Superbike, il bilancio di Cremona: Petrucci perfetto, circuito promosso
superbikeEsordio più che positivo per Cremona in Superbike, con tanto pubblico, struttura adeguata e gare spettacolari. Petrucci contribuisce con una tripletta e si candida a un ruolo da protagonista per il futuro
Intorno all’esordio del Cremona Circuit nel mondiale Superbike c’era una curiosità spasmodica, nonché la perplessità di alcuni scettici. Tracciando una riga alla fine del weekend, però, il successo dell’evento è lampante e proietta la pista lombarda nel futuro del motociclismo nazionale e internazionale. Cremona ha risposto presente regalando uno dei round più interessanti dell’anno, trovando nell’entry list del mondiale un prezioso alleato: Danilo Petrucci.
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Già, perché il weekend di Cremona è stato soprattutto il weekend di Danilo. Come successo in MotoGP, anche la sua prima vittoria in Superbike è giunta in Italia, impreziosita dal calore sorprendente di un pubblico folto e appassionato. Petrucci è il pilota più “ecumenico” del campionato, amato da tutti (piloti inclusi: bellissimi gli abbracci coi colleghi nel giro d’onore e il sorriso di Nicolò Bulega alla sua premiazione sul podio). Un titolo che si è guadagnato sul campo grazie al talento, la genuinità e l’amore incondizionato per la moto, testimoniato dal traguardo incredibile di essere il primo nella storia a vincere una gara in MotoGP, Superbike, Motoamerica e una tappa alla Dakar.
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Petrucci e Barni, con questa tripletta, sono autorizzati a sognare. Aragon fu un’occasione sprecata lo scorso anno, quando una caduta in Superpole tarpò le ali a Danilo per tutto il weekend. Ora c’è spazio per rifarsi e per pensare di essere competitivi ovunque, con o senza Toprak Razgatlioglu in pista. Petrucci ha compensato la sua assenza a Cremona, ma non va sottovalutato il danno che il forfait del turco sta portando al campionato a livello di puro interesse. Che lo si ami o lo si osteggi, Toprak setta il livello della Superbike e incendia i fan. Cremona ha dovuto fare i conti anche con questo nella sua Odissea verso il debutto nel mondiale.
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Un’Odissea iniziata con gli strettissimi tempi a disposizione per adeguare l’impianto (completato in sette mesi), proseguita con le piogge dei giorni precedenti l’evento e culminata appunto con lo stop di Razgatlioglu. Tutte queste difficoltà, fortunatamente, sono impallidite di fronte allo spettacolo visto in pista, anche grazie a un layout che appiattisce i valori tecnici in campo e più adatto del previsto ai sorpassi. Il grandissimo pregio del Cremona Circuit, però, è l’effetto “arena”: una struttura piccola e compatta, pratica per tifosi e addetti ai lavori, in cui ogni zona d’interesse è raggiungibile in pochi passi. Sotto il podio, la sensazione era quella di uno stadio, con i cori e la gioia di un pubblico vasto e anche giovane. In soldoni: l’esordio di Cremona in Superbike è stato una promozione a pieni voti.