Yamaha e Rinaldi festeggiano 25 anni di successi

Motori

Massimo Zanzani

Michele Rinaldi, manager Yamaha nel campionato Motocross
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La casa di Iwata ha festeggiato il quarto di secolo di collaborazione con Michele Rinaldi che, da manager del team Motocross, vanta la conquista di 11 titoli mondiali

È stato come, a distanza di tanti anni, ritrovare i vecchi amici di scuola. Un’atmosfera allegra e frizzante per un appuntamento unico e genuino che Yamaha Europa ha indetto all’insegna di Michele Rinaldi, grande uomo ancora prima che team manager di alta levatura, per celebrare il quarto di secolo che li ha legati in quest’ultima parte della storia del motocross, durante la quale il tandem giappo/emiliano aggiudicarsi ben 11 titoli iridati.

Niente viene lasciato al caso - Il ritrovo è stato a Villanova di Castenaso (BO), nella sede della collezione privata di Yamaha da competizione più esclusiva al mondo creata quattro anni fa dall’appassionato Pierluigi Poggi. Un museo contenente decine di moto di tutti i tempi da competizione e non, una parte della quale è stata dedicata alle Yamaha ufficiali che Rinaldi ha gestito con abile regia con i colori della casa dei tre diapason affiancato dai fratelli Luca e Carlo e da una affiatata serie di tecnici che hanno accompagnato al successo i campioni del mondo Donny Schmit (1992), Bob Moore (1994), Andrea Bartolini (1999), Stefan Everts (2001-2006), David Philippaerts (2008), e Romain Febvre (2015).

Una carriera brillante e densa di soddisfazioni – Tutto è iniziato con la notizia scioccante del passaggio di Rinaldi dalla Suzuki alla casa di Iwata, alla quale i responsabili Yamaha Europa Lin Jarvis, Paolo Pavesio hanno reso omaggio con un evento memorabile per tutti i numerosi invitati che in passato hanno condiviso bei momenti assieme all’imprenditore nonché campione del mondo di motocross (1984, in sella alla Suzuki 125). Nelle ore a lui dedicate c’è stato un ripasso dei bei periodi trascorsi, molti dei quali toccanti che hanno lasciato spazio a comprensibili momenti di commozione, ad iniziare dal ricordo dello scomparso Schmit che fu proprio il primo campione del mondo dell’era Rinaldi/Yamaha.

Assente Stefan Everts, impegnato nei test Suzuki in Giappone, la sala è stata affollata di piloti, meccanici e addetti al settore che hanno vissuto l’epopea del team Rinaldi, epopea che prosegue coi colori Yamaha anche per le prossime due stagioni agonistiche.

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