Superbike, il bilancio di Portimao: Razgatlioglu, record con brivido finale
superbikeIl turco centra l’obiettivo del record di vittorie consecutive, ma in Gara 2 rischia dalle Ducati. Bautista perde la chance della redenzione, Bulega risale, Petrucci e Lowes sono due realtà
Il mondiale Superbike è ufficialmente entrato nella seconda metà della stagione con il round di Portimao, caratterizzato dall’esperimento delle gare al tramonto. Una novità gradevole ed efficace, che ha incontrato il favore dei piloti specialmente per le temperature leggermente più basse rispetto al pomeriggio. Nella cornice dorata dell’estate portoghese, a brillare è stato nuovamente Toprak Razgatlioglu, che su una pista a lui congegnale ha fatto tripletta e ha stabilito il nuovo primato di vittorie consecutive, tredici. Il record era l’obiettivo dichiarato del weekend ed è sorprendente notare quanta “pressione” mettesse al pilota turco e al suo team. Razgatlioglu, infatti, si è detto sollevato di aver raggiunto il risultato, affermando di essere più sereno e di poter pensare di più a divertirsi in moto. Gli ha fatto eco il team principal di BMW Shaun Muir: “non pensavo che l’avrei mai detto, ma sento che Toprak si è tolto un peso e ora potrà essere persino più veloce”. Cosa ci dice tutto questo? Che nel box BMW c’è la consapevolezza di una situazione di superiorità, come se Toprak corresse contro se stesso.
Tripletta Razgatlioglu ma occhio alle gag...
A confermarlo sono (anche) le ripetute gag con cui il pilota di Sakarya si è abituato a festeggiare i successi. A Portimao ne ha sfoggiate tre, inclusa la parodia del suo connazionale Yusuf Dikeç, il tiratore che smosso la cultura web per il suo atteggiamento “popolare” alle Olimpiadi di Parigi. Attenzione, però: quel tipo di celebrazione piace quando è l’eccezione, quando si lega a un momento davvero speciale, fuori dall’ordinario, come appunto un record. Sfoderare un siparietto a gara rischia di fare l’effetto opposto, suscitando più noia e fastidio che risate, soprattutto perché – reiterati e pianificati – svalutano implicitamente gli altri piloti. Un atteggiamento non in linea con l’educazione e il rispetto che Razgatlioglu ha sempre dimostrato (e di cui, sia chiaro, non dubitiamo).
Portimao, rammarico Bautista. E Bulega...
In Gara 2, però, Toprak ha dovuto sudare sette tute per tenere dietro le Ducati ufficiali, rallentato dalla rottura dell’ala sinistra della sua M 1000 RR che l’ha resa sbilanciata. Specialmente nell’ultimo curvone, Alvaro Bautista e Nicolò Bulega sembravano “mangiarsi” il turco, che per resistere ha sfoderato il meglio del suo repertorio e l’ha spuntata. Per Bautista c’è il rammarico di una possibile vittoria sfumata causa caduta, che avrebbe fatto tanto morale in un momento non semplice. Contemporaneamente, però, lo spagnolo ha ritrovato le sensazioni giuste in sella e si sta rasserenando, complice la firma (non ancora resa ufficiale) del rinnovo con il team Aruba che chiarisce il suo futuro. Dopo un inizio di weekend molto complesso, anche Bulega ha trovato competitività, arrivando alla fine di Gara 2 stremato e soddisfatto. La vittoria gli è sfuggita per pochi millesimi, ma il modo in cui ha rimesso in piedi un fine settimana iniziato male (per la febbre e la FP1 saltata causa guai tecnici) è lodevole.
Certezza Petrucci, due volte sul podio. E Lowes...
Tra le certezze di questa Superbike, ormai, dobbiamo annoverare anche Danilo Petrucci e Alex Lowes. Il primo si è distinto fin dalle prove libere e ha concluso con due podi, con generosità e intelligenza. Quanto alla prima guida Kawasaki, i due terzi posti di domenica (e il gran giro in qualifica che gli ha dato il secondo tempo) sono la conferma del miglioramento fatto da lui e dalla moto. Ora l’inglese è a soli dieci punti da Bautista nella lotta per il terzo posto in campionato.