Dopo 24h Le Mans e il Mondiale Costruttori Rally, arriva il trionfo tanto atteso nella Regina dei Raid per il costruttore giapponese
Gara perfetta per la Toyota
Fin dall’inizio di questa edizione 2019 della Dakar, Al-Attiyah ha dimostrato di saper correre con intelligenza, riuscendo a riconoscere quando richiedere il massimo dalla sua Toyota Hilux e quando invece controllare la gara, limitando gli eccessi ed evitando rischi. La sua si è dimostrata la strategia vincente, quella che ha portato il pick up del team ufficiale Toyota Gazoo Racing a una vittoria storica, la prima della marca. Senza alcun dubbio anche il lavoro del reparto corse di Gazoo ha saputo fare la differenza, fornendo al qatariota una Hilux più veloce e affidabile rispetto a quella delle scorso edizioni, che gli ha permesso di vincere tre tappe dominando sugli avversari, prendendo la leadership della classifica dopo la terza tappa e di vincere la terza Dakar in carriera.
Dimenticare in fretta
Tra gli sconfitti di questa edizione ci sono i tre Buggy MINI a due ruote motrici X-Raid. Le due punte dell’attacco Mini, Sainz e Peterhansel nonostante abbiamo vinto delle tappe, hanno avuto numerose difficoltà. Lo spagnolo tra rottura della sospensione e problemi elettrici è usciti ben presto dai candidati alla vittoria finale, mentre il francese – il re della Dakar - è stato costretto al ritiro dopo che un incidente ha messo ko il navigatore, David Castera. Il terzo Buggy, quello di Despres, è l’unico che dopo la decima tappa rientra nella top 10, sebbene in quinta posizione e con un ritardo di 02H 48' 43''.
Decisamente meglio per le MINI JCW 4x4 grazie a Nani Roma che, con una gara “ragionata”, è riuscito ad approfittare dei problemi dei rivali agguantando la seconda posizione finale, seppur a 46’42 da Al-Attiyah (unico sotto al gap di un’ora). Anche le altre 4x4 hanno concluso l’edizione nella top ten: Przygonsky quarto a 02H 28' 31'', Al Rajhi settimo a 4.30'56" e Garafulic ottavo a 7.57'58".
Loeb sempre velocissimo
Chi ha avuto non pochi problemi durate questa edizione della Dakar è stato Loeb che ha portato in Sud America la Peugeot 3008 DKR, senza il supporto della casa madre. Da privato il fenomeno francese ha chiuso in terza posizione a 01H 54' 18'' da Al-Attiyah, vincendo ben quattro tappe (su 10). Sarebbero state addirittura cinque se la duplice rottura della trasmissione non lo avesse messo ko nell’ultima speciale (avrebbe potuto chiudere al secondo posto in classifica generale).