Motor Show, il ritorno 2.0: tra show, futuro e auto vintage

Motori

Lorenzo Longhi

Il padiglione 2014, dedicato alla Motor Valley emiliano-romagnola
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Il salone bolognese riapre i battenti dopo un anno di stop: il nuovo format abbina tanto spettacolo ai motori per far fronte alla sostanziale assenza di anteprime. L'organizzazione cita Garcia: "Abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio"

La grandeur dei magnifici tempi che furono è lontana, ma ripartire, e farlo anche con alcune buone idee, è un motivo di merito e non da poco: rinasce così, a Bologna, il Motor Show che, dopo un anno di assenza e il rischio (sventato) di un derby con un salone analogo a Milano, affronta la crisi del mercato - che vede una ripresa minima in un contesto di buio pesto - rilanciando la sfida con la sua edizione numero 39, da oggi a domenica 14 dicembre nel complesso di BolognaFiere.

Numeri. 21 marchi automobilistici presenti, 11 padiglioni, 10 aree esterne per i test drive e la classica arena per corse ed esibizioni: i numeri della vigilia raccontano la voglia di rilancio, ma a dare un'occhiata al programma è chiaro l'intento degli organizzatori, quello di coinvolgere un pubblico decisamente più vasto, dal momento che in alcune serate il Motor Show sarà aperto anche extra orario con spettacoli che con i motori non hanno a che fare (da J-Ax e Fedez a Bob Sinclar), ma di certo allargano offerta e pubblico, anche se il rischio, secondo i più critici, è che l'auto passi in secondo piano. Rischio che viene acuito dalla mancanza di vere e proprie anteprime (Vygor Opera a parte), tasto dolente, ma che alcune coincidenze espositive - i 100 anni della Maserati, i 40 anni di Porsche 911 e Golf, ad esempio - aiutano a rendere più improbabile.

Via Emilia. Non a caso, pare un Motor Show soprattutto museale, e il padiglione 26, dedicato alla Motor Valley emiliano-romagnola, lo certifica. Espongono Ferrari (grazie al supporto dei musei di Modena e Maranello), Maserati, Lamborghini, Pagani e Ducati, aziende che hanno fatto la storia del lusso e delle corse e che, soprattutto, hanno le rispettive sedi e quartieri operativi a distanza di pochi chilometri l'una dall'altra. A queste si aggiungono, nel medesimo percorso, i consorzi turistici ed enogastronomici del territorio, e in fondo è filologicamente corretto che un salone come il Motor Show si trovi proprio in una terra che, da sola, possiede alcuni dei brand più conosciuti al mondo. "Abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio", è lo slogan che Giada Michetti, ad romana di Gl Events che organizza il salone, ha mutuato da Rudi Garcia, l'allenatore della Roma.

Sostenibilità e interattività.
Non si contano i simulatori, numerose sono le opportunità di test drive, il salone è 2.0 con diversi punti wi-fi e opportunità social, i presenti verranno sommerso di bellezza, gadget e musica a tutto volume. E poi c'è la sostenibilità, perché il mondo eco - che non significa solo auto elettriche - è ben rappresentato al Motor Show e sarà.

Risposta. Dopo l'anteprima ieri per stampa e operatori del settore, si parte ufficialmente oggi alle 8.30 e si chiuderà domenica 14. I biglietti al botteghino costano 18 euro, 16 in prevendita. Ora si tratta solo di capire come risponderà il pubblico.