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Campinoti: "Con Marquez Ducati ha scelto Cristiano Ronaldo, rinunciando alla squadra"

l'intervista

Nuova avventura per il team Pramac, che dal 2025 correrà ufficialmente con Yamaha. Paolo Campinoti, proprietario del team, ha commentato su Sky la decisione: "Siamo arrivati a questa situazione per una serie di circostanze. Le ultime scelte fatte dalla Ducati ci hanno fatto percepire che per loro fossero cambiate le priorità. Non abbiamo ancora parlato dei piloti. Iannone? Fosse per me gli farei testare la moto, ma dovete chiedere alla Yamaha, non decido io..." 

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Nuova avventura per il team Pramac, che dal 2025 lascerà la Ducati e correrà con la Yamaha. Nel venerdì di Assen è arrivato l'annuncio ufficiale dei due team, con Paolo Campinoti - proprietario del team italiano - che è intervenuto su Sky Sport per commentare l'addio a Borgo Panigale dopo quasi 20 anni di collaborazione.

Come ti senti?

"Da una parte molto felice perché andiamo in una delle case più importanti del motomondiale che ha vinto 18 campionati del mondo ed è una cosa molto positiva. Dall'altra molto triste perché si interrompe una storia professionale, e anche d'amore, con la Ducati. Da una parte mi viene da gioire perché l'avventura che stiamo intraprendendo è sicuramente bellissima, dall'altra sono molto dispiaciuto perché lasci molti ricordi e tante cose che non puoi cancellare con un comunicato stampa".

 

Come siete arrivati a questa scelta? Cosa lasciate? Qual era la situazione che non ti convinceva più in Ducati? E cosa ti ha offerto la Yamaha?

"Siamo arrivati a questa situazione per una serie di circostanze. Il team è cresciuto molto in questi anni e abbiamo ricevuto diverse avances che non avevamo mai preso in considerazione, siamo sempre restati fedeli al progetto. Purtroppo con le ultime scelte che ha fatto Ducati ci è sembrato di percepire che hanno cambiato priorità, hanno sposato un altro progetto, hanno preso il 'Cristiano Ronaldo' rinunciando alla squadra. Il nostro progetto era far crescere i giovani, vivere un percorso che ci portava ad avere piloti come Bagnaia, Iannone, Miller. Questa nuova scelta ci ha lasciato un po' spiazzati e onestamente abbiamo ascoltato con più convinzione queste sirene esterne, in funzione del fatto che il progetto che Ducati sta facendo adesso è diverso rispetto a quello in cui noi credevamo".

 

Il Ronaldo a cui ti riferisci è ovviamente Marc Marquez...

"Beh logicamente sì...".

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Non ti sei sentito più il team nel quale potevano crescere i campioni, com'è successo con Bagnaia, e quindi ti è mancata la fiducia o cos'altro?

"No è mancata la prospettiva. Bene o male lavori per arrivare a un obiettivo. La scelta di non prendere Martin che è in testa al mondiale, che ha già vinto diverse gare, è sicuramente una scelta che non condividiamo. E' oggettivo il fatto che abbiano preso il Cristiano Ronaldo, però questo porta a delle conseguenze".

 

Tra i ricordi più belli c'è una sensazione che ti rimarrà dentro per sempre?

"Quando siamo arrivati noi nessuno voleva essere in Ducati. Abbiamo fatto un lavoro molto importante, intenso e che ci ha legato sia professionalmente che umanamente. Ho un legame con Gigi Dall'Igna che è personale, di grande amicizia, ed è questo che mi ha tenuto fino alla fine in dubbio se accettare o meno questa cosa. Non riesco mai a dividere l'aspetto professionale da quello sentimentale e questo mi ha tenuto fino alla fine in dubbio. Però poi oggettivamente, nonostante l'affetto smisurato, non c'erano più i presupposti".

 

Come hai sciolto il dubbio? Qual è stato il momento in cui hai detto: "Ok, la cosa giusta da fare è questa qua"?

"Come ti dicevo prima, quando c'è stata la scelta di Marquez al posto di Martin mi ha fatto fare delle considerazioni diverse. Vale a dire che non c'era più bisogno di un 'Junior team' e quindi sinceramente non mi sono sentito più parte integrante o fondamentale di questo progetto".

 

Facevo anche riferimento a un episodio che tu stesso hai citato, ovvero il sorpasso di Bastianini su Martin al Mugello...

"No, quelli sono pettegolezzi che non spostano una decisione del genere".

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Yamaha sul piatto della bilancia ha messo qualcosa di importante, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo. Ricordiamolo: secondo team ufficiale, moto identiche, saranno loro a contrattualizzare i piloti che sceglierete insieme e poi la possibilità di un team in Moto2...

"Quello che sta facendo Yamaha ha creato un gran lavoro in Italia, dove stanno investendo tantissimo sia per la parte motore che per quella aerodinamica. Come dicevo prima è sicuramente la moto che ha vinto di più negli ultimi anni e non è una novità che sia sempre stata competitiva. Se ha avuto due anni di difficoltà, io sono sicuro che ne usciranno forti come prima. Per noi sarà entrare in un momento di difficoltà, sì. L'anno prossimo le ambizioni non certo di vincere il mondiale, però di iniziare un progetto che ci può portare di nuovo a sognare delle stagioni così". 

 

Capitolo piloti. Bisogna crescere, guardare al futuro, ma avere anche dell'esperienza per poter far crescere queste moto lavorando in sinergia con i piloti che avrete accanto, visto che ci saranno 4 moto identiche...

"Per il momento non abbiamo trattato il tema piloti, eravamo impegnati nella risoluzione della parte contrattuale. Da questa sera inizieremo a vedere i piloti rimasti disponibili per questa nuova avventura". 

 

Tra i disponibili c'è Di Giannantonio, ma anche VR46 dice che potrebbe essere un pilota che interessa tra i giovani...

"Sicuramente è un pilota interessante, giovane, promettente. Però adesso è con un'altra squadra, valuteremo le opportunità che si presenteranno al momento opportuno". 

Hai una bellissima famiglia piena di tante donne. Non dico il figlio che non hai mai avuto, ma il fratello minore è Andrea Iannone. Con lui vi siete tolti belle soddisfazioni, ha anche un carattere un po' particolare, e qui non è passata inosservata la sua presenza negli anni...

"Un figlio come Andrea mi preoccuperei, però sicuramente è una persona a cui voglio molto bene e uno dei piloti con cui siamo rimasti più legati negli anni perché è veramente una grande persona sia a livello professionale che umano".

 

Possiamo farglielo fare un test? Ho già le date: 20-21 agosto a Misano dove la Yamaha ha la pista. Magari rinuncia a un paio di giorni di vacanza e viene a provare la moto...

"Questo dovete chiederlo alla Yamaha. Glielo farei fare anche prima, però non sono io che decido".

 

Chiudiamo con dei ricordi. Qual è stato il podio più bello?

"Secondo me ce ne sono stati diversi, negli anni scorsi abbiamo fatto stagioni incredibili. Probabilmente uno dei più belli è stato in Thailandia dopo esser caduti in Indonesia. Quella vittoria all'ultima curva è stata una grande gioia".

 

Penso alla soddisfazione di aver fatto crescere tanti campioni, tra i quali Pecco Bagnaia

"Quello sicuramente è motivo di orgoglio ed era un po' il dna della nostra squadra. Prendere dei giovani, farli crescere e farli arrivare a dei risultati importanti. Quello che vorremmo continuare a fare...".

 

Una foto che non penso tu possa mai dimenticare: Harada, 2002. Il tuo primo anno nel mondiale. 

"Lì fu un inizio strano perché capitarono una serie di circostanze, non avrei mai pensato di iniziare il motomondiale. Iniziammo con Harada, un ragazzo simpatico, intelligente e con una grande esperienza. Poi anche lì erano moto e pilota giapponese, magari era un segno...".

 

Rolfo nel 2005, l'inizio dell'avventura con la Ducati.

"Sì quando smettemmo con la Honda ed entrammo nel mondo Ducati, poi da lì non siamo più usciti". 

 

Oggi è arrivato qui il management della Yamaha per una stretta di mano. Poi li hai invitati a restare perché era pronto da mangiare e sono rimasti, un'atmosfera particolare. Ora, non mi immagino Lin Jarvis che faccia il karaoke, però un po' di sorriso, un po' di "Campinoti e Pramac style" penso che anche i signori della Yamaha possano accoglierlo a braccia aperte. 

"Spero di sì, credo che un po' di buonumore non guasti mai".