Test SBK 2018: Rea è il più veloce a Phillip Island

Motori

Carlo Baldi

Nei test precampionato in Australia Rea con la Kawasaki migliora ancora e conclude in prima posizione davanti al compagno di squadra Sykes e a Melandri con la Ducati. Quarto tempo per Laverty (Aprilia), progressi per Baz e Razgatlioglu. Questo sabato al via il mondiale 2018 su Eurosport (canale 210 della piattaforma Sky)

Le Kawasaki di Rea e Sykes

Rea è stato il più veloce in questi due giorni di prove svolte sulla pista di Phillip Island, in preparazione al primo round del campionato mondiale Superbike che inizierà venerdì sul bellissimo tracciato australiano. Avevamo scritto che il suo terzo tempo di ieri non doveva trarre in inganno, visto che la sua prestazione era stata condizionata da una caduta e soprattutto dal forte vento, le cui raffiche improvvise mettevano a rischio l’equilibrio dei piloti. Nel day2 con meno vento, Johnny ha potuto spingere di più e il suo best lap si è abbassato di quasi sette decimi. Lo ha fatto nella sessione del mattino, nonostante una innocua scivolata, mentre in quella del pomeriggio si è concentrato sull’usura delle gomme, così importante su questa pista, percorrendo molti giri con pneumatici usurati.

Sykes ha abbassato il tempo del primo giorno, anche se solo di tre decimi circa: ma tanto è bastato per confermarlo al secondo posto della generale davanti a Melandri. Tom è apparso soddisfatto, ma soprattutto contento di essere uscito incolume da una caduta che lui stesso ha definito molto brutta alla ben nota curva 11, che in passato ha creato molti problemi (a Davide Giugliano su tutti): “Devo ringraziare la Dainese ed il suo air bag - ha affermato - se sono tornato al box con le mie gambe”.

Sykes (foto: moto.it)

Le Ducati di Davies e Melandri

Non arrivano buone notizie dal box Ducati. Melandri, che il primo giorno era stato il più veloce in pista, nel day2 non si è ripetuto ed anzi ha girato poco più di tre decimi più lento. Un terzo posto non soddisfa il ravennate, sempre alle prese con problemi di stabilità in rettilineo. Questa pista gli piace e qui Marco ha sempre ottenuto ottimi risultati, ma il non poter risolvere l’annoso problema di assetto alla sua Panigale lo preoccupa ed innervosisce. “In rettilineo dove dovrei recuperare le forze e rilassarmi un attimo, mi trovo invece a dover domare la mia moto - ha dichiarato - ed è un problema che ci portiamo dietro ormai da un anno”.

Davies è notoriamente un “animale” da gara e, come fa spesso in questi test, ha preferito concentrarsi sul lavoro di messa a punto della sua Panigale, senza curarsi del tempo sul giro. Anche lui però è apparso preoccupato: nelle due sessioni di ieri ha leggermente migliorato il suo crono del primo giorno, ma resta comunque ad oltre un secondo da Rea.

Melandri (foto: moto.it)

Sorpresa Laverty, migliorano Savadori e Forés

Se nel day1 era stato Camier a stupire per il suo quarto posto, ieri è stato invece Laverty a portarvi a sorpresa la sua RSV4, grazie ad un giro di otto decimi più veloce rispetto a quello che aveva fatto segnare ieri. Il nordirlandese, autore di una scivolata a mezzora dalla fine del secondo turno, lancia un ottimo segnale all’Aprilia ed al team Milwaukee, confortato anche dal crono di Savadori, che si è migliorato di quasi un secondo ed ha chiuso al decimo posto. Soddisfazione nel team Barni Racing per il risultato finale di Forés, che sale di un gradino nella classifica dei tempi e chiude quinto grazie ad un lento, ma costante miglioramento: “Contiamo di fare bene anche nel weekend di gare – è stato il commento del team Principal Barnabò – perché su questa pista siamo costantemente veloci".

Laverty (foto: moto.it)

Le Yamaha di Van der Mark e Lowes

Le due Yamaha ufficiali viaggiano praticamente appaiate, con Van der Mark sesto davanti a Lowes. Tra i due la differenza è di soli pochi decimi, a conferma che la giovane coppia della casa di Iwata non riesce ad andare oltre quello che sembra essere il limite attuale raggiunto dalla R1. Leon Camier scende dal quarto all’ottavo posto, ma il suo resta comunque un bilancio più che positivo, in attesa che la sua CBR trovi qualche cavallo in più ed una conseguente maggiore competitività.

Progressi per Baz e Razgatlioglu

Un passettino avanti anche per Loris Baz, nono con la BMW Althea. Il francese sino ad ora lamenta in pratica le stesse difficoltà incontrate lo scorso anno da Torres, e da venerdì vedremo se il giovane talento transalpino ed i valenti tecnici di Genesio Bevilacqua riusciranno a far fare un salto di qualità alla teutonica S1000RR.
Razgatlioglu
 brucia le tappe, e questa mattina ha abbassato di un secondo netto il suo tempo di lunedì. Il “turchino” sta imparando in fretta a gestire l’elettronica della sua Ninja in versione SBK, che sembra essere l’unico ostacolo che si frappone tra lui e la top ten (se non addirittura qualcosa di meglio).

Dopo aver distrutto la F4 nella prima sessione di lunedì ed aver dovuto rinunciare alla seconda, ieri Jordi Torres si è migliorato di poco più di un decimo ed ha terminato al tredicesimo posto. La moto gli piace, così come la pista, ma il lavoro da svolgere per lui è ancora tanto.

Powered by moto.it