
MotoGP, Catalunya (Barcellona): tutti i segreti del circuito. FOTO
Dopo il Mugello, si torna già in pista: il Motomondiale fa tappa sul circuito di Montmeló e il nostro Mauro Sanchini ci porta a scoprire i segreti del tracciato, curva dopo curva. Il GP di Barcellona è in diretta domenica 5 giugno alle 14 su Sky Sport MotoGP (canale 208) e in streaming su NOW

Collocato in via Mas Moreneta a Montmeló, a venti chilometri a nord-est di Barcellona, l'impianto venne inaugurato il 10 settembre del 1991, in vista dei Giochi Olimpici del 1992. Il recordman è Valentino Rossi con 7 successi.

Un tracciato lungo 4700 metri, con 14 curve (6 a sinistra e 8 a destra). Larghezza medio-ampia di 12 metri e un rettilineo di oltre un chilometro.

Secondo i dati Brembo, in ogni giro del Circuit de Barcelona-Catalunya i piloti usano i freni 10 volte per un totale di poco inferiore ai 34 secondi, equivalenti al 34 per cento della durata della gara, esercitando un carico sulla leva del freno di 48 kg. Dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore è di 12 quintali.

Delle 10 frenate del circuito catalano, 2 sono classificate come impegnative per i freni, 5 sono di media difficoltà e le restanti 3 scarsamente impegnative. La staccata più dura per la MotoGP è alla prima curva: le moto passano da oltre 340 km/h a 99 km/h in 5,6 secondi durante i quali percorrono 275 metri.

Per riuscirci i piloti esercitano un carico di 6,4 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del liquido freno raggiunge i 13,6 bar.

La lunghezza del rettilineo è una caratteristica molto importante di questo tracciato, considerando anche che la seconda parte è in discesa e nell'economia della gara potrebbe fare la differenza. Ad esempio, il motore della Ducati potrebbe aiutare i suoi piloti ad effettuare dei sorpassi, soprattutto nei confronti di una moto 'lenta' come la Yamaha.

Curve molto scorrevoli e ad alta velocità di percorrenza: nelle 3, 4, 9, 12, 13 e 14 la Yamaha - grazie al suo telaio e alla guida di Fabio Quartararo - potrebbe recuperare quanto perso sul rettilineo.

La particolarità di questo circuito: solitamente ha poco grip. Specialmente se si dovesse correre in condizioni di temperatura alta di asfalto. E il pilota che riuscirà a trovare il set-up giusto per avere grip nel posteriore ne trarrà - ovviamente - beneficio.

Una pista che ricorda il Mugello: Ducati e Quartararo, insomma, potrebbero essere di nuovo protagonisti come in Toscana.