Basata sulla GTS 300, propone particolari inediti, finiture raffinate e ed una targhetta numerata. Scopriamo insieme l’edizione speciale targata Piaggio
La base è quella che conosciamo, una Vespa GTS 300, ma in questa veste non l'avevamo mai vista. Questa edizione speciale va ad omaggiare le Vespa Sport Sei Giorni che nel 1951 conquistarono ben nove medaglie d'oro sulle strade della famosa gara internazionale.
La linea è quella moderna, ma sono tanti i richiami al passato come il sempre bellissimo faro basso sul parafango anteriore, i dettagli cromati, la strumentazione vintage, il piccolo cupolino brunito. Il tutto in una moderna scocca in acciaio impreziosita dai porta numero sullo scudo e sul codone che riportano rigorosamente il numero Sei, restando fedele ai colori e alla livrea della Squadra Corse di allora.
I cerchi e il terminale sono neri, così come la sella "finto monoposto" e i loghi su cerchi e coda sono rossi: piccoli dettagli che ne sottolineano la sportività. Nel retroscudo una targhetta numerata ci ricorda che siamo in sella ad una Special Edition.
Il propulsore di questa Vespa resta il monocilindrico da 278 cc, quattro tempi, quattro valvole, raffreddato a liquido e ovviamente ora Euro 4. I cavalli sono 21, a 7.750 giri, solo uno in meno rispetto alla versione Euro 3.
La sella, in doppio rivestimento con cadenino, impunture elettrosaldate e cuciture bianche a contrasto, ha un look monoposto ma è in realtà omologata per due.
Da soli poi, si sta più che comodi: la grande scocca lascia possibilità di movimento, le ginocchia sono ben lontane dallo scudo e la sella a 790 mm da terra permette di guidare comodi e metter giù bene i piedi a tutte le stature.
Questa Vespa ben si presta non solo al percorso casa-lavoro ma anche e perché no a qualche bella scorrazzata fuori porta. Noi ci siamo goduti percorsi stretti e tortuosi, e tante tante curve, senza mai sentire la mancanza di qualche cavallo o del comfort, che la Sei Giorni ci ha dato senza noie per tutta la giornata.
Grazie anche alle sospensioni, ottimamente tarate e regolabili al posteriore in base alle proprie esigenze, ma già confortevoli nella versione standard sia su terreni dissestati che nella guida un po' più sprint.
Buona anche la frenata, i due dischi fermano senza problemi i 148 chili della Vespa, anche se non sarebbe male del mordente in più al posteriore. Unica nota dolente di questa Vespa Sei Giorni, ma si sa l'esclusività si paga, è il prezzo: per mettersela nel box ci vogliono 6.290 Euro, franco concessionario.
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