MotoGP a Le Mans (Francia): le PAGELLE di Paolo Beltramo
Termina con un gara spettacolare il weekend di Le Mans di MotoGP. Doppietta per Martin, il fenomeno del team Pramac, che dopo la Sprint vince anche domenica: 10 e lode. Gran rimonta di Marquez, che nel millesimo GP del team Gresini conquista un secondo posto: voto 10. Gara in difesa per Bagnaia: 9 sia per lui che per Bastianini.
Le pagelle di Paolo Beltramo
- Record stabilito per le case italiane - Ducati e Aprilia - che hanno vinto con questa 22 GP consecutivi. Per Ducati (10 e lode) questa è la 91° vittoria, la 30° doppietta e l’11° monopolio del podio. Ducati primi 5 a Jerez, primi 4 a Le Mans, 6 nei primi 7. Non c’è storia, dominio assoluto, qualità straordinaria.
- Doppietta per Jorge Martin, il fenomeno del Team Pramac, che dopo la Sprint, suo regno, vince anche il suo settimo GP con una gara accorta, attenta, intelligente, sempre nella scia di Bagnaia ad aspettare il momento giusto, cioè la fine, per dare il colpo decisivo. Un primo tentativo è stato rintuzzato dal campione del mondo, poi però va davanti e nessuno riesce più a prenderlo e minacciarlo.
- Una bella botta anche alla classifica, dove adesso Martinator (10 e lode) comanda con ben 38 punti di vantaggio su Bagnaia e 40 su Marquez. Moltissimi se pensiamo che lo scorso anno c’era un solo punto tra Pecco e Bastianini. Si è giocato bene una carta importante per conquistare il posto in Ducati del ’25 a fianco di Bagnaia.
- Il Team Gresini ha compiuto questo storico traguardo con uno spettacolare secondo posto di Marc Marquez (10), podio consecutivo dopo Jerez e autore di una gara strepitosa con grande rimonta e sorpasso all’ultimo giro su Pecco Bagnaia e dopo un a bella rimonta. Chi aveva dei dubbi deve proprio lasciarli da parte perché Marquez è sempre lo stesso, sempre lui e ogni gara sta migliorando il suo feeling con la Ducati.
- Ora è terzo nel mondiale, poco alle spalle di Bagnaia 2 punti e quando uno così sente l’odore della vittoria e addirittura del mondiale diventa davvero pericoloso per tutti. Attenti a lui. Meno bene, invece, il fratello Alex che ha chiuso decimo, 6.
- Pecco Bagnaia (9) dopo il ritiro di sabato, una partenza strepitosa, una gara di testa, ma l’impossibilità di staccare Martin e replicare ai suoi attacchi finali, all’ultimo anche a quello di Marquez. Comunque una buona reazione alla scivolata nelle prove che gli aveva impedito di utilizzare quella moto nella sprint coi problemi conseguenti. Ha fatto bene a non esagerare e accontentarsi del terzo posto, anche se dà fastidio, venire battuti, perché ha le qualità e la squadra per reagire.
- Molto buona anche la gara di Bastianini che è riuscito a rimontare fino alla quarta posizione e ha girato molto forte, nonostante un long lap penalty. Fosse riuscito a qualificarsi meglio, avrebbe probabilmente lottato per il successo 9.
- Un bell’Espargaro all’inizio: combattivo, aggressivo, veloce, ma poi finito dietro (6), mentre solido Vinales che col quinto posto interrompe la sfilza Ducati. Buona gara, anche se non come ci si aspettava. 7. Meno bene i piloti del team esterno non nei primi dieci. Ma Fernandez meglio del solito, Oliveira no.
- Dopo un avvio strepitoso buona gara e combattiva per il fluorescente Di Giannantonio finito sesto (7) e finalmente di nuovo tra i migliori Franco Morbidelli (7) che sta imparando sia a guidare bene la Ducati, sia a partire bene. Non bene, invece, Bezzecchi (4) che anche oggi è caduto, deve ritrovare serenità, le qualità di guida le ha tutte. Forza Bez!
- Caduto all’inizio di gara il fenomenale predestinato Pedrito Acosta in un tentativo di sorpasso folle (4) e -come troppo spesso accade- Jack Miller (3), il migliore della casa austriaca KTM è tornato ad essere Brad Binder, autore di una gara onesta (7) all’ottavo posto. Ma quando all’arrivo non c’è il campione della Moto2, beh non ci sono grandi sorrisi.
- Stava disputando una grande gara Fabio Quartararo davanti al suo pubblico, ma è purtroppo caduto (7 di stimolo), mentre Rins è finito quindicesimo, ultimo a punti, a oltre 30” di distacco. Insomma, c’è da lavorare, ma qualche sorriso qua e là ci sta anche per Yamaha.
- Meglio del solito visto il dodicesimo posto di Zarco (7), ma il livello di Honda è comunque ancora molto basso con Nakagami 14° e Marini 16°. L’italiano ha finito 9 gare su 10 (tra sprint e GP) e ancora non ha portato a casa un solo punto: semplicemente incredibile, in negativo.
- Seconda vittoria, mostrando una superiorità stupefacente, per il tenente Garcia (10 e lode), davanti a un grande Ogura che è finito 2° dopo essere partito 17° (10 e lode pure per lui) e Lopez (9), ma soprattutto tripletta delle Boscoscuro dopo una sequenza di 186 podi iniziata 10 anni fa a Losail in Qatar della Kalex. Per il telaista italiano darei 10 e lode e il premio di “piccola Ducati”. Grandissima gara anche da parte di Canet (9) che ha corso dopo l’incidente in prova di Jerez e ha chiuso 6° dopo aver tenuto il 2° posto per quasi tutta la gara.
- Quarto l’americano leader del campionato Joe Roberts che ha comunque mantenuto la leadership del campionato anche se ha perso il podio per soli 6 centesimi. Bella gara comunque con un finale teso e quasi da Moto3, bravo Chantra (8), deludente rispetto alle attese Aldeguer (6) soltanto settimo, e non benissimo pure Arbolino, ottavo dopo una grande rimonta, ma una pessima partenza e brutte prove 6. Anche qui poca Italia nei piloti con Foggia 19° a oltre 30 secondi. E la Spagna gode.
- Sembra proprio che la fucina di campioni che è la Moto3 stia sfornando un altro giovane fenomeno. Si chiama David Alonso (10) ed è colombiano nato a Madrid e cresciuto motociclisticamente in Spagna che oggi ha vinto per la terza volta nelle prime cinque gare come fece guarda caso Pedro Acosta nel 2021, battendo con un ultimo giro spaziale il suo avversario più tosto, Holgado (9) che resta primo in classifica per un solo punto. È stata una gara molto compatta, con più di dieci piloti in fila per quasi tutta la lunghezza a darsi sportellate
- Il meglio della Moto3, comprese le esagerazioni come quella di Munoz (2), recidivo e punito con 2 long lap, costata la caduta a Rossi (NG, 10 in sfortuna) che era tra i primissimi. Bravo ancora Veijer terzo (9) e Esteban (8) che finisce davanti a Ortola e Fernandez (7). Il primo italiano è Lunetta (6), undicesimo. Sottolineo: 6 spagnoli, 2 giapponesi, 1 olandese e 1 colombiano tra i primi dieci. Nessun italiano. Bisogna investire se vogliamo che il futuro assomigli al presente della MotoGP.