CIV. Assegnati al Mugello i titoli 2016

Motori

Carlo Baldi

campioni-civ-2016

Dopo gare combattute ed incerte i titoli sono andati a Baiocco in Superbike, Roccoli in Supersport e Pagliani in Moto3. PreMoto3 a Giannini e Taccini. Lo spagnolo Castano Illan si aggiudica la Sport 4T

Gran finale per il CIV all’autodromo del Mugello. Le gare sono state spettacolari ed incerte e si è dovuto attendere la domenica per assegnare gli ambiti titoli della Superbike, della Moto3. Sabato la pioggia è stata protagonista, mentre il giorno successivo la pista è rimasta asciutta, nonostante il cielo nuvoloso. Tanti come sempre i piloti in pista ed una buona cornice di pubblico sugli spalti, a conferma che il Campionato Italiano sta crescendo molto, grazie a gare sempre più avvincenti e all’ottimo lavoro della FIM. Per il prossimo anno si parla di sei doppi appuntamenti per un campionato ancora più interessante che sta lanciando molti giovani talentuosi e destinati ai campionati mondiali.

Superbike

Griglia di partenza stellare al Mugello per la classe regina del CIV. Oltre ai piloti iscritti in pianta stabile, hanno gareggiato anche Michel Fabrizio e Sylvain Barrier, oltre al gradito ritorno di Eddy La Marra, ristabilitosi dall’infortunio che lo ha tenuto lontano dalle piste per ben tre anni. Nelle prove disputate sull’asciutto Michele Pirro aveva conquistato la pole. In gara l’attenzione era però rivolta ai piloti che si giocavano il titolo, vale a dire a Baiocco e Calia, divisi da 19 punti, con un occhio di riguardo per Lanzi e Ferrari staccati rispettivamente di 29 e 40 punti dal pilota di Osimo. Come se non bastasse, a rendere il tutto più incerto e difficile, sabato ci si è messa anche la pioggia. Senza aver mai provato sul bagnato i piloti sono scesi in pista con assetti approssimativi e a farne le spese è stato subito Lorenzo Mauri, che avrebbe dovuto prendere il via dalla prima fila, ma che è invece rientrato ai box al termine dei due giri di ricognizione, concessi dalla Direzione di gara. Ma i colpi di scena non erano finiti, perché sempre nei giri di ricognizione la gara perdeva due protagonisti, quando Pirro e La Marra cadevano senza poter risalire sulle loro Ducati. Sotto la pioggia la competitività delle moto si livella e l’esperienza paga. Lo sa bene Lorenzo Lanzi che è andato a vincere con autorità davanti a Goi e a Ferrari, con Schiavoni ottimo quarto. Calia non approfittava dei problemi di assetto di Baiocco, solo quattordicesimo, e chiudeva al settimo posto, riducendo comunque a 12 punti il suo svantaggio in classifica e rimandando a domenica l’assegnazione del titolo. Da rilevare la caduta di Fabrizio avvenuta nei primi giri.

Domenica il cielo era nuvoloso, ma la pista asciutta e sono quindi riemersi i valori delle prove. Dopo l’errore commesso sabato, Pirro era estremamente determinato a portare a 9 le sue vittorie in campionato e a sancire la sua superiorità. Dopo alcuni giri trascorsi a studiare i suoi avversari, il pilota del Barni Racing team rompeva gli indugi e girando costantemente sul 1’52 basso staccava nettamente i suoi avversari. Alle sue spalle Schiavoni dimostrava di poter essere veloce sia sull’asciutto che sul bagnato e chiudeva secondo, proprio davanti a Baiocco. Il terzo posto bastava al pilota del Motocorsa Racing team, in quanto Calia e Ferrari, gli unici che potevano impensierirlo in classifica, sono partiti troppo cauti e solo nel finale si sono avvicinati al pilota della Ducati. Calia ha chiuso quarto e Ferrari sesto, preceduto da un inossidabile Lorenzo Lanzi.
E’ stato un campionato senza dubbio falsato dalla squalifica di Pirro, per una irregolarità rilevata al motore della sua Panigale, ma i regolamenti ci sono e devono essere rispettati. Uscito di scena senza colpa il pilota del Barni Racing, chi si è meritato il titolo è stato senza dubbio Matteo Baiocco, costantemente nelle prime posizioni. Secondo posto in campionato per Calia, che ci ha provato sino all’ultimo giro dell’ultima gara, mentre terzo ha chiuso il rookie Matteo Ferrari, rivelazione di questo CIV SBK 2016. 

Supersport

Massimo Roccoli e Marco Bussolotti sono arrivati al Mugello divisi da soli 7 punti a favore del primo. Così come era successo in Superbike, i due giri di warm up di sabato sotto la pioggia, hanno condizionato la gara e, in questa categoria, anche la lotta per il titolo. Al termine del primo giro di ricognizione, Bussolotti avvertiva dei problemi al suo casco e commetteva una grande ingenuità, tagliando la pista e rientrando attraverso la stradina che unisce le due arrabbiate ai box. Squalificato Bussolotti, Roccoli era quindi già campione italiano per la quinta volta, ma in gara non si tirava indietro e chiudeva al secondo posto, dietro a Stefano Cruciani e davanti a Diego Giugovaz veri “maghi” del bagnato. La gara di domenica non aveva ormai molto da dire, ma ha comunque riservato spettacolo e colpi di scena, sino alla bandiera a scacchi. Ha vinto il giovane e promettentissimo Michael Canducci, davanti ancora a Roccoli e a Ilario Dionisi. 

Gran finale per il CIV all’autodromo del Mugello. Le gare sono state spettacoli ed incerte e si è dovuto attendere la domenica per assegnare gli ambiti titoli della Superbike, della Moto3. Sabato la pioggia è stata protagonista, mentre il giorno successivo la pista è rimasta asciutta, nonostante il cielo nuvoloso. Tanti come sempre i piloti in pista ed una buona cornice di pubblico sugli spalti, a conferma che il Campionato Italiano sta crescendo molto, grazie a gare sempre più avvincenti e all’ottimo lavoro della FIM. Per il prossimo anno si parla di sei doppi appuntamenti per un campionato ancora più interessante che sta lanciando molti giovani talentuosi e destinati ai campionati mondiali.


Superbike

Griglia di partenza stellare al Mugello per la classe regina del CIV. Oltre ai piloti iscritti in pianta stabile, hanno gareggiato anche Michel Fabrizio e Sylvain Barrier, oltre al gradito ritorno di Eddy La Marra, ristabilitosi dall’infortunio che lo ha tenuto lontano dalle piste per ben tre anni. Nelle prove disputate sull’asciutto Michele Pirro aveva conquistato la pole. In gara l’attenzione era però rivolta ai piloti che si giocavano il titolo, vale a dire a Baiocco e Calia, divisi da 19 punti, con un occhio di riguardo per Lanzi e Ferrari staccati rispettivamente di 29 e 40 punti dal pilota di Osimo. Come se non bastasse, a rendere il tutto più incerto e difficile, sabato ci si è messa anche la pioggia. Senza aver mai provato sul bagnato i piloti sono scesi in pista con assetti approssimativi e a farne le spese è stato subito Lorenzo Mauri, che avrebbe dovuto prendere il via dalla prima fila, ma che è invece rientrato ai box al termine dei due giri di ricognizione, concessi dalla Direzione di gara. Ma i colpi di scena non erano finiti, perché sempre nei giri di ricognizione la gara perdeva due protagonisti, quando Pirro e La Marra cadevano senza poter risalire sulle loro Ducati. Sotto la pioggia la competitività delle moto si livella e l’esperienza paga. Lo sa bene Lorenzo Lanzi che è andato a vincere con autorità davanti a Goi e a Ferrari, con Schiavoni ottimo quarto. Calia non approfittava dei problemi di assetto di Baiocco, solo quattordicesimo, e chiudeva al settimo posto, riducendo comunque a 12 punti il suo svantaggio in classifica e rimandando a domenica l’assegnazione del titolo. Da rilevare la caduta di Fabrizio avvenuta nei primi giri.


Domenica il cielo era nuvoloso, ma la pista asciutta e sono quindi riemersi i valori delle prove. Dopo l’errore commesso sabato, Pirro era estremamente determinato a portare a 9 le sue vittorie in campionato e a sancire la sua superiorità. Dopo alcuni giri trascorsi a studiare i suoi avversari, il pilota del Barni Racing team rompeva gli indugi e girando costantemente sul 1’52 basso staccava nettamente i suoi avversari. Alle sue spalle Schiavoni dimostrava di poter essere veloce sia sull’asciutto che sul bagnato e chiudeva secondo, proprio davanti a Baiocco. Il terzo posto bastava al pilota del Motocorsa Racing team, in quanto Calia e Ferrari, gli unici che potevano impensierirlo in classifica, sono partiti troppo cauti e solo nel finale si sono avvicinati al pilota della Ducati. Calia ha chiuso quarto e Ferrari sesto, preceduto da un inossidabile Lorenzo Lanzi.


E’ stato un campionato senza dubbio falsato dalla squalifica di Pirro, per una irregolarità rilevata al motore della sua Panigale, ma i regolamenti ci sono e devono essere rispettati. Uscito di scena senza colpa il pilota del Barni Racing, chi si è meritato il titolo è stato senza dubbio Matteo Baiocco, costantemente nelle prime posizioni. Secondo posto in campionato per Calia, che ci ha provato sino all’ultimo giro dell’ultima gara, mentre terzo ha chiuso il rookie Matteo Ferrari, rivelazione di questo CIV SBK 2016.


Supersport

Massimo Roccoli e Marco Bussolotti sono arrivati al Mugello divisi da soli 7 punti a favore del primo. Così come era successo in Superbike, i due giri di warm up di sabato sotto la pioggia, hanno condizionato la gara e, in questa categoria, anche la lotta per il titolo. Al termine del primo giro di ricognizione, Bussolotti avvertiva dei problemi al suo casco e commetteva una grande ingenuità, tagliando la pista e rientrando attraverso la stradina che unisce le due arrabbiate ai box. Squalificato Bussolotti, Roccoli era quindi già campione italiano per la quinta volta, ma in gara non si tirava indietro e chiudeva al secondo posto, dietro a Stefano Cruciani e davanti a Diego Giugovaz veri “maghi” del bagnato. La gara di domenica non aveva ormai molto da dire, ma ha comunque riservato spettacolo e colpi di scena, sino alla bandiera a scacchi. Ha vinto il giovane e promettentissimo Michael Canducci, davanti ancora a Roccoli e a Ilario Dionisi.

Vittoria meritata quella di Roccoli, che ha dimostrato grande determinazione e continuità di risultati. Il pilota della MV ha preceduto Cruciani che dopo un avvio incerto si è ripreso nelle ultime gare. Terza posizione per Bussolotti, che ha ceduto proprio in vista del traguardo, ma al quale resta la soddisfazione di una grande stagione. Menzione particolare per Canducci, vera rivelazione di questa stagione della 600.

Moto3

Alla fine ha vinto il favorito Manuel Pagliani, ma i suoi avversari gli hanno fatto davvero sudare questo suo secondo titolo italiano. Il pilota del team MTR che portava in pista la sperimentale GEO Honda, è partito nella gara di sabato con soli 6 punti di vantaggio nei confronti di Casadei del team SIC58 e di 19 su Spinelli, pilota del team MF84 Pluston Althea. Sotto la pioggia proprio Spinelli metteva tutti in fila, precedendo il poleman Kevin Zannoni e Bruno Ieraci, con Pagliani quinto. Casadei cadeva e dava l’addio alla possibilità di vincere il titolo. Tutto rinviato a domenica. Sulla pista asciutta del Mugello la Moto3 ci ha sempre riservato arrivi in volata, con molti piloti divisi da pochi millesimi ed è stato così anche questa volta. A vincere è stato Zannoni che ha preceduto di 49 millesimi Pagliani e di 61 Spinelli. Il secondo posto ha assegnato il titolo di campione a Pagliani, bravo a gestire una gara davvero difficile. Dopo una partenza ad handicap (due zeri a Vallelunga) Manuel ha conquistato una vittoria e quattro secondi posti, dimostrando una grande maturità, nonostante la sua giovane età e meritandosi il titolo. Alle sue spalle tanti piloti promettenti e validi, dei quali sentiremo parlare nei prossimi anni.

PreMoto3

Il titolo della classe 250 4T era già stato assegnato a Imola e se l’era aggiudicato Leonardo Taccini. Nelle due gare del Mugello la vittoria sabato è andata a Baldini che ha preceduto Rossi e Surra, mentre il giorno dopo ha vinto lo stesso Taccini, davanti a Rossi e Mazzullo. La classe 125 2T è invece stata incerta sino alla fine ed ha visto l’assegnazione del titolo a Gabriele Giannini. Il giovanissimo pilota romano ha vinto la gara di sabato davanti a Fusco e Scorpaniti, mentre domenica a tagliare per primo il traguardo è stato Rossi davanti a Ripamonti ed Alfano. Il settimo posto in quest’ultima gara ha permesso a Giannini di conquistare il titolo italiano, con 10 punti nei confronti di un coriaceo Fusco.


Sport 4T

Castano Illan si è portato in Spagna il primo titolo italiano della Sport 4T. Dopo le gare di Imola era lui in testa alla classifica, con 19 punti su Montella e 25 su Segoni. Nella gara bagnata di sabato a prevalere era stato Grassia che aveva preceduto Segoni e Giacomini, quarto posto per Castano Illan. Domenica è bastato un sesto posto allo spagnolo per aggiudicarsi il titolo, nella gara che è stata vinta da Giacomini che ha preceduto Segoni e Bastianelli.

La prima stagione della Sport 4T è stata senza dubbio molto positiva ed ha sancito la nascita di una categoria che in futuro vedremo correre, con validità europea, anche con il mondiale Superbike.

Nei due trofei del National Trophy l’esperto e sempre veloce Alessio Velini è stato il dominatore della categoria 1000, con 5 vittorie ed un secondo posto nelle sette gare disputate. La 600 è andata invece a Mattia Gollini, che ha conquistato la prima posizione nelle ultime cinque gare.

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