Valentino ha salutato i suoi tifosi, giunti a migliaia per salutare il Dottore: "Ho sempre corso per vincere, cercando di dare il massimo. Ma ho più peso sulle spalle perché ai miei tifosi si aggiungono quelli della Ducati''. GUARDA IL VIDEO
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Facce da box: il relax dei centauri tra mogli e ventilatori
Il principe sul cavallo rosso che sogna la decima impresa iridata ha sulla schiena un fardello tricolore. Quello che marchia il connubio Valentino Rossi-Ducati, quello di Rossi, finalmente sulla Rossa. Quello di chi si trova a tentare la sfida tutta italiana, capitata proprio nell'anno in cui si festeggiano i 150 dell'unità. Con le prove della prima gara, in Qatar il 20 marzo, che attraverseranno la giornata di festa nazionale del 17.
"Siamo stati fortunati ad aver firmato proprio adesso. Avremo più responsabilità", ha ammesso. Poi ha aggiunto: "E' importante. Cercheremo di essere una cosa positiva per l'Italia in questo anno. Abbiamo anche l'adesivino sul serbatoio". Responsabilità della storia, responsabilità di una Ducati che lo ha atteso. E che ha abbracciato a Bologna il 'dottore' di Tavullia a 32 anni, "non il momento più importante della carriera, ma uno dei...", ha detto lui, sottintendendo 'più importanti.
Lo ha acclamato come un re in una piazza Maggiore gremita da una marea rossa e gialla, (il colore del numero del 'dottore'), circa ventimila persone. A pochi chilometri da lì, c'é Borgo
Panigale, la sede dello stabilimento Ducati che ha scommesso su di lui, la culla della valle dei motori emiliana. Nel pomeriggio Rossi ha visitato la fabbrica per la prima volta, salutato con cori e poesie. Una cosa così riesce ad emozionare anche chi è ormai abituato a tutto. Da un lato si sente, dopo anni con i giapponesi "tornato a casa". Dall'altro, però ci sarà "più pressione e responsabilità", ha ripetuto in conferenza stampa. "Ho sempre corso per vincere, cercando di dare il massimo. Ma ho più peso sulle spalle perché ai miei tifosi si aggiungono quelli della Ducati. Cercheremo di trasformare questa responsabilità in energia positiva", ha concluso.
E l'energia servirà. Perché sulla spalla, destra per la precisione, ha anche il peso di un'operazione pesante e non ancora smaltita del tutto. E con la nuova Desmosedici Gp 11, c'è un feeling ancora da aggiustare, dopo i primi test in Malesia. Condizioni che lo costringono alla prudenza: "Sono curioso e pronto ad iniziare. Ma nelle prime gare dovrò giocare in difesa. Fare il massimo e sfruttare l'esperienza".
In Qatar sarà difficile "essere al 100%. Abbiamo tanto da fare", ha proseguito Rossi. "Le cose da migliorare sono più di una. Intanto devo migliorarmi io, che non sono ancora in forma. La spalla sta andando bene, ma mi manca un po' di forza. E la moto, poi, a cui sta lavorando con Filippo Preziosi "ha dei punti dove migliorare e non la sto guidando come si deve guidare". E' "molto veloce, va forte in accelerazione e rettilineo. Ma facciamo ancora fatica a curvare". Problemi, sfide, ma che a Valentino piacciono. Di buono c'è il rapporto con l'altro ducatista, Nicky Haiden. "Un ragazzo corretto e per bene. In pista ce le daremo di santa ragione", ha detto. Il resto non spaventa: "Quando le cose sono difficili, più grandi sono le motivazioni. Sarà difficile, ma ci proviamo". La marea di Piazza Maggiore è certa che ci riuscirà.
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Il principe sul cavallo rosso che sogna la decima impresa iridata ha sulla schiena un fardello tricolore. Quello che marchia il connubio Valentino Rossi-Ducati, quello di Rossi, finalmente sulla Rossa. Quello di chi si trova a tentare la sfida tutta italiana, capitata proprio nell'anno in cui si festeggiano i 150 dell'unità. Con le prove della prima gara, in Qatar il 20 marzo, che attraverseranno la giornata di festa nazionale del 17.
"Siamo stati fortunati ad aver firmato proprio adesso. Avremo più responsabilità", ha ammesso. Poi ha aggiunto: "E' importante. Cercheremo di essere una cosa positiva per l'Italia in questo anno. Abbiamo anche l'adesivino sul serbatoio". Responsabilità della storia, responsabilità di una Ducati che lo ha atteso. E che ha abbracciato a Bologna il 'dottore' di Tavullia a 32 anni, "non il momento più importante della carriera, ma uno dei...", ha detto lui, sottintendendo 'più importanti.
Lo ha acclamato come un re in una piazza Maggiore gremita da una marea rossa e gialla, (il colore del numero del 'dottore'), circa ventimila persone. A pochi chilometri da lì, c'é Borgo
Panigale, la sede dello stabilimento Ducati che ha scommesso su di lui, la culla della valle dei motori emiliana. Nel pomeriggio Rossi ha visitato la fabbrica per la prima volta, salutato con cori e poesie. Una cosa così riesce ad emozionare anche chi è ormai abituato a tutto. Da un lato si sente, dopo anni con i giapponesi "tornato a casa". Dall'altro, però ci sarà "più pressione e responsabilità", ha ripetuto in conferenza stampa. "Ho sempre corso per vincere, cercando di dare il massimo. Ma ho più peso sulle spalle perché ai miei tifosi si aggiungono quelli della Ducati. Cercheremo di trasformare questa responsabilità in energia positiva", ha concluso.
E l'energia servirà. Perché sulla spalla, destra per la precisione, ha anche il peso di un'operazione pesante e non ancora smaltita del tutto. E con la nuova Desmosedici Gp 11, c'è un feeling ancora da aggiustare, dopo i primi test in Malesia. Condizioni che lo costringono alla prudenza: "Sono curioso e pronto ad iniziare. Ma nelle prime gare dovrò giocare in difesa. Fare il massimo e sfruttare l'esperienza".
In Qatar sarà difficile "essere al 100%. Abbiamo tanto da fare", ha proseguito Rossi. "Le cose da migliorare sono più di una. Intanto devo migliorarmi io, che non sono ancora in forma. La spalla sta andando bene, ma mi manca un po' di forza. E la moto, poi, a cui sta lavorando con Filippo Preziosi "ha dei punti dove migliorare e non la sto guidando come si deve guidare". E' "molto veloce, va forte in accelerazione e rettilineo. Ma facciamo ancora fatica a curvare". Problemi, sfide, ma che a Valentino piacciono. Di buono c'è il rapporto con l'altro ducatista, Nicky Haiden. "Un ragazzo corretto e per bene. In pista ce le daremo di santa ragione", ha detto. Il resto non spaventa: "Quando le cose sono difficili, più grandi sono le motivazioni. Sarà difficile, ma ci proviamo". La marea di Piazza Maggiore è certa che ci riuscirà.
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