La MotoGP accoglie Pedro Acosta, il rookie col pedigree da fuoriclasse

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Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

In cima alle curiosità della nuova stagione c'è il rookie di GasGas, che arriva in MotoGP con il pedigree del fuoriclasse. Acosta avrà molto da imparare e forse da soffrire: farsi largo non sarà scontato, ma abbiamo imparato a conoscere il suo temperamento e la sua dedizione. La stagione 2024 scatta questo weekend in Qatar (tutta da vivere su Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW)

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Pedro Acosta è in cima alla lista delle curiosità della nuova stagione. Arriva in MotoGP con il pedigree del fuoriclasse: due titoli vinti alla terza partecipazione al Mondiale, e deve ancora compiere vent'anni. Lo volevano in tanti, l'ha preso la Ktm che se l'è cresciuto in casa. L'ha fatto correre nella sua Rookies Cup, poi nel Cev, fino al debutto nel Motomondiale nel 2021. Sempre in sella alle sue moto. Era scontato che finisse in top class con una Ktm anche se ribattezzata GasGas e gestita da un team privato. I vertici l'avrebbero piazzato subito nel team interno, ma non c'era posto.

Acosta GasGas

Intanto Pol Espargaró ha dovuto farsi da parte per fargli spazio. E forse sarà un bene per Acosta, perché debuttare in MotoGP nella squadra ufficiale avrebbe aumentato il livello di pressione che su di lui sarà già elevato. Pedro avrà gli occhi di tutti addosso in una categoria dove il livello tecnico e agonistico è ben più alto della Moto2. Avrà molto da imparare e forse da soffrire in una stagione lunga il doppio (in MotoGP si gareggia anche il sabato); farsi largo in una griglia che conta otto Ducati, tutte competitive, e con piloti del calibro di Bagnaia, Martin, Quartararo e Marquez, per citare i primi nomi che vengono in mente, non sarà scontato. Ma di Acosta abbiamo imparato a conoscere il temperamento e la dedizione, oltre al grande talento che tutti gli riconoscono. 

Acosta GasGas

Dovrà avere pazienza, la giovane età in fondo è dalla sua parte, avrà tempo per crescere e nessuno, si spera, vorrà bruciare il potenziale di questo ragazzo. Dovrà darsi tempo lui per primo e la Ktm dovrà dargli il tempo per maturare. La MotoGP di oggi è complessa, le gomme sono un rebus per i piloti più esperti, figurarsi per un debuttante. La gestione di prove e corse sono una sfida che si rinnova di gara in gara, Acosta dovrà ascoltare il suo team, fare esperienza, comprendere i meccanismi, conoscere gli avversari. Illudersi che possa inserirsi subito nella lotta sarebbe ingiusto per se stesso e per chi ha puntato su di lui. L'ultimo che c'è riuscito è stato Marquez, ma il paragone sarebbe eccessivo, così come pretendere che possa seguirne le orme. Se poi dovesse riuscirci, beh, la MotoGP aspetta sempre la nascita di un nuovo fenomeno. 

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