MotoGP, strade che si separano: Rossi chiude con Burgess

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Vale Rossi e Jeremy Burgess, il capotecnico con il quale ha collaborato dal 2000 (Foto Getty)
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Il Dottore della Yamaha mette fine alla collaborazione con il suo storico capotecnico: "E' stato come un padre, ma ho bisogno di nuovi stimoli. Non è stato facile, ma mi ha capito". Domenica si decide il campionato: "Farò il possibile per aiutare Lorenzo"

Mentre Marc Marquez e Jorge Lorenzo preparano la sfida che assegnerà il titolo mondiale, Valentino Rossi annuncia il divorzio dal suo storico capotecnico, il neo zelandese Jeremy Burgess. I due lavorano insieme dal 2000, anno in cui Rossi debuttò nella classe 500 da campione del mondo della 250, ed insieme hanno vinto sette titoli mondiali. Burgess, prima di Valentino, aveva lavorato e vinto con Mick Doohan, l'asso australiano delle due tempi quattro volte iridato nella classe regina.

L'annuncio - "Per me Jeremy è stato come un padre nel mondiale - ha detto Valentino - ma sento di aver bisogno di nuovi stimoli, ci siamo parlati oggi". Una chiacchierata difficile. "Era meglio ci parlassimo faccia a faccia - ha detto Valentino - lo abbiamo fatto qui a Valencia. Devo cercare nuove motivazioni, nelle ultime gare avevo pensato di voler lavorare in maniera diversa. Lui sarebbe rimasto anche il prossimo anno, ma io ho intenzione di cercare di rinnovare per i prossimi due. Alla fine ci siamo abbracciati, mi ha capito".

In Ducati
- Dopo i due anni in Ducati, il ritorno in Yamaha con Burgess, forse doveva essere diverso nella testa di Rossi. "E' stata una scelta difficile - ha detto Rossi - La Yamaha me lo aveva chiesto già qualche tempo fa, ma io ho deciso solo ora. Rispetto agli anni passati, quello che e' successo in Ducati non è nemmeno da prendere in considerazione. Ero abbastanza deciso a ritornare in Yamaha con Jeremy, vincere con lui sarebbe stato il massimo. Nella mia testa c'e' l'idea di provare qualcosa di nuovo".

Mondiale, ultimo atto - L'uscita di Rossi ha per un attimo tolto i riflettori da Jorge Lorenzo e Marc Marquez, i due spagnoli che si giocano il mondiale. "Cerchero' di fare il massimo in questo week end che e' il piu' importante della stagione - ha detto Marquez - e della carriera. Qualcosa di simile lo vissi nel 2010 quando mi giocai il titolo della 125 proprio qui a Valencia nell'ultima gara, ma la MotoGp e' un'altra cosa". Lorenzo, che parte da -13 in classifica, ha una sola strategia: "Posso provare a vincere la gara. Non posso fare altro, ma contro di me ci sono molte Honda. Oltre a Marquez c'e' anche Bradl, Bautista e Pedrosa, non sarà facile. Dalla mia sono certo che potrò contare sull'aiuto di Valentino, se fossi dall'altra parte con lui in lotta per il mondiale lo aiuterei".

L'appello di Lorenzo - La richiesta di aiuto di Lorenzo non ha lasciato indifferente Rossi che ha confermato la sua disponibilita'. "Quello che posso fare per aiutare Lorenzo - ha detto Valentino - è cercare di mettere dietro Marquez. Sarà difficile ma ci proverò. Per quanto riguarda Marc, non credo che abbia bisogno dei miei consigli, si e' dimostrato in gamba abbastanza in questa stagione per potersela cavare da solo". Diversa la posizione di Dani Pedrosa. Il compagno di squadra di Marquez si ritrova al di fuori dalla lotta mondiale, quando, sulla carta a inizio stagione, doveva essere lui a lottare per il titolo. "La Honda non ci ha dato ordini di scuderia - ha detto Pedrosa - e non penso lo farà. Il mio obiettivo è quello di vincere. Per Marc arrivare sul podio non sara' un problema".