Acosta sulle voci di mercato: "VR46? Ho ascoltato per rispetto ma ho un contratto con Ktm"
l'intervistaPedro Acosta si è aperto in una lunga intervista al Mundo Deportivo, e ha raccontato il suo momento in MotoGP. Dopo un avvio di stagione difficile, il podio di Brno ha riportato fiducia: "Una boccata d'aria fresca, ne avevamo bisogno". E sulle voci di mercato che lo accostano alla VR46: "Ascolto per rispetto, ma resto fedele a Ktm. Il 2026 sarà decisivo, per me stesso"
Dopo un inizio di stagione difficile, il podio conquistato a Brno ha rappresentato per Pedro Acosta e la Ktm una ventata di ottimismo per affrontare la seconda metà del Mondiale. "Quel podio era qualcosa di cui tutti avevamo bisogno. Emotivamente, ne avevamo tutti bisogno. Quindi, una boccata d'aria fresca”, ha dichiarato il giovane pilota in un'intervista al Mundo Deportivo. "È stato un buon anno alla fine di tutto. Iniziare così duramente una stagione in cui avremmo dovuto lottare per obiettivi importanti è stato difficile da accettare. Ma penso che faremo un altro passo avanti. Non si tratta di vittorie al momento ma, dopo aver iniziato male l'anno, ora dobbiamo concentrarci sull'essere costantemente sul podio, il più vicino possibile al podio. Se partiamo così, penso potrà essere una buona seconda metà dell'anno". Riguardo invece alle alte aspettative nate dai suoi successi passati: "So di cosa sono capace. Ci sono stati molti giorni in cui le aspettative erano alte, e io sono stato il primo a dire: "Oggi non siamo all’altezza". Sono il primo a credere in me stesso, so quanto lavoro sodo, so come mi alzo ogni mattina, so quanto soffro da solo. Penso che dovremmo mettere da parte un po' le aspettative. Ma la voglia di vincere e la fame sono ancora lì".
E sui contatti con la VR46: "Da pilota vuoi sempre la moto migliore.."
Negli ultimi mesi si è parlato molto di possibili contatti tra Pedro Acosta e Ducati, in particolare con il team VR46. I dialoghi ci sono stati, come ammette lo stesso pilota spagnolo: "Quando qualcuno viene a parlarti devi sempre ascoltare, almeno per rispetto. Sappiamo che c'è un marchio superiore agli altri e che in questo momento ci sono sei moto in pista che sono un gradino sopra le altre. Da pilota vuoi sempre guidare la moto migliore, perché così hai più probabilità di ottenere risultati". Ma l'idea di lasciare il proprio team, in anticipo, non è mai stata presa realmente in considerazione: "Siamo professionisti prima di essere piloti, quindi dobbiamo continuare su questa strada. Penso che il 2026 sia l'anno in cui devo fare bene, per me stesso, non per nessun altro, ma per me stesso. Vedremo cosa succede. Il team mi ha dato molto, io ho dato molto a loro. Dobbiamo riflettere attentamente; manca ancora molto al 2026. Dobbiamo concentrarci ora sulla seconda metà della stagione, fare bene, e poi avremo il tempo di orientarci".