, quando non ottennero nessun podio. L’anno scorso i podi dei marchi giapponesi furono 14, di cui 5 vittorie.