GP Portogallo, Lorenzo: "Bagnaia doveva accettare il sorpasso di Marquez"

MotoGp

Anche Jorge Lorenzo ha commentato l'episodio più discusso del weekend in Portogallo. Intervenuto a Sky Sport 24, il tre volte campione del mondo in MotoGP ha toccato diverse tematiche, spaziando dalla stagione attuale a quella rivalità storica tra Italia e Spagna di cui lui è stato protagonista insieme a Valentino Rossi, che si ripropone ancora oggi. Il Mondiale torna dal 12 al 14 aprile per il GP delle Americhe, da vivere su Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW

GP PORTOGALLO, GLI HIGHLIGHTS

Tre volte campione del mondo in MotoGP e ora telecronista, Jorge Lorenzo è intervenuto a Sky Sport 24. Tanti sono i temi affrontati, dall'attualità, con l'incidente tra Bagnaia e Marquez avvenuto in Portogallo, alla storica rivalità Italia/Spagna di cui lui è stato protagonista e che si ripropone nella MotoGP di oggi. 

Sul contatto Bagnaia-Marquez in Portogallo

Marc pilota aggressivo, ma in questo specifico momento secondo me non ha colpe, perché quello che sorpassa chi ha davanti non ha la visione completa a 360° di quello che succede. Invece, quello che sta dietro, in questo caso Bagnaia, poteva vedere l’intenzionalità di Marquez che era di ritornare in linea. Quindi, in questo caso secondo me Pecco era quello che poteva evitare questa caduta semplicemente lasciando Marc passare in quella curva davanti a lui e ritrovarsi più avanti. Invece, lui ha visto un piccolo spazio, ha aperto il gas un po’ più del normale per infilarsi, ma lo spazio lì era minimo, tutti e due avevano la stessa intenzione, che era partire per primo in quella curva, e alla fine si sono toccati. In questo caso, secondo me, Marc non ha colpa e Pecco poteva evitare la collisione. Però è giusto non penalizzare nessuno dei due.

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Incidente Bagnaia-Marquez: nessuna penalità

Sarebbe stato giusto penalizzare Bagnaia?

No, però se Pecco avesse accettato il sorpasso di Marc per riprovarci dopo secondo me nessuno sarebbe caduto. 

Dobbiamo continuare a considerare Bagnaia e Marquez pretendenti al titolo, anche se adesso ci verrebbe da dire Martin-Bastianini?

Sì, sicuro. Sono passate solo due gare e manca ancora tanto. Pecco ha dimostrato una freddezza e una serenità bestiale. Magari ha commesso qualche errore, come sabato in quella staccata che gli ha fatto perdere la vittoria e un piccolo errore di calcolo del rischio in quell’azione con Marquez, ma Pecco continua ad essere un grande campione, un pilota molto sereno e cerebrale. Marc, invece, sta facendo molto bene in Ducati, che non è semplice. Ha la moto del 2023 e quindi è un po’ in inferiorità di condizione, anche se minima. Secondo me, Marc trovandosi meglio sta andando più forte. Quindi, Pecco e Marc saranno tra i favoriti per il mondiale. 

Acosta è un altro nome da tenere in considerazione, così come è positivo il fatto che anche Bastianini sia stato competitivo

Enea è stato molto sfortunato l’anno scorso in quell’incidente con Marquez, di cui Marc ha la colpa, perché ha fatto un’azione fuori controllo causando un infortunio serio ad Enea che ha distrutto completamente il suo campionato. In più, Enea con la moto dell’anno scorso non si trovava bene. Adesso ha recuperato perfettamente, condizioni fisiche perfette e una moto che sente meglio: abbiamo ritrovato un Enea competitivo. Magari non sta ancora mostrando la sua vera potenzialità nella seconda parte delle gare in cui lui è sicuramente il più forte, ma piano piano trovando fiducia in sé stesso vedremo un talentuoso Bastianini che lotterà per le vittorie e sicuramente per il mondiale. 

Dopo tanti anni, vedi le cose diversamente? Ti è mai capitato di dire "quella cosa avrei potuto farla diversamente"? "Quella volta invece è stato Valentino Rossi a sbagliare"? Torni mai a pensare a quegli anni in cui eri un grande protagonista di questa rivalità Italia-Spagna?

La verità è che ricordo quella rivalità con tanto affetto e tanta stima. È passato tanto tempo e quindi puoi vederlo da una prospettiva più ampia. In questo momento abbiamo una relazione abbastanza buona, io con Vale e lui con me. Due anni fa mi ha invitato al ranch per la Gara dei Campioni e mi sono divertito come un bambino. Secondo me siamo due campioni iper-competitivi che hanno condiviso il box per tanti anni. Qualche volta mi ha battuto lui, qualche volta l’ho fatto io. Abbiamo imparato molto l’uno dall’altro e abbiamo dato alla storia delle gare e delle battaglie bellissime, soprattutto quella che sfortunatamente per me ho perso a Montmelò, ma non solo quella, facendo bello il motociclismo e dando tanti titoli a Yamaha. 

L'episodio più eclatante degli ultimi 20 anni è quello scontro tra Valentino Rossi e Marquez, nell'autunno del 2015 quando tu vinsi il tuo ultimo mondiale

A differenza di Barcellona 2009, ho un ricordo migliore di quell’anno perché sono stato io il campione. Lì ognuno ha la propria versione dei fatti e difende la sua parte. Io ho sempre detto a mio favore che quell’anno ero quello più veloce: lo dimostrano i numeri. Però Vale è stato più costante di me e alla fine siamo arrivati a Valencia con pochi punti di differenza. La frizione tra Marc e Vale non esisteva in passato, ma quell’anno tra l’Argentina, Assen e altre occasioni quella frizione ha compensato la sfortuna che ho avuto io in tante gare. Quell’inimicizia che si è creata nel corso della stagione non ha aiutato Valentino. Sicuramente con una relazione migliore con Marquez sarebbe stato diverso. Io ne ho tratto beneficio: ho vinto quell’anno. Secondo me, ha vinto quello che andava più veloce, però, ripeto, ogni parte avrà la sua versione dei fatti che difenderà.

Questa rivalità tra Italia e Spagna che torna è un plus per la MotoGP e credo possa portare più pubblico e riempire di contenuti lo spettacolo. Sei contento di questo?

Non penso che sia solo una questione esclusiva di Marquez contro Bagnaia, ma ci sono tanti piloti a livelli molto simile: Bastianini, Martin, Acosta, Marquez, Bagnaia e altri che sicuramente dimentico, possono vincere il mondiale. Quindi, molta competitività nella MotoGP attuale. Sicuramente a livello tecnico e di professionalità stiamo vivendo l’era più professionale, tecnica e fisica della storia. A livello caratteriale e di carisma, ho i miei dubbi. C’è un pilota spagnolo molto carismatico e molto naturale che è Pedro Acosta: quando lo ascolti parlare ti fa sempre ridere. Marquez sicuramente è un personaggio. Martin e Bagnaia sono ancora giovani e la gente si deve abituare al loro carattere. Però la MotoGP è bellissima e ogni gara è uno spettacolo.