Moto2, GP Malesia: Aldeguer vince a Sepang, Acosta campione del mondo. HIGHLIGHTS

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Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

Pedro Acosta conquista il secondo titolo mondiale in tre anni, trionfando in Moto2 grazie al 2° posto ottenuto a Sepang, dietro a uno scatenato Aldeguer. Pedro, che il prossimo anno farà il salto in MotoGP, è un predestinato. Le sue prime parole da campione: "E' bellissimo, ringrazio il mio team". Niente da fare per Arbolino, solo 10° al termine di una gara complicata

MOTOGP, GP MALESIA LIVE - ACOSTA CAMPIONE: LA FESTA. VIDEO

Pedro Acosta campione, dopo una gara anonima. Non la sua che è riuscito a salire sul podio, ma quella di Arbolino, finito addirittura al limite top ten, in decima posizione. Non poteva fare molto, il pilota di Garbagnate Milanese, dopo una buona partenza, condizionata subito dall’incidente di Gonzalez (contattato con Aldeguer alla prima curva) che gli ha fatto perdere posizioni. Poi c’ha messo del suo, tamponando Canet due giri dopo. Rientrato in pista diciassettesimo, la sua gara è stata un inutile rincorsa, mentre Acosta si gestiva senza fatica il secondo posto alle spalle di Aldeguer, partito in testa. Week end perfetto per il pilota di Boscoscuro, terza pole consecutiva, seconda vittoria di fila dopo la Thailandia. “Sono davvero molto contento - le sue parole - è stata una gara straordinaria”.

 

Ma il pilota del giorno è il connazionale della Ktm, campione predestinato e scontato dopo che Arbolino ha perso la strada, senza più riuscire a salire sul podio, dopo il gran premio in India. Tony in realtà aveva abdicato ancora prima, dopo le prime sette gare che l’avevano proiettato in vetta al campionato. Poi è arrivato il turno dello spagnolo, campione della Moto 3, al secondo anno in Moto 2, il terzo da quando è sbarcato nel campionato mondiale. Due sole parentesi negative, in Argentina e in Francia, per il diciannovenne pilota di Murcia che riesce a battere persino Marquez nel confronto sull’età: dopo Pedrosa è lui il secondo campione più giovane della classe intermedia. Un ruolino di marcia impressionante: otto vittorie in diciotto gare, accompagnato dal consenso e dalla critica generale che lo considera un predestinato. Uno che potrebbe prendere il posto di Marquez nel cuore dei tifosi spagnolo. L’anno prossimo salirà in Motogp con la Ktm e sarà un bel confronto.

 

 

Acosta: "Bellissimo essere campione, ringrazio il mio team"

Campione ha un suono bellissimo - le sue parole subito dopo il traguardo, emozionato, con le parole che a fatica gli uscivano dalla bocca -, ricordo soltanto il brutto momento dell’anno scorso, quando sono caduto. Ringrazio tutto il team che ha lavorato tantissimo in questi anni. Abbiamo sofferto tanto l’anno scorso, questa è la terza stagione ma anche l’ultima con questo team che voglio ringraziare”. Due mondiali vinti nell’arco di tre anni, il 2022 che avrebbe già potuto consacrarlo se non fosse incappato in un incidente in allenamento che l’ha lasciato con un femore rotto. Contro un campione così ha potuto ben poco Arbolino che ha subìto la crescita inarrestabile di Acosta. A Tony resta la soddisfazione di aver contrastato il cammino del suo avversario, di aver dimostrato grande costanza e solidità almeno per la prima parte del campionato, oltre a un talento che potrebbe aprirgli la strada della Motogp in futuro.

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