LA FOTOGALLERY. Primo giorno di riposo dopo sei tappe e migliaia di km tra Ande e deserto, per i motociclisti, che piangono la scomparsa del polacco Hernik. Tra incidenti e tanta fatica, lo show prosegue

La Dakar non tradisce in quanto a spettacolo neanche nel 2015. Come di consueto, tanti incidenti, fatica estrema e, purtroppo, il primo tragico decesso -
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La prima parte di gara è stata condizionata dal caldo asfissiante, che i concorrenti hanno trovato nelle tappe argentine. Quasi 50° C, difficilmente battibili con delle semplici bottigliette d'acqua -
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Nonostante il gran caldo, non sono mai mancati i tifosi, che cercano ogni punto buono per osservare da vicino questi temerari -
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Dopo sei giorni di gara, i concorrenti hanno già migliaia di km nelle gambe e nelle braccia. Per questo, chiedono aiuto ai fisioterapisti -
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Nella categoria moto, il duello per la vittoria finale sembra definito fra due spagnoli: Joan Barreda (Honda) e Marc Coma (KTM) -
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Tra le auto, con il campione 2010 Carlos Sainz uscito di scena per un incidente ad Antofagasta, la lotta è tra la Mini di Al-Attiyah e la Toyota di De Villiers -
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Non sono mancati, ovviamente, clamorosi incidenti. Qui Sebastian Halpern viene disarcionato dal suo quad -
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Non sempre è possibile portare a termine il rally raid più difficile del mondo. Anche per questo esistono gli elicotteri di soccorso -
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Se ci si impantana nella sabbia, nessun problema: ci pensano i tifosi (anche in mezzo al deserto) a dare una mano al motociclista di turno -
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La Dakar lascia letteralmente il segno sulla pelle di chi la corre. Guardare, per credere, la mani di Marc Pedrola -
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Anche in questo 2015, la Dakar paga pegno. Durante la terza tappa, è stato trovato morto il polacco Michael Hernik, 39 anni. E' la 25esima vittima del rally raid dal 1978 -
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Tutta la carovana ha voluto rendere omaggio alle vittime dell'attentato di Parigi. Con un pensiero speciale, ovviamente, anche al collega polacco scomparso poche ore prima -
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