Abbiamo provato sui Pirenei la versione pre serie della nuova Vandal Vertigo. Una trial meno sofisticata e quindi meno costosa che conserva la qualità di componentistica, finiture e industrializzazione
Il nuovo modello denominato Vandal nelle intenzioni di Vertigo vuole offrire una moto meno sofisticata in termini ingegneristici e pertanto abbassare l’asticella del prezzo, pur mantenendo in questo senso la garanzia di componentistica, finiture ed industrializzazione di alto livello come già accade per la linea Combat.
Com'è - La moto si presenta con una linea molto pulita grazie al telaio convenzionale ed al serbatoio che la veste elegantemente, pur mantenendo la stessa unità motrice si differenzia in modo sostanziale dalla linea Combat e sembra in un prossimo futuro destinata ad ospitare niente meno che un sistema di avviamento elettrico.
Com'è fatta - Come detto la Vandal si propone con un telaio perimetrale di lontana ispirazione Scorpa-Yamaha, vestita con un serbatoio molto avvolgente e perfettamente raccordato con la zona cassa filtro-parafango posteriore, offrono nell’insieme una estetica particolarmente accattivante.
Motore - Continua ad essere il 300cc da 31cv ad iniezione della sorella Combat con la sola differenza di un iniettore montato diversamente ed un aumento di volumi nella camera di manovella del carter centrale, modifiche che saranno peraltro portate anche nella prossima produzione Combat. Completamente diverso il sistema di scarico che grazie agli spazi a disposizione si sviluppa con un dimensionamento generale maggiore. Aumenta in volume anche la scatola filtro posizionata convenzionalmente nella zona sotto-sella, con accesso al filtro posizionato lateralmente.
Elettronica - Unica esponente due tempi rimasta ad utilizzare il sistema ad iniezione, dopo la chiusura di OSSA, questa moto si propone già in regola con le norme EURO 4 sull’emissione senza doversi dotare di particolari sistemi supplementari come avviene per tutte le moto a carburatore sue concorrenti. Anche in questa unità come per la linea Combat è presente tutta la dotazione elettronica utile a selezionare la migliore carburazione per ogni singola marcia, attraverso mappature specifiche.
Ciclistica - La ciclistica si caratterizza per il nuovo telaio a culla aperta in acciaio Cr Mo che dal canotto con un trave centrale si sdoppia in due robuste piastre laterali, mentre nella parte anteriore due bretelle chiudono l’unità motrice. Gli spazi maggiori nella zona normalmente occupata da carburatore, è stata sfruttata per aumentare i volumi di scarico e filtro ma soprattutto per posizionare con una inclinazione inusuale l’ammortizzatore posteriore, garantendo così una migliore protezione dei leveraggi che rimanendo più alti sono conseguentemente più protetti. Rimane invariato il forcellone posteriore in alluminio già presente sulla linea Combat, così come la forcella TECH.
In zona - Nel test dinamico, partiamo con la consapevolezza di avere in mano un prototipo in stadio avanzato e quindi cerchiamo di capire innanzitutto la filosofia di questo interessante mezzo. Scopriamo nel video com’e’ andata.
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