Rossi: "Brutto essere battuto dal compagno di squadra"
MotoriIl campione in carica della MotoGp torna sulla vittoria di Lorenzo in Giappone: "Sono arrivato secondo, Jorge è stato più bravo di me questa volta". Poche volte gli era capitato in carriera di cedere al proprio 'dirimpettaio'
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"E' seccante essere battuti dal compagno di squadra, ma stavolta Jorge è stato più bravo. E' un grande risultato, per il team. Primo e secondo. Però io avrei preferito l'ordine inverso...". Valentino Rossi domenica in Giappone ha ottenuto il secondo posto alle spalle del compagno di squadra in Yamaha, Jorge Lorenzo. Poche volte in carriera gli era capitato di essere battuto dal proprio 'dirimpettaio'.
Dal 2002 (nel 2000 e 2001 Rossi era da solo nel team Honda Nastro Azzurro) il pesarese è stato preceduto dal compagno di team solo altre nove volte, senza considerare le gare in cui l'otto volte campione del Mondo non ha terminato la corsa. La prima nel 2002, ai tempi in HRC quando Tohru Ukawa in Sudafrica lo beffa nelle curve finali.
La seconda nel 2004, in Francia: Carlos Checa, suo compagno di team in Yamaha, chiude al secondo posto e Rossi al quarto a causa di problemi in frenata. Poi nel 2005 negli Stati Uniti, a Laguna Seca, dove il pilota di casa Colin Edwards si piazza secondo davanti a lui. Nel 2006 a Jerez, invece, Rossi è protagonista di una caduta dopo essere stato centrato da dietro alla prima curva con Toni Elias e chiude al 14esimo posto. Edwards invece arriva 11esimo al traguardo. Poi c'è Valencia, sempre nel 2006, gara indimenticabile per Rossi: il pesarese corre per il titolo ma nei primi giri è protagonista di una caduta e chiude poi 13esimo (titolo a Nicky Hayden). Edwards invece arriva nono al traguardo.
A Donington nel 2007 il texano sale invece sul secondo gradino del podio, mentre Rossi chiude quarto. Poi lo scorso anno, nel confronto diretto con Jorge Lorenzo. Lo spagnolo per tre volte è riuscito a piazzarsi davanti al compagno di squadra. La prima in Qatar, con il maiorchino secondo e Rossi quinto. Poi in Portogallo, dove Lorenzo coglie la prima vittoria in MotoGP (Rossi terzo); poi in Olanda: Rossi cade al primo giro ma ritorna in sella e coglie l'11esimo posto; Lorenzo invece si piazza sesto.
Dal 2002 al 2008, però, Rossi ha messo in bacheca la bellezza di cinque titoli iridati, demolendo qualsiasi concorrenza interna. Dallo scorso anno Rossi e Lorenzo vivono da 'separati in casa': lo scorso anno infatti le due strutture sono state separate da un muretto per evitare passaggi inopportuni di informazioni dei diversi gommisti (Bridgestone per Rossi, Michelin per Lorenzo). Quest'anno, pur col fornitore unico di pneumatici, la separazione dei due box è rimasta. La squadra di Lorenzo è sotto la gestione di Daniele Romagnoli, quella di Rossi è affidata a Davide Brivio. "Sono molto contento per il risultato in Giappone- il commento di Romagnoli- non ci aspettavamo una vittoria, pensavamo più che altro ad un podio, per questo sono estremamente felice. Abbiamo fatto un grandissimo lavoro venerdì scorso, e sono convinto che sia stato il momento chiave perchè abbiamo lavorato sulla gomma con mescola dura e alla fine e' stata la scelta giusta. Per la gara abbiamo solo fatto qualche piccolo aggiustamento all'assetto e ciò ci ha permesso di realizzare questa vittoria speciale, che ha mostrato al mondo quanto forte sia Yamaha. A Jerez sarà un'altra grande battaglia!".
"E' seccante essere battuti dal compagno di squadra, ma stavolta Jorge è stato più bravo. E' un grande risultato, per il team. Primo e secondo. Però io avrei preferito l'ordine inverso...". Valentino Rossi domenica in Giappone ha ottenuto il secondo posto alle spalle del compagno di squadra in Yamaha, Jorge Lorenzo. Poche volte in carriera gli era capitato di essere battuto dal proprio 'dirimpettaio'.
Dal 2002 (nel 2000 e 2001 Rossi era da solo nel team Honda Nastro Azzurro) il pesarese è stato preceduto dal compagno di team solo altre nove volte, senza considerare le gare in cui l'otto volte campione del Mondo non ha terminato la corsa. La prima nel 2002, ai tempi in HRC quando Tohru Ukawa in Sudafrica lo beffa nelle curve finali.
La seconda nel 2004, in Francia: Carlos Checa, suo compagno di team in Yamaha, chiude al secondo posto e Rossi al quarto a causa di problemi in frenata. Poi nel 2005 negli Stati Uniti, a Laguna Seca, dove il pilota di casa Colin Edwards si piazza secondo davanti a lui. Nel 2006 a Jerez, invece, Rossi è protagonista di una caduta dopo essere stato centrato da dietro alla prima curva con Toni Elias e chiude al 14esimo posto. Edwards invece arriva 11esimo al traguardo. Poi c'è Valencia, sempre nel 2006, gara indimenticabile per Rossi: il pesarese corre per il titolo ma nei primi giri è protagonista di una caduta e chiude poi 13esimo (titolo a Nicky Hayden). Edwards invece arriva nono al traguardo.
A Donington nel 2007 il texano sale invece sul secondo gradino del podio, mentre Rossi chiude quarto. Poi lo scorso anno, nel confronto diretto con Jorge Lorenzo. Lo spagnolo per tre volte è riuscito a piazzarsi davanti al compagno di squadra. La prima in Qatar, con il maiorchino secondo e Rossi quinto. Poi in Portogallo, dove Lorenzo coglie la prima vittoria in MotoGP (Rossi terzo); poi in Olanda: Rossi cade al primo giro ma ritorna in sella e coglie l'11esimo posto; Lorenzo invece si piazza sesto.
Dal 2002 al 2008, però, Rossi ha messo in bacheca la bellezza di cinque titoli iridati, demolendo qualsiasi concorrenza interna. Dallo scorso anno Rossi e Lorenzo vivono da 'separati in casa': lo scorso anno infatti le due strutture sono state separate da un muretto per evitare passaggi inopportuni di informazioni dei diversi gommisti (Bridgestone per Rossi, Michelin per Lorenzo). Quest'anno, pur col fornitore unico di pneumatici, la separazione dei due box è rimasta. La squadra di Lorenzo è sotto la gestione di Daniele Romagnoli, quella di Rossi è affidata a Davide Brivio. "Sono molto contento per il risultato in Giappone- il commento di Romagnoli- non ci aspettavamo una vittoria, pensavamo più che altro ad un podio, per questo sono estremamente felice. Abbiamo fatto un grandissimo lavoro venerdì scorso, e sono convinto che sia stato il momento chiave perchè abbiamo lavorato sulla gomma con mescola dura e alla fine e' stata la scelta giusta. Per la gara abbiamo solo fatto qualche piccolo aggiustamento all'assetto e ciò ci ha permesso di realizzare questa vittoria speciale, che ha mostrato al mondo quanto forte sia Yamaha. A Jerez sarà un'altra grande battaglia!".