Subaru porta i restyling della WRX e WRX STI al Salone di Detroit. Più potenti e cattive, vediamo come sono state sviluppate
Quando si parla di Subaru, il primo modello al quale si pensa è l’Impreza che ha partecipato – e vinto – nel mondiale WRC. Ora, quell’auto rivive, in chiave moderna, nel modello WRX. E proprio questo pezzo da 90 il marchio della Fuji Heavy Industries ha deciso di portare al Salone di Detroit.
Si tratta dei model year 2018 di WRX e WRX STI. A livello di estetica si notano gli interventi che caratterizzano questo restyling. Abbiamo ora un aggiornamento delle prese d’aria e per la mascherina frontale, la quale presenta un inserto di colore nero per offrire un look ancor più deciso. Viene utilizzata la tecnologia a Led per i gruppi ottici, mentre lateralmente si fanno notare i cerchi da 18” – opzionali da 19”. Una volta aperta la portiera, possiamo vedere da subito come troneggi sulla plancia il display da 7” dal quale è possibile comandare il sistema di infotainment, mentre non poteva mancare il secondo display da 5,9” sul quale vengono proiettate le informazioni più “tecniche”. A richiesta del cliente, poi, possono essere montati sedili Recaro con regolazioni elettriche.
Chi prende in considerazione una WRX, tuttavia, è affascinato dalla meccanica. Immancabile il propulsore boxer da 2.0 e 268 CV sulla WRX, mentre sulla STI troviamo il 2.5 da 305 CV. Troviamo il classico sistema di trazione integrale Symmetrical All Wheel Drive con Active Torque Vectoring che, nella versione più performante, vanta il Driver Controlled Center Differential ed il Vehicke Dynamics Control. L’impianto frenante sulla STI, infine, è firmato da Brembo.
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