Fenomenologia d'un artista a 4 ruote: nel mondo di Ken Block

Motori

Lorenzo Longhi

Ken Block e la sua Ford Fiesta in Piazza Santo Stefano a Bologna (foto ufficio stampa Motor Show)
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L'INTERVISTA. Il pilota californiano, idolo del web grazie alle sue acrobazie nelle sette versioni di Gymkhana, è a Bologna per il Motor Show: "Come mi definirei? Un driver creativo. Uno che si diverte moltissimo"

Drifting e ruote fumanti, salti e ciambelle. Ken Block star al Motor Show di Bologna, dove parteciperà ad un rally ma non si esibirà nel pezzo forte del suo repertorio, fatto di acrobazie a quattro ruote, velocità e fascino, cerchi ("ciambelle", appunto) e giochi ad effetto. Rallysta da una vita, ha trovato fama mondiale con le sue folli evoluzioni, sino a diventare una star del web, i suoi video sono diventati virali e sono stati visti da decine di milioni di persone. Californiano di Long Beach, 47 anni, a Bologna siamo entrati nel suo mondo di artista. "Guardo a me stesso più che altro come ad un pilota di corse - sorride a sentire il termine "artista" - ma direi che sono un pilota... creativo. Ecco sì, è quella la definizione giusta".

Lei sta vivendo il sogno, grazie al successo delle sue Gymkhana. Quando è diventato Ken Block?
"E' una domanda difficile, non riesco a dirlo con precisione. Le cose sono venute naturali. Sono stato un fan del rally sin da bambino, ho iniziato a guidare, ho avuto successo correndo. Poi tutto è diventato via via sempre più grande".

L'abbiamo vista su piste d'aeroporto, circuiti, sulle strade degli States. Addirittura con la sua Fiesta ha sfidato Neymar...
"Mi sono divertito in Footkhana, i tiri non erano facili da fare. E devo ammettere di averlo provato più volte..."  (continua dopo il video)



Ad ogni spettacolo il livello di difficoltà si alza.

"All'inizio facevo solo i tondi, i donuts. Ma mi piaceva l'idea di una nuova sfida e ho iniziato a farli attorno a mezzi in movimento".

Quanta importanza hanno avuto i social media nel suo successo?
"Hanno inciso, certo. Nel motorsport tutto è molto costoso, è una caratteristica di questo mondo. Per avere la possibilità di continuare a gareggiare bisogna soddisfare gli sponsor, serve avere una grande visibilità e i social media mi hanno aiutato in questo".

Lei è figlio di questo tempo, in fondo.
"Nel passato solo la tv poteva coprire certi eventi, team e sponsor contavano solo sulla tv. Adesso non è più così, lo si capisce guardando i numeri delle visualizzazioni".

Solo su YouTube sono circa 70 milioni.
"Un numero sensazionale".

Gymkhana, da termine tecnico, è diventato un suo marchio di fabbrica.
"Una volta iniziato, considerando che le performance avevano successo, abbiamo deciso di mantenere il nome, anche perché sono stati gli stesso sponsor a chiederlo. Così abbiamo scelto di numerarle progressivamente, anno dopo anno".

E' arrivato alla numero 7. Quale le è piaciuta di più?
"Mi sono divertito in tutte. Ma direi in particolare quelle realizzate sulle strade di San Francisco e Los Angeles".

C'è, in futuro, la possibilità di vedere una sua Gymkhana in Europa, magari in una città storica?
"Mi piacerebbe davvero, ma non è facile. I problemi da affrontare sarebbero diversi".

Quali?
"Prima di tutto i costi: io e il mio team abbiamo base nel sud della California, bisogna trasferire tutto in sede e mantenerlo per parecchio tempo. Poi non dimentichaimo che servono ricognizioni, prove e bisogna bloccare tutto per alcuni giorni".

A proposito: il mondo vede 10-15 minuti di performance. Ma cosa c'è dietro? Quanto tempo serve al suo show per diventare tale?
"Per la parte organizzativa, quella logistica e il planning servono circa sei mesi. Poi ci sono i quattro giorni di riprese".

Tralasciando le performance, sulle strade degli Usa ha mai avuto la polizia alle calcagna?
"Quando ero giovane magari qualche problema lo avevo, non adesso. E' il mio lavoro quotidiano, mi piace così tanto che quando vado in strada posso andare tranquillo".

Lei non è solo un rallysta e un virtuoso delle acrobazie a quattro ruote, ma anche imprenditore, avendo creato il suo impero. Quale ruolo la diverte di più?
"Guidare, stare in macchina, fare evoluzioni. Il resto è solo lavoro...".