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La Rossa e Rossi: il binomio che fa sempre sognare

Motori

Alfredo Alberico

La Ferrari e Valentino Rossi. Per molti è ancora questa l'accoppiata perfetta per tornare a vincere nella F1 e nella MotoGP. A poco più di un mese dall'inizio dei due campionati, però, c'è ancora tanto lavoro da fare in entrambi i box

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La Ferrari e Valentino, la monoposto Rossa e il Rossi delle moto: per molti è ancora questo il binomio perfetto. Perfetto per sperare di tornare a vincere nella F1 come nella MotoGP. A poco più di un mese dall’inizio dei due campionati, però, c'è ancora tanto lavoro da fare in entrambi i box.

Qui Ferrari - Maranello, quartier generale della Ferrari. Aspettando la presentazione della prossima macchina, il 24 febbraio, l’ordine di scuderia è "parlare poco e concentrarsi tanto". I proclami di un anno fa hanno lasciato il segno. Meglio essere prudenti, allora, in vista di una stagione che sarà caratterizzata da molti cambiamenti: sul piano tecnico, per le gomme e anche nei regolamenti. Inutile fare previsioni, bisogna aspettare i test di Barcellona per capire come è cambiata e se è cambiata. "La migliore Ferrari che sia mai stata costruita è la prossima", diceva Enzo Ferrari. E nel giorno di quello che sarebbe stato il suo compleanno, queste parola appaiono come un invito a lasciarvi un po' di sana suspence sulla Rossa che verrà.

E Valentino... - Rossi, invece, dopo i test in Australia sembra sospeso tra ciò che la Yamaha ora è e ciò che invece vorrebbe fosse al via del Mondiale. A Phillip Island ha cercato invano il miglior assetto. "Tanto lavoro, ma non sono soddisfatto", ha detto il Dottore al termine del terzo giorno di collaudi. Parole dettate anche da un po' di comprensibile stanchezza e dalla consapevolezza sempre più forte che nel box si ritrova un avversario tosto, forse più di Jorge Lorenzo.

La passione - Ma il puzzle è ancora da completare con i prossimi test, senza dimenticare che sia per Rossi che per la Rossa uno dei tasselli decisivi resta l'entusiasmo e il sostegno di milioni di tifosi. E allora si può e si deve sognare. Ancora una volta.