La famiglia delle crossover di Iwata si allarga verso il basso. Ben rifinita ed economica, meriterebbe qualcosa di più in zona freni
Tracer, la gamma si amplia - In diretta da Vigo, nello splendido scenario dolomitico della Val di Fassa, Yamaha lancia l'attesa Tracer 700 andando a dare una sorella minore alla già apprezzata MT-09 Tracer ed ampliando così la sua gamma sport touring.La Casa di Iwata ha deciso di partire dalla base della MT-07, su cui ha lavorato a livello di estetica e ciclistica per ottenere una moto più versatile e polivalente. Il prodotto è stato concepito per coinvolgere un pubblico giovane, magari con poca esperienza, ma esigente e, soprattutto, che non vuole spendere cifre troppo alte. La filosofia è (lo dice il nome stesso) la stessa della Tracer 900, che con l’arrivo della sorellina minore perde il prefisso MT-09 dando vita ad una famiglia caratterizzata dal solo nome Tracer. Gli stessi concetti che hanno definito la crossover tricilindrica si trovano qui declinati su una cubatura più contenuta.
Il design - È aggressivo con linee decise e spigolose. Il frontale è caratterizzato da un gruppo ottico che ricorda la Tracer 900, con luci diurne a tecnologia LED. Sempre all'anteriore troviamo i paramani che, oltre a rendere più sportivo il look, inglobano in maniera armoniosa le frecce. Forse un po' sottotono il display LCD del contachilometri, più adatto ad una naked sportiva come la MT-07 dalla quale deriva. Passando al posteriore, troviamo la luce dello stop a LED presa in prestito dalla 900, così come l'ensemble del porta targa.Disponibile nei concessionari a partire da luglio e già prenotabile, la nuovam Tracer 700 viene proposta nelle colorazioni Radical Red, Tech Black e Yamaha Blu.
Motore - È lo stesso della MT-07, bicilindrico in linea da 689 cc capace di 74,5 cv a 9.000 giri, con 6,9 kgm di coppia a 6.500 giri. Più che i numeri, comunque interessanti, è la fasatura a 270° a scoppi irregolari (Yamaha parla di “filosofia crossplane” giusto per adeguarlo ai parenti a tre e quattro cilindri) a renderlo interessante per le caratteristiche d’erogazione che sa regalare. Per far rientrare questa moto nei parametri per l'omologazione Euro 4, l'impianto di scarico è stato completamente riprogettato.
La ciclistica - Il telaio in acciaio è il medesimo della MT-07; ciò che cambia, invece, è il bel forcellone in lega d'alluminio, che ha una lunghezza maggiorata di 50 mm rispetto alla naked da cui deriva, andando così ad aumentarne il passo fino a 1.450 mm per garantire una maggior stabilità.
Passando al posteriore, troviamo la luce dello stop a LED presa in prestito dalla 900, così come l'ensemble del porta targa.
Per quanto riguarda le sospensioni, sia la forcella che il mono derivano direttamente dalla MT-07, ma la taratura è stata definita ad hoc. Rispetto alla naked, però, la sella cresce in altezza di 40 mm, portando così il piano di seduta a 840 mm di altezza da terra.
Proprio per coronare la propria vocazione di crossover, rendendola adatta anche ad i viaggi più lunghi, la Tracer 700 monta la forcella tradizionale ed il mono con escursione di 130 mm della sorellina naked, con tarature idrauliche che permettono di godere di una corsa più morbida e reattiva, garantendo il massimo del comfort anche nella guida in coppia.
Il sistema frenante - Composto da un doppio freno a disco anteriore da 282 mm con pinze a 4 pistoncini, e da un singolo posteriore da 245 mm: tutti e tre sfoggiano un accattivante profilo a margherita, donando alla moto un aspetto più aggressivo. L'ABS è di serie.
I cerchi tubeless da 17" in lega d’alluminio a dieci razze, sono gli stessi sia della naked 700 che delle sorelle maggiori da 900 cc, e qui calzano gomme Michelin Pilot Road 4 da 120/70 e 180/55.
La vocazione da tourer - La si può percepire dal suo serbatoio da 17 litri (3m in più rispetto alla naked), che la rende adatta anche a spostamenti medio-lunghi, dalla sella monoscocca in grado di ospitare confortevolmente anche il passeggero, dal rivestimento in gomme delle pedane, sia del passeggero che del pilota, volte a smorzare ulteriormente le vibrazioni del bicilindrico, e dalla predisposizione per la presa accendisigari da 12V. Il plexiglas sul cupolino, non particolarmente esteso, può essere regolato manualmente in altezza, garantendo una migliore protezione aerodinamica.
Gli accessori - Sono diversi e rendono la Yamaha Tracer 700 più consona ad un utilizzo più turistico. Si parte dal parabrezza più alto, studiato per garantire una migliore protezione aerodinamica, fino ad arrivare alle borse laterali morbide da 20 litri e al bauletto centrale da 39, che consentono di avere abbastanza spazio a disposizione per viaggi anche di qualche giorno, senza risultare troppo ingombranti nell'uso cittadino. Interessante anche la disponibilità di diversi allestimenti che garantiscono sensibili risparmi rispetto all'acquisto dei singoli optional: la Sport, ben quattro proposte per il turismo (Touring Hard, Touring Soft, Touring Classic, Touring Winter) e la versatile/fuoristradistica All Road. Trovate i dettagli nel file allegato all'articolo.
Come va - La Yamaha Tracer 700 ricorda già a prima vista la sorella maggiore, e pur ereditando un discreto numero di pezzi dalla MT-07, riesce comunque ad avere un'aria personale, collocandosi a pieno titolo, per motore e posizione di guida, fra le sport-tourer di media cilindrata.
La posizione di guida è comoda, con una triangolatura ben studiata. Il manubrio è alto, anche se un po' stretto, la sella risulta comoda e abbastanza morbida anche sulle lunghe distanze. Grazie ai rivestimenti in gomma, le pedane sono comode e pressoché prive di vibrazioni. Il passeggero ha a disposizione uno spazio generoso, e due comode maniglie in alluminio a cui aggrapparsi.
Il comfort a bordo è buono e le sospensioni, regolabili nel precarico solo al posteriore, sono efficaci nella guida tra le curve, anche strette, grazie ad una buona rigidità: nella guida in città, dove l’asfalto non sempre è in ordine, le buche si fanno parecchio sentire.
La protezione aerodinamica è discreta, soprattutto quando il cupolino (regolabile manualmente su ben 28 posizioni) è impostato sulla posizione più alta. Fino a velocità autostradali la protezione del busto è buona, mentre il flusso d’aria, superati i 120 km/h, infastidisce a livello del casco.
L'ormai ben noto motore della MT-0, si conferma divertente, anche se a causa dei chili in più perde un pochino di brio. Le vibrazioni del motore sono scarse, e si sentono un po' sul manubrio solo dopo i 5.000 giri. Per quanto riguarda l’impianto di scarico, troviamo un silenziatore inedito, così come il gruppo dei collettori. A causa della normativa Euro 4 il suono dello scarico risulta silenzioso e pacato. Chi desiderasse un sound più coinvolgente all’interno del catalogo accessori troverà un apposito terminale omologato marchiato Akrapovic.
Per quanto riguarda l’impianto frenante sarebbe apprezzabile una frenata più decisa, soprattutto al posteriore, dove il comando risulta essere un po' spugnoso e dove l’intervento dell’ABS, di serie su questo modello, è un po' invasivo. Quanto ai pneumatici, in tutta franchezza i Pilot Road 4 non offrono il grip che la Tracer si meriterebbe, esibendosi ogni tanto in pattinate del posteriore.
Tirando le somme - Possiamo dire che la Tracer 700 è una moto onesta, non pretenziosa e che, grazie alla condivisione di moltissimi pezzi con la MT-07, riesce a ridurre fortemente il prezzo finale. La nuova Tracer è una moto adatta, se dotata dei giusti accessori, anche a viaggi medio lunghi, anche in compagnia, così come potrebbe esserloper l'uso cittadino, grazie alla sua leggerezza e agilità.
Pregi e difetti - Finiture, Prezzo, freni ma dotazione tecnologica scarsa
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