MotoGP, Zarco a Sky: "Lascio Pramac più sereno dopo la vittoria in Australia". VIDEO

TALENT TIME

Il pilota francese, vincitore della sua prima gara in MotoGP a Phillip Island, protagonista dell'intervista di Sandro Donato Grosso per 'Talent time', in cui ha parlato anche del suo futuro alla Honda LCR. "Lascio Pramac senza rimpianti - confessa Zarco - e sono pronto a questa nuova sfida". E sul sorpasso al compagno di squadra Martin... L'intervista integrale (testo e video)

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Johann, abbiamo ancora davanti agli occhi le immagini del 'backflip' dopo la vittoria in Australia: che voto ti sei dato?

(sorride) "Il giro non è stato perfetto... direi 6, 6 e mezzo".

 

Un successo, quello di Phillip Island, che ti riconcilia un po' con il mondo.

"Già, ci voleva. La velocità c'è, la moto c'è, però mettere tutto insieme era complicato. Sono riuscito a lottare a inizio gara, controllare Bagnaia, sono stato bravo ad approfittare del calo di Martin nel finale per via della gomma. È stata la gara perfetta".

 

 

Una vittoria cambia la vita di un pilota o è eccessiva come considerazione?

"Eccessiva. Per il mio livello, il momento della mia carriera non cambia nulla. Ma addolcisce la vita, quello sicuro".

 

È un modo per lasciare questa 'famiglia' (Pramac, ndr) con un ricordo diverso, o no?

"Abbiamo la migliore moto e sono felice di averla sfruttata al massimo anch'io, almeno per una volta".

 

Ti spiace andare via?

"Sì e no, ma più no che sì. Ho fatto il mio percorso alla Ducati e la sfida che mi attende alla Honda è interessante. Certo, se non avessi vinto sarei andato via con dei rimorsi, così posso andarmene più sereno".

 

È un nuovo capitolo della tua carriera dopo i due Mondiali vinti in Moto2, l'avventura non positiva in KTM e la Ducati.

"Una bella scommessa a 33 anni, senz'altro. Lascio la moto migliore per prenderne una tutta da sviluppare, ma è pur sempre la Honda! E non potrà che migliorare, visti i risultati degli ultimi anni. Se sono fortunato... potrebbe essere una grande chance".

 

Anche lì andrai in un team più 'familiare', satellite, la LCR, rifiutando la HRC ufficiale. 

"Ho preferito la LCR di Lucio Cecchinello perché mi è stato proposto un contratto biennale. Non aveva senso andare per un anno in HRC, peraltro in una fase di grande cambiamento dopo l'addio di Marquez, per passare nel 2025 al team satellite. Che poi 'satellite' non è: avremo una moto ufficiale e Honda ci ha dato ulteriori garanzie per il futuro". 

 

Sei un pilota d'altri tempi: uomo di parola, signorile, sensibile, educato, romantico... Ti piace questa descrizione?

"Sì, grazie!".

 

Il tuo rapporto con l'Italia è molto forte, l'Italia è nel tuo destino. Ma l'amore per la Francia è fortissimo, anche la tua fidanzata, Marion, è francese. 

"Mi piace molto la lingua italiana e studio, quando posso, per cercare di parlarla al meglio. A Marion l'Italia piace un po' meno, soprattutto le mie tifose italiane (ride, ndr)". 

 

Torniamo al Mondiale: come vedi il duello Martin-Bagnaia?

"Jorge è il pilota più veloce, ma sta pagando qualche errore di troppo. Pecco è maturato molto, controlla con grande saggezza, 'vola' meno rispetto agli anni scorsi e sa gestire i momenti difficili. Sarà una bella battaglia fino alla fine".

 

In Australia hai superato il tuo compagno di squadra, in lotta per il Mondiale: cosa hai pensato in quel momento?

"Ci eravamo resi tutti conto che Martin non ne aveva più a causa della gomma e sarebbe stato un errore non 'approfittarne' subito. Insomma, se non vincevo io, avrebbe vinto comunque un altro...".