Inizio drammatico del rally di Montecarlo, prova di apertura del mondiale WRC 2017. Un incidente fatale coinvolge uno spettatore e la macchina di Paddon e Kennard. Il risultato sportivo passa in secondo piano ma la corsa continua
Sospendiamo introduzione, previsioni e primi indizi. Ce li portiamo vergini alla fine della tappa di oggi quando il Monte-Carlo numero 85 sarà riuscito a respirare e a completare il primo ciclo delle otto Speciali in programma. Non è così che doveva iniziare il tanto atteso Mondiale WRC 2017 e il lussuoso Monte-Carlo. Purtroppo il destino ha incrociato il Rally nel modo più sbagliato. È l’evento meno auspicato e voluto, anzi fortemente combattuto, ma se siamo qui a parlarne vuol dire che contro quegli allineamenti perversi delle circostanze vi è ben poco da fare. Non è una questione di sicurezza, il Mondiale 2017 inizia con un giro di rinforzo anche su quel livello, non comunque unilateralmente come sempre si finisce per indirizzare il commento per accendere le polemiche. Non è il caso. Quando muore uno spettatore la colpa è l’ultima delle utilità, ma la prima ad essere cercata per scatenare un inferno di se e di ma che non portano da nessuna parte.
Paddon è uscito in scivolata da una curva a sinistra sulla strada ghiacciata. Forse troppo veloce, forse la sbandata è stata innescata da un “difetto” della strada, una “patch” di ghiaccio. La macchina è partita per la tangente e ha colpito violentemente il terrapieno roccioso all’esterno. In quel punto c’era uno spettatore. Il resto è storia tristissima, ma nel resto credo che sia evidente che andare a cercare la colpa, da una parte o dall’altra, o in concorso, serve a poco.
In attesa dei soccorsi, un pompiere ha prestato i primi soccorsi allo sfortunato appassionato, poi elitrasportato all’ospedale di Nizza. A tarda sera la notizia ferale, anticipata da un comunicato di Hyundai e confermata dall'Automobile Club de Monaco. Manca qualcosa, il signore spagnolo aveva un nome, che non conosciamo ancora e che le notizie ufficiali non riferiscono.
La Gara registra una soltanto delle due speciali. La prima, la Entrevaux-Ubraye sospesa e cancellata, diventa ininfluente. Sulla seconda, la Bayions-Breziers di 25 chilometri, si impone ancora una volta Thierry Neuville, Hyundai i20, davanti a Ogier, Ford Fiesta, Hanninen, Toyota Yaris, e Meeke, Citroen C3. Tratteniamo solo un piccolo dato indicatore: Neuville e Hyundati i più in forma, ma le Marche ci sono tutte, nessuno appare in ritardo o su una pista sbagliata.
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