SBK, Bulega dalle origini a oggi: la vittoria nella prima gara e un destino da vincente

LA STORIA
Max Temporali

Max Temporali

Il trionfo dello scorso anno in Supersport e la prima vittoria di questa stagione da rookie in SBK sono il segno tangibile del talento di Nicolò Bulega. Dalle origini a oggi, dalle piccole cilindrate al podio di Phillp Island, ecco la storia di un predestinato che ha saputo risollevarsi 

LO SPECIALE SUPERBIKE

Quando aveva cominciato a correre nelle piccole cilindrate, per Nicolò Bulega le cose sembravano già piuttosto chiare. Nonostante la giovane età, infatti, in molti erano convinti di avere davanti agli occhi un vero predestinato. Suo padre Davide - figlio a propria volta di un padre imprenditore e proprietario di team -  è stato a tutto tondo un pilota brillante degli anni ‘90 , anche nella 250 del Motomondiale e come collaudatore della mitica Cagiva 500. Contagiare Nicoló con la passione di famiglia per il motociclismo è stato un passaggio naturalePortarlo a far parte dell’Academy di Valentino Rossi in un certo senso aveva certificato quel suo prezioso talento. Poi, però, può succedere che le cose della vita non vadano in modo lineare, riservando qualche difficoltà di troppo. Per questo nel passaggio dalla Moto3 (dove era arrivato settimo assoluto nel 2016 con il team Sky-VR46) alla Moto2 , non era riuscito più a cogliere quei risultati che tutti quanti si aspettavano. Èra come se quel talento si fosse congelato per diverse stagioni fino a rimanere senza grandi opportunità nel Motomondiale.

Bulega, quel talento cristallino e la scommessa del team Ducati Aruba

Il suo manager Alberto Martinelli, lo stesso del nove campione del mondo del motocross Tony Cairoli – ha provato ad affacciarsi nel paddock della Superbike per  rilanciare Nicolò. E il team Ducati Aruba in qualche maniera è stato pronto a scommettere su di lui, innanzitutto offrendogli una squadra costruita  per lui, cosa che non era accaduta invece due anni fa quando era arrivato in Supersport; Ducati Aruba fino a lì non aveva  avuto un team nella categoria. Questa scommessa l’hanno fatta e vonta Stefano Cecconi (con lui nella foto qui in basso), che è il patron di Aruba, e il team manager Serafino Foti.

L'importanza dell'aspetto umano prima ancora del lavoro in pista

È così che in Ducati Aruba hanno intrapreso questo percorso, cercando di mettere Nicoló a proprio agio anche e soprattutto dal punto vista umano. È nata una nuova vera e propria squadra e la scommessa si è rivelata azzeccata. 

Dal trionfo in Supersport alla prima stagione in SBK: come è cambiato Bulega

Se poi guardiamo a come ha vinto l’anno scorso in Supersport, è lecito pensare che abbia raggiunto (o quantomeno avvicinato) l’apice del suo livello di maturità. Perché Nicolò Bulega sarà pure ancora giovanissimo con i suoi 24 anni, ma quando gli parli hai l’impressione di avere davanti un adulto di esperienza. Un adulto sempre molto razionale e con i piedi per terra; sempre discreto e silenzioso come è nella sua natura. Nei due anni di Supersport l’abbiamo visto di nuovo sorridere. La vittoria ha quel potere lì, i riferimenti umani fanno il resto. Questa è la chiave che gli può dare l’opportunità di diventare il pilota che tutti hanno sempre visto in lui. E che ha incantato tutti nella prima gara a Phillip Island.

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