Bagnaia e Ducati, a Jerez è stata una vittoria all'insegna del numero 90: al novantesimo GP con la Ducati, il pilota torinese ha regalato alla casa di Borgo Panigale il 90° successo. Di seguito tutti i numeri dopo il Gran Premio di Spagna
Troppo emozionante il GP di Spagna per esaltare, nell’immediato, i traguardi che hanno raggiunto Pecco Bagnaia e la Ducati, entrambi autori di una domenica da record. Per cominciare, una coincidenza numerica: no, non è la "solita" coincidenza Ducati, per cui il pilota con il numero 72 ottiene la 72^ vittoria eccetera. No, in questo caso è Bagnaia, che al 90° GP con la Ducati centra la 90^ vittoria in top-class per il marchio italiano: il conto alla rovescia verso 100 è iniziato...
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Pecco con il 20° successo ha raggiunto un nome importante, Freddie Spencer, al 15° posto di tutti i tempi; ora deve centrare 2 vittorie per il passo successivo. A 22 successi infatti ci sono Geoff Duke, John Surtees e Kenny Roberts Sr. L’impresa di Pecco a Jerez è, per un aspetto, inedita: in 38 GP corsi sul tracciato spagnolo, i vincitori erano partiti sempre dai primi 5 posti, questa volta invece Bagnaia ha alzato l'asticella. E' il primo a vincere qui dal 7° posto in griglia: non solo, era già in testa al primo giro, la miglior partenza sull’asciutto per un leader di gara dal 2018, quando Lorenzo ad Assen transitò in testa dalla 10^ piazza.
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Terzo successo di fila a Jerez per Pecco
Per Bagnaia è il terzo successo consecutivo a Jerez, sequenza record al pari di Alex Crivillé (1997-1999) e Valentino Rossi (2001-2003). A margine, ma non troppo, il dominio Ducati: i podi consecutivi sono 50, quasi non fa notizia, mentre è più importante il fatto che per la seconda volta nella storia monopolizzano i primi 5 posti in gara dopo il Sachsenring l’anno scorso. Con il monopolio della top-5, compreso nel prezzo, il 10° monopolio del podio.
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Coincidenze più o meno significative
Dopo la vittoria di Carlos Sainz in Australia, sul web si era diffusa la statistica per cui ogni volta che Sainz vince, Russell sbatte. È senza dubbio vero, ma solo in un caso (Singapore ’23) c’è una correlazione diretta, visto che Russell era in lotta per le prime posizioni, mentre, ad esempio, in Australia quest’anno, Sainz stava veleggiando verso la vittoria, e Russell stava rantolando in 7^ posizione. Quindi, che abbia sbattuto o meno, non ha avuto un’implicazione sulla lotta per la vittoria. Più interessante e diretta, invece, la correlazione tra le cadute di Martin mentre è in testa e il vincitore della gara. Ebbene, in tutti i casi in cui Martin è caduto mentre era al comando, il vincitore è stato Bagnaia. E' accaduto a Sepang nel 2022, a Mandalika l’anno scorso e a Jerez quest’anno.
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Sequenza record eguagliata
Non è certo un record di secondo piano, ma visto che coinvolge più di una marca, rischia di passare inosservato. Le vittorie delle moto italiane sono 21 consecutive, grazie a Ducati e Aprilia, una sequenza che in passato si era verificata solo in un’occasione, dal Nurburgring 1968 a Imola 1969. Anche allora erano due le marche protagoniste, MV Agusta e LinTo.