MotoGP in Thailandia: l'analisi del circuito di Buriram a cura di Mauro Sanchini
Il Motomondiale fa tappa a Buriram e il nostro Mauro Sanchini ci porta a scoprire i segreti del tracciato thailandese, curva dopo curva. Il Gran Premio della top class è in programma domenica alle 9, preceduto dalle gare di Moto3 (alle 6) e Moto2 (alle 7.15): tutto in diretta tv su Sky Sport Uno, Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW
- Disegnato dall'architetto tedesco Herman Tilke e 'griffato' Chang, la tipica birra thailandese, il circuito è stato costruito nel 2014 ed è situato a circa 410 km a nord est da Bangkok, nella località di Buriram, il cui nome nella lingua locale significa "città della felicità". La zona è caratterizzata dal tipico clima del sud est asiatico, caldo e umido. La capienza massima è di 100mila persone.
- La pista è lunga 4.554 metri e larga 12, con 12 curve: 5 a sinistra e 7 a destra. Rettilineo partenza/arrivo di un chilometro.
- Quattro edizioni finora al Chang International Circuit, nel 2018, 2019, 2022 e 2023: due vittorie di Marc Marquez, una di Miguel Oliveira e Jorge Martin in top-class, successi di Pecco Bagnaia, Luca Marini, Tony Arbolino e Fermin Aldeguer in Moto2, Fabio Di Giannantonio, Albert Arenas, Dennis Foggia e David Alonso trionfatori in Moto3. Dal 2015 è il Round thailandese della Superbike.
- Nel 2022, Oliveira (KTM) vinse sul bagnato un pazzo GP di Thailandia, iniziato con un'ora di ritardo per l'acquazzone abbattutosi sul circuito di Buriram. Secondo posto per Miller, Bagnaia chiuse 3° guadagnando altri 16 punti su Quartararo (solo 17° al traguardo), portandosi soltanto a due punti di distacco dal francese, allora leader del Mondiale.
- Nel 2023 - dopo aver firmato la pole, il record della pista e aver dominato la Sprint - Martin trionfa anche nella gara lunga in Thailandia. Lo spagnolo vince il duello con Binder, che taglia il traguardo al 2° posto, ma il sudafricano viene penalizzato di una posizione per essere uscito sul verde. Bagnaia limita così i danni e si prende il 2° gradino del podio, conservando 13 punti di vantaggio sul pilota Pramac.
- Il giro record della pista appartiene a Bagnaia, su Ducati, stabilito con la pole del 26 ottobre 2024: 1:28.700 il super tempo del pilota torinese.
- Secondo i dati Brembo, le MotoGP fanno ricorso ai freni in 7 delle 12 curve del tracciato per un totale di 26 secondi al giro, equivalenti al 28 per cento dell’intero GP. Quattro delle frenate sono racchiuse nelle prime 5 curve della pista, complici i rettilinei lunghi che le precedono. L’unica eccezione nella seconda metà del tracciato è la 12 con una frenata di 202 metri necessaria per perdere 199 km/h.
- Il circuito presenta una prima parte molto veloce, fino alla curva 4; un tratto centrale medio-misto; il finale più stretto, con una staccata difficile.
- Dopo il rettilineo del traguardo, staccata di curva 1 difficilissima: è una 90 gradi abbastanza lenta, sulla destra.
- Da lì un lungo rettilineo fino alla staccata della curva 3: è possibile sfruttare tantissimo il motore, e sorpassi in accelerazione.
- Eccoci alla curva 3, la più dura in assoluto per l’impianto frenante secondo le elaborazioni Brembo.
- In curva 3, le MotoGP frenano da 323 km/h a 77 km/h in 5,7 secondi durante i quali percorrono 272 metri.
- I piloti esercitano un carico sulla leva di 5,4 kg e subiscono una decelerazione di 1,5 g.
- Tutti i dati completi elaborati da Brembo relativi a curva 3.
- Curva 4 velocissima: serve una moto molto stabile, con buona trazione.
- Quindi tre curve da raccordare (5-6-7, due a sinistra e una destra) e poi la staccata della 8-9: serve avere buonissimo grip ma soprattutto una moto che faccia tanto 'turning', che riesca a chiuderle bene.
- Quando si esce dalla 9, arriva l'ultimo cambio di direzione 10-11, in velocità e con poco trasferimento di carico: servirà una moto 'leggera' tra le mani.
- Si arriva all'ultimo, piccolo rettilineo che porta alla staccata della 12: attenzione perché è in discesa con una curva di oltre 90 gradi, quindi quasi un angolo acuto, sulla destra, dove fermare la moto è molto complesso. Bisognerà riuscire a prendere bene la corda perché poi da lì si 'raddrizza' ad altissima velocità verso il rettilineo del traguardo. Fondamentale, dunque, uscire forte.
- Chi sarà capace a entrare più forte potrebbe essere quello che riuscirà a piazzare il miglior tempo sul giro. Pecco, Jorge e Marc?
- A Buriram le lancette dell'orologio sono spostate cinque ore in avanti rispetto all'Italia. Si parte nella notte tra giovedì 24 e venerdì 25 ottobre con le prove libere, mentre sabato le qualifiche saranno alle 5.50 del mattino e la Sprint alle 10. Domenica il gran finale: gara Moto3 alle 6, Moto2 alle 7.15 e MotoGP alle 9: tutto in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW