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Toyota, la fine di un incubo chiamato 24 ore di Le Mans

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La Toyota TS050-H sul traguardo di Le Mans 2018 (foto: Sutton Images)

Alla ventesima partecipazione, finalmente Toyota riesce a conquistare la 24 ore di Le Mans con una doppietta. Lo fa con la “stella” Alonso, Buemi e Nakajima (quest'ultimo al volante anche nel momento della terribile beffa del 2016). Ecco la storia dell’inseguimento della casa giapponese alla regina delle corse endurance

24 ORE DI LE MANS, TRIONFA FERNANDO ALONSO

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La Toyota è arrivata quest’anno a Le Mans da grande favorita, come unico impegnato con prototipi ibridi nella top class LMP1. Oltre a questo il team Gazoo ha schierato Fernando Alonso al volante della n°8 in squadra con Buemi e Nakajima. La vittoria era quasi un obbligo per il costruttore giapponese che, però, ha uno storico sul circuito de la Sarthe fatto di beffe e delusioni terribili. Per ben 5 volte Toyota è arrivata seconda e quattro di queste potevano essere delle facili vittorie…una vera e propria maledizione! Ecco il racconto delle sventure finalmente dimenticate.

1992 - Toyota seconda con la TS010. Vince Peugeot con 6 giri di vantaggio

I primi anni ‘90 sono periodo di crisi per l’endurance mondiale, la formula 3.5 litri è troppo costosa e la presenza in griglia delle case ufficiali si riduce a Peugeot, Mazda e Toyota.
E’ un problema al motore, sopraggiunto domenica mattina, a bloccare la rimonta dell’equipaggio della Toyota di Sekiya / Raphanel / Acheson. Per la n. 33 non è possibile mettere pressione sulla Peugeot leader della corsa a causa dello stop prolungato ai box, che fa perdere 15 minuti.

1994 - Toyota ad un solo “maledetto” giro dalla Porsche

La Toyota più competitiva nell’edizione del 1994 della maratona francese è quella di Martini e Krosnoff, che avrebbero dovuto avere come terzo compagno Roland Ratzenberger, rimasto ucciso nel tragico weekend di Imola nel quale perì anche Ayrton Senna. A sostituire lo sfortunato pilota austrico il team chiama Eddie Irvine. Sulla 94C-V viene comunque lasciato, come tributo, il nome di Ratzenberger al quale sarebbe stata certamente dedicata la vittoria.
La Toyota sembra pronta a riscattare la sconfitta di due anni prima fino a quando, a 90 minuti dalla fine, un problema al cambio costringe la macchina ad uno stop, che costa 5 giri. Fine dei sogni di gloria malgrado la furiosa rimonta di Irvine che riesce comunque ad agguantare il secondo posto alle spalle della Porsche 962…la maledizione continua.

1999 - la GT-One sconfitta ad un’ora dal termine

Toyota schiera a Le Mans tre bellissime GT-One che hanno il compito di lottare contro i colossi tedeschi BMW (in collaborazione con la Williams F1) e Mercedes. Il tallone d’Achille della TS020 è la gestione degli pneumatici che hanno la pericolosissima tendenza ad esplodere. Due prototipi su tre sono messi KO proprio da questo problema, mentre il terzo equipaggio “all-japan” con Katayama / Tsuchiya / Suzuki è ancora in gioco e sta rimontando furiosamente sulla BMW leader della corsa.
Dopo 23 ore di gara, quando il gap si è ridotto sotto il minuto, anche l’ultima GT-One in pista viene sorpresa dallo scoppio di un pneumatico ad oltre 350 km/h. Con un gran controllo Katayama riesce a tenere la macchina e poi a riportarla ai box. Secondo posto al sicuro, ma per la terza volta in sette anni la vittoria sfuma all’ultimo momento.

2013 - la TS030 Hybrid non regge il passo dell’Audi

Nel 2013 la Toyota, tornata un solo anno prima alla 24 Ore, non è in grado di reggere il passo della dominante Audi. Troppo veloci le R18 e-tron quattro schierate dal Team Joest. È solo l’affidabilità, fattore critico nella regina delle corse di durata, a permettere alla TS030 di Davidson / Sarrazin / Buemi di salire al secondo posto, il quarto della storia Toyota a Le Mans.

2016 - la beffa terribile, stop all’ultimo giro

Battaglia dal via fino letteralmente all’ultimo giro tra Porsche e Toyota nell’edizione della 24h di Le Mans del 2016. A due ore dalla fine, la Toyota di Nakajima / Davidson / Buemi è ancora in testa e sembra destinata ad una meritata vittoria, dopo tante delusioni e 18 tentativi infruttuosi. Ma il destino è pronto ad accanirsi sulla casa giapponese ancora una volta ed in modo terribile e lo fa sotto forma di un problema al sistema ibrido. Quando manca un solo giro al termine la n.5 si ammutolisce transitando sul traguardo. Vince incredibilmente la Porsche, tra la disperazione di tecnici e piloti della casa giapponese.

Foto:
1992 - Twitter @ingram07
1994 - @PFF1
1999, 2013, 2016 - Sutton Images