MotoGP in Olanda: le PAGELLE del Gran Premio ad Assen
Dieci con lode (e bacio accademico) per il vincitore Pecco Bagnaia, ma nel weekend di Assen il voto più alto è per la Ducati: 11. Bene Marquez nonostante la penalizzazione per la pressione irregolare delle gomme. Male ancora una volta la Honda, che è arrivata a più di 40 secondi dal leader. Ecco i voti del Gran Premio d'Olanda a cura di Paolo Beltramo
GP OLANDA: HIGHLIGHTS - CLASSIFICA PILOTI
- Grande pubblico per un grande spettacolo ad Assen, un circuito che con la sua atmosfera magica e unica riesce sempre a regalarci gare fantastiche. Così è stato anche questa volta, una giornata che ci consola delle delusioni calcistiche. Nelle moto l’Italia è di un altro pianeta, ancora una volta non ce n’è per nessuno.
- Bagnaia è stato semplicemente strepitoso, ha dominato come soltanto i grandissimi sanno fare e lo ha fatto per il secondo GP consecutivo dopo il Mugello. Allora: 23^ vittoria in MotoGP con Ducati, eguaglia Casey Stoner. 33^ in tutte le categorie, 3^ consecutiva dopo Barcellona e Mugello. Nelle ultime due gare non ha lasciato nessun giro in testa agli altri. Ha ottenuto un grande slam con pole, vittoria, giro veloce, record della pista in gara e in prova e tutti i giri in testa.
- Inoltre ha vinto, qui e al Mugello, sia la sprint, sia il GP. Ha dimostrato di essere capace di bastonare dal primo metro del venerdì mattina, ha ridotto il distacco da Martin a soli 10 punti e concluso la gara una trentina di secondi prima dello scorso anno. Una macchina da guerra, un fenomeno tranquillo, sicuro, sempre più concreto e capace. Sembra impossibile, ma molto spesso Pecco Bagnaia riesce ancora a sorprendere, stupire, lasciare a bocca aperta con le sue meraviglie, il che significa che ancora il suo limite sia lontano. 10, lode e bacio accademico.
- Quando il bicampione del mondo è così in forma non c’è altra via da percorrere: tocca difendersi, magari provarci, ma essere capaci di gestire. Cosa che Jorge Martin sta facendo benissimo visto che nonostante le ultime 5 vittorie consecutive di Bagnaia (due sprint e 3 GP) in testa al campionato c’è ancora lui, il pilota transfuga (ha firmato per Aprilia) che è comunque forte, solido, capace e sempre più maturo. Sarà una bellissimo e lungo duello. 9.
- 5 moto bolognesi ai primi 5 posti in gara, 4 poi con la penalizzazione di Marquez. Che desiderare di più? Niente, ma se siete molto affamati come sono a Borgo Panigale, beh si può sempre fare meglio come ha dimostrato oggi la gara di Di Giannantonio finendo quarto, ma giocando per il podio (8) e magari rendendo Morbidelli, nono, più competitivo, rendendo più costante un buon Alex Marquez settimo (7) e ritrovando il vero Bezzecchi, oggi caduto all’inizio (Ng).
- Anche il terzo posto di Bastianini (9) si può migliorare, ma sarebbe un rimescolamento di Ducati: Enea deve qualificarsi meglio, partire più davanti, non può sempre costringersi a queste belle e strepitose rimonte. Marc Marquez (8), penalizzato e finito decimo, è stato sempre in lotta con la pressione della sua gomma anteriore oltre che coi compagni di lotta. Insomma, come d’abitudine, una Ducati da 11.
- Un week end sfortunato per la casa veneta che ha perso sia Lorenzo Savadori sia Aleix Espargaro per cadute e infortuni. Così a tenere alto il blasone c’è rimasto il solo Viñales che ha lottato, provato a mettere dietro qualche Ducati, ma che poi è stato penalizzato per aver pizzicato il verde all’ultima curva. Ma è stato col secondo gruppo, ha fatto il possibile e si merita un 8. Abbastanza buona la gara di Raul Fernandez, ottavo (6) mentre Oliveira ha ancora una volta deluso chiudendo quindicesimo 4.
- Un ritrovato Acosta si è purtroppo steso all’ultimo giro (5), mentre Brad Binder è finito sesto, migliore della casa austriaca un po’ in ombra 7. Miller ha chiuso undicesimo da licenziato 6. Augusto Fernandez quattordicesimo, come sempre il meno veloce.
- Dodicesimo Quartararo, che più di tanto con la moto attuale non può fare neppure qui ad Assen che è un tracciato più fluido. 6, Caduto e ferito alla prima curva del primo giro Alex Rins. Speriamo possa esserci al Sachsenring la settimana prossima.
- Che dire? Il meno peggio è stato Zarco finito 13° a oltre 42 secondi dal vincitore, cioè a una vita. Ma Nakagami ( +46.246) e soprattutto Marini hanno fatto anche peggio. L’italiano continua senza aver conquistato neppure un punto in questo campionato e ha beccato più di un minuto e 10”. Mir è invece caduto. Lasciamo perdere.
- Al suo meglio. E infatti ci ha regalato l’emozione e il godimento di una gara combattuta, spettacolare, divertente, indecifrabile fino all’ultimo centimetro tra l’eroe di casa e ragazzino molto dotato Colin Veijer 10 che ha cercato di andarsene e quasi ce l’ha fatta tra il tripudio del pubblico e Ivan Ortola 10 che negli ultimi due giri ha mollato il gruppone in lotta ed è andato a prendere il fuggitivo superandolo all’ingresso della variante che chiude giro e gara per la pochezza decisiva di 12 millesimi di secondo.
- Dallo shaker super agitato del gruppo degli in seguitori stavolta neppure un fine calcolatore come David Alonso 8, ancora saldamente leader in classifica per 39 punti proprio su Veijer, ma finito quinto dietro al lottatore Munoz 9, terzo e pure a Rueda 8. Bene così comunque per il capoclassifica, mentre l’olandesino è diventato lo sfidante meno lontano: in grande crescita. Bravo, molto, pure Luca Lunetta che è arrivato quinto dopo aver rimontato il gruppone e migliora gara dopo gara. Unico italiano a riuscire a mettersi in mostra davvero insieme a Nepa (7).
- Boscoscuro per 3: dopo la prima fila completa in qualifica, monopolio sul podio per il costruttore italiano. 10 e lode, anche se la prima moto è quella del team esterno. Ancora una volta la stazza ha penalizzato Aldeguer (9) che era riuscito ad andarsene, poi ha dovuto fare un long lap, ha ripreso Ogura (10) e Garcia, passato lo spagnolo, ha provato a vincere, ma alla fine il giapponese non ha mollato il comando e ha portato a casa un bellissimo successo che lo porta in seconda posizione a soli 14 punti di distacco dal leader Garcia (8) finito terzo.
- Da segnalare finalmente una buona gara di Tony Arbolino (7) che è stato a lungo la migliore tra le Kalex, ovvero tra le non Boscoscuro. In fondo non è andata malissimo allo sfortunato Joe Roberts che non ha potuto correre.