Dovizioso a Sky: "Marini in Honda per essere un leader, è una scommessa importante"

a skysport.it
©Getty

Nel giorno della presentazione della nuova Honda Andrea Dovizioso, ultimo italiano in HRC prima di Luca Marini, ha commentato a Sky Sport la scelta del pesarese di lasciare VR46 per firmare un biennale con la casa giapponese: "Decisione forte, ma che ci sta: quando vai in un team factory è perché vuoi provare a prendere un’altra strada, da leader". Poi sul 2024: "Sarà ancora una lotta interna alla Ducati, anche se Aprilia e Ktm stanno facendo dei passi in avanti"

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Era da 13 anni che un pilota italiano non saliva in sella a una Honda ufficiale. Dopo Marco Lucchinelli nell'era della classe 500 e poi Valentino Rossi e Max Biaggi era stato Andrea Dovizioso l'ultimo rider del nostro Paese in HRC, dal 2009 al 2011. L'ultimo prima di Luca Marini, nuovo acquisto della casa giapponese che oggi ha presentato la RC213V del post Marc Marquez. Dovizioso restò nel team Repsol Honda per tre stagioni, con una vittoria (Donington 2009) e 15 podi nel curriculum. Prima dell'annata in Yamaha col team Tech3 e dell'inizio della sua bellissima storia in rosso Ducati. Abbiamo contattato il 'Dovi' per un commento su Marini e la Honda e per uno sguardo più generale alla prossima stagione della MotoGP, tutta da vivere su Sky Sport e in streaming su NOW a partire dal weekend inaugurale dell'8-10 marzo in Qatar. 

Andrea Dovizioso con Repsol Honda (CC BY-SA 4.0)

Dovi, hai avuto modo di scambiare due chiacchiere con Marini sulla sua nuova avventura? Che consigli ti senti di dargli?

 

"Non sono riuscito a parlare con Luca, almeno non da quando è diventato un pilota HRC, quindi non ho un suo feedback personale. La MotoGP è cambiata tanto dal 2009. Da come lo conosco, lui mi sembra un pilota molto metodico, preciso, e queste sono sicuramente caratteristiche che possono aiutare nel grande lavoro che ci sarà da fare in HRC. Sicuramente ci vorrà del tempo".

Come giudichi la sua scelta di lasciare VR46 per andare in un team factory come Honda in questo momento storico? Tu l’avresti fatto?

 

"Credo che per Marini quella di lasciare il team con cui stava correndo sia stata una scelta forte. Aveva una moto competitiva e sapeva di poter fare dei buonissimi risultati. Quando scegli di andare in un team factory è perché, secondo me, vuoi proprio provare a prendere un’altra strada, da leader. Se sei un pilota ufficiale, sei uno dei leader, ti puoi creare il tuo spazio e ti si può aprire una strada che, se andrà tutto bene, sarà ancora migliore per il futuro. E’ una scommessa importante, ma ci può stare".

Nel 2024 sarà ancora Ducati contro Ducati?

 

"La stagione che sta per cominciare sarà sicuramente una lotta Ducati contro Ducati, per tanti motivi: hanno tanti piloti fortissimi e tutti in scadenza di contratto. Questo fattore avrà un grosso impatto sul campionato e alzerà ancora di più l’asticella. I contratti si chiuderanno molto presto, si sa. Per questo tutti spingeranno e si prenderanno più rischi, soprattutto, appunto, a inizio stagione. Speriamo che questo aumento di rischi non porti anche a un incremento di errori. Inoltre, quasi tutti i piloti, hanno il vantaggio di guidare moto che già conoscono e questo gli permetterà di spingere ancora di più. Marquez sarà sicuramente uno dei pilastri del mercato piloti, ma bisogna aspettare per vedere gli avversari...".

Che ruolo potranno recitare Aprilia e Ktm?

 

"Guardando le gare da fuori mi sembra che, sia Aprilia che KTM, abbiano fatto dei passi in avanti. Rimane da capire di quanto, per vedere se sarà sufficiente per potersela giocare".