Valentino choc: "Scontri a Londra? Io sono coi contestatori"
Motori
Il pilota della Ducati, in un'intervista a La Stampa, punta il dito contro la polizia: "Dovrebbe risolvere i problemi, non mettersi a menare la gente e uccidere dei ragazzi". Sulla Ducati: "Nel 2012 sarò ancora lì. Ma continuare così non ha senso"
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DALLA RETE: La notte di Londra in un minuto - Cronache live dalla Rete
"Sono con i contestatori". Valentino Rossi, in un'intervista rilasciata a "La Stampa", si schiera dalla parte di chi a Londra contesta: "La polizia - spiega il pilota della Ducati - dovrebbe dare una mano e risolvere i problemi, non mettersi a menare la gente e uccidere dei ragazzi. Se c'è questo casino, forse il perchè è proprio nel comportamento delle forze dell'ordine".
Nell'intervista, oltre che degli scontri londinesi, Valentino parla a ruota libera: dalla Ducati a Berlusconi, da Vasco Rossi al gossip. E molto altro.
In primo piano, il suo passaggio alla scuderia di Borgo Panigale e il futuro: "L'anno prossimo correrò in Ducati e vorrei farlo anche dopo: non lascerò nel 2012. Perchè ciò accada, la Ducati deve assecondarmi in tutto. E devono arrivare i risultati: se continuiamo così, continuare così non ha senso".
Spazio anche agli avversari, da Stoner ("Ora ho capito che quando cadeva in Ducati non sbagliava lui, era la moto a essere troppo difficile") a Lorenzo ("Per ora sta ancora usando tanto il mio lavoro: dovrebbe dirmi grazie").
Si chiude con il gossip e le voci che lo vedrebbero diventare padre: "Sono felice di poter smentire".
Le dichiarazioni di Valentino: commentale nel Forum dei Motori
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Nell'intervista, oltre che degli scontri londinesi, Valentino parla a ruota libera: dalla Ducati a Berlusconi, da Vasco Rossi al gossip. E molto altro.
In primo piano, il suo passaggio alla scuderia di Borgo Panigale e il futuro: "L'anno prossimo correrò in Ducati e vorrei farlo anche dopo: non lascerò nel 2012. Perchè ciò accada, la Ducati deve assecondarmi in tutto. E devono arrivare i risultati: se continuiamo così, continuare così non ha senso".
Spazio anche agli avversari, da Stoner ("Ora ho capito che quando cadeva in Ducati non sbagliava lui, era la moto a essere troppo difficile") a Lorenzo ("Per ora sta ancora usando tanto il mio lavoro: dovrebbe dirmi grazie").
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