Rossi e la Ducati alla resa dei conti: "Non ho speranze"

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Valentino Rossi e la Ducati già ai ferri corti dopo la prima gara della MotoGp. Il Dottore: "Le speranze le ho finite lo scorso anno" (Foto Getty)
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La prima deludente gara della stagione nella MotoGp preoccupa il pilota pesarese: "E' così dallo scorso anno. Non sono un ingegnere, ma ci vorrebbe una moto in grado di andare meglio...". L'unica consolazione: "Il telaio, per lo meno non si cade"

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"Le speranze le ho finite lo scorso anno, adesso ci vorrebbe una moto che vada meglio". Le parole di Valentino Rossi - al termine della prima gara della stagione, in cui è arrivato decimo - spiegano piuttosto bene la situazione che si sta vivendo in Ducati.

Nel Gran Premio del Qatar, Jorge Lorenzo si è trovato in mano una vittoria inaspettata, ed è stato una conferma e una sorpresa al tempo stesso. La Yamaha è sempre andata bene nei test, e nelle prove ufficiali lo spagnolo aveva fatto la differenza, dunque un risultato simile si poteva preventivare. Ma la sua vittoria è stata regalata da un Casey Stoner in palese difficolta' con gli avambracci, che hanno iniziato a gonfiarsi e a fare male proprio alla fine della gara di Losail, quando il podio sembrava già disegnato. E invece, da due Honda davanti si e' passati a due Honda dietro alla Yamaha, con l'australiano terzo, dietro Lorenzo e lo spagnolo Dani Pedrosa.

La prima gara del 2012 è stata però anche quella che ha di fatto innescato la polemica in casa Ducati. "Non sono un ingegnere -ha detto Rossi- io ho dato delle indicazioni per migliorare la moto: la cosa buona è che con questo nuovo telaio per lo meno non si cade, cosa che dal mio punto di vista è molto positiva". Insomma si inizia male, e non si intravedono spiragli. "Non posso continuare a pensare - ha proseguito Rossi - che con il prossimo step di telaio la moto mi permetta di fare miracoli. Barberà, che mi ha passato senza tanti complimenti, mandandomi fuori dalla pista, e Abraham lottano per starmi davanti, ma quelle posizioni non sono quelle a cui ambisco io".

Il nove volte campione del mondo sembra prendere di petto la situazione abbandonando il fair play che lo aveva contraddistinto in inverno, quando già le cose non giravano come dovevano. "Stiamo andando addirittura peggio dell'anno scorso -ha detto Valentino- non riesco a guidare questa moto, mentre i miei compagni di marca sembra siano andati meglio e io sono arrivato con oltre 20 secondi di ritardo. Non riesco a fare la differenza, mentre Nicky (l'americano Hayden, suo compagno di squadra, ndr), va meglio. Io non riesco ad andare forte con questa moto. Restiamo comunque da sesto posto, o meglio Nicky in questo momento è da sesto".

Tra Rossi e la Ducati sembra dunque arrivato il momento della resa dei conti, ma non si è a metà o a fine stagione, bensì solo all'inizio del Motomondiale 2012. Con questi presupposti, si puo' immaginare come andrà a finire la partita per il rinnovo del contratto del 'Dottore'.

Nel weekend del flop di Valentino e del 'triplete' spagnolo - con le vittorie di Lorenzo in MotoGp, di Maverick Vinales in Moto3 e di Marc Marquez in Moto2 - da segnalare le prestazioni altri di due piloti italiani: Andrea Iannone (che ha portato al secondo posto una moto, la SpeedUp, tutta italiana) e il 16enne ascolano Romano Fenati, secondo anche lui ma in Moto3, su Ftr Honda. Fenati è il primo 'prodotto' della scuola della Federazione Motociclistica Italiana in grado di far bene nella classe cadetta. "Bravo Romano -gli ha detto Rossi- mi sei piaciuto lo scorso anno quando hai vinto l'Europeo, e poi sei marchigiano come me. Dai che spostiamo il motorismo dalla Romagna alle Marche". Un augurio che il giovane pilota ha accolto con un timido sorriso: non succede tutti i giorni di ricevere complimenti dal proprio mito.