Biaggi: un'Italia che vince non è cosa di tutti i giorni

Motori
Biaggi può festeggiare il suo primo titolo in Superbike
61497913

L'italiano dell'Aprilia, re della Superbike, si gode il successo ritrovato. Il suo è il quinto titolo della carriera: ''E' stata la vittoria di un team italiano. è stata per me un'annata incredibile, io ho quasi 40 anni e corro con persone anche di 23..."

Commenta nel forum motori

E' il giorno dopo la prima volta di un italiano campione del mondo in Superbike e Max Biaggi si gode il successo ritrovato, questo quinto titolo della carriera, che "ha un sapore particolare". Per tanti motivi. Prima di tutto "perché è arrivato in età matura". Vicino ai 40 anni, padre da un anno di Ines e con un secondo figlio in arrivo, il romano si è scoperto un po' meno Pirata: "Ho imparato a stemperare gli atteggiamenti del ragazzino".

Altro motivo d'orgoglio è l'origine completamente made in Italy di questo titolo, conquistato in sella all'Aprilia RSV4 sponsorizzata dal bianco, rosso e verde dell'Alitalia: "E' stata la vittoria di un team italiano, con un marchio che da tanti anni mancava al mondiale Superbike, con sponsor tutti italiani. Di questi tempi trovare un'Italia che vince non è cosa di tutti i giorni".

E farà piacere ad Aprilia e sponsor vari apprendere - da uno studio di Sportways e Vidierre, società del gruppo Assist, leader nel campo dello sport business e del monitoraggio televisivo - che, grazie alle vittorie la visibilità della moto di Biaggi è aumentata del 47% nel 2010, con un "ritorno di immagine" quantificabile in 695.396 euro, contro i 366.334 del 2009.

Tra i tanti complimenti, gli hanno fatto particolarmente piacere quelli di Jorge Lorenzo, vicino a vincere con la Yamaha quel mondiale MotoGp che a lui è sfuggito. Lo spagnolo ha ereditato la grande rivalità con Valentino Rossi e Biaggi assicura di non cercare rivincite: "Quando ci sono i grandi dualismi - racconta alla trasmissione radiofonica Te La Do Io Tokyo - quando c'è una lotta al vertice è normale succedano queste cose".

In Superbike "è stata per me un'annata incredibile, io ho quasi 40 anni, corro con persone anche di 23, c'è il sacrificio d'atleta, fatichi un po' a restare in forma. Lorenzo ha 18 anni meno di me, sarà il prossimo campione della MotoGp, quindi fa piacere avere dei complimenti da parte sua, è sempre stato un mio tifoso". In MotoGp, spiega ancora, "c'è più rigore, se uno è un po' troppo aggressivo viene richiamato. La Superbike è un campionato più crudo, con moto più vicine alla realtà. Vedi correre la stessa che poi compri dal concessionario, ma in pista non ha niente da invidiare alla MotoGp".

Cosa farà da grande Max Biaggi?: "L'età è solo un numero in questo sport, conta ma non così tanto. Il futuro? Ci sto pensando. L'Aprilia vorrebbe che continuassi con loro ed io sento la casa di Noale come una seconda famiglia. Del resto ho vinto con l'Aprilia quattro dei miei cinque mondiali. Dopo Magny Cours (ultima gara della stagione, ndr) prederò la mia decisione e la renderò nota".