Rally WRC: Rovanpera sempre più padrone del Mondiale dopo la tappa in Kenya

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Gabriele Cogni

©Getty

In Kenya doveva essere una gara da attendista quella del giovane finlandese. E' invece stata una gara da protagonista. Una vittoria, la quarta su sei gare, che scava un solco ancora più profondo tra lui e i rivali

Nella gara più difficile, contro gli avversari più ostici, è stato ancora una volta Kalle Rovanpera a dettare legge. Un risultato che ha quasi dell’incredibile se si pensa al già siderale vantaggio che il pilota Toyota aveva sulla concorrenza prima di arrivare in Africa, ed alle mille insidie disseminate per la savana keniota. Era logico aspettarsi un Rovanpera attendista, che pensasse soprattutto a stare lontano dai guai invece di attaccare la concorrenza. La logica è stata però soverchiata dai fatti. Kalle non ha solo vinto la gara ma è anche stato il pilota che ha vinto più prove speciali (5). Un’impresa degna dei migliori Loeb e Ogier, che pure erano presenti in gara ma che si sono dovuti arrendere alla forza della Yaris numero 69. Il ragazzo di Jyväskylä sembra tutt’uno con la vettura, che assiste il suo talento in tutto e per tutto. Quel feeling tra uomo e macchina che i piloti ben conoscono e, spesso, rincorrono. Rovanpera l’ha trovato con la Yaris Rally1 e questo gli permette di essere spesso più veloce degli altri senza dover guidare al limite. Una condizione mai così evidente come al Safari, dove Rovanpera ha dato la sensazione di dominare senza prendersi mai grossi rischi.

Toyota al top

Non c’è solo la stella di Kalle ad illuminare il weekend della Casa nipponica. Con quattro vetture nei primi quattro posti, Toyota ha realizzato un vero e proprio en-plein in Kenya. Rovanpera, Evans, Katsuta e Ogier (rallentato da una foratura nella prima tappa) hanno infatti chiuso nell’ordine confermando la velocità e l’affidabilità della Yaris Rally1. Una variabile, quella della tenuta meccanica delle nuove vetture ibribe, che inizia a marcare una differenza importante tra i team. Classifica costruttori docet.

Hyundai flop

A fare da contraltare all’esaltante momento di Toyota c’è infatti Hyundai. La vittoria in Sardegna è stata lo specchio per le allodole, il Safari la cartina tornasole della dura realtà. Tanak si è ritirato sia sabato (per problemi all’albero di trasmissione) che domenica (per la rottura dello sterzo). Solberg, dopo due tappe incolore, è stato rallentato da problemi al motore domenica ed ha chiuso solo decimo. Ed anche Neuville è stato subito attardato da problemi di potenza venerdì e da quelli all’alternatore sabato. La magra consolazione per il belga è che, almeno lui, ha portato a casa qualche punto in più: 15 per la precisione (10 per il quinto posto in gara e 5 per la vittoria di Power Stage). Troppo poco per un costruttore che sta investendo quanto se non più di Toyota nel programma WRC.

Ford shock

Weekend difficile anche per Ford M-Sport che ha visto tutte le sue vetture fermarsi ripetutamente, sia per problemi meccanici che per errori degli stessi piloti. Fourmaux e Greensmith hanno chiuso fuori dai punti a causa delle tante penalità accumulate nei tre giorni di gara. Loeb è dovuto ricorrere al Super Rally dopo essersi dovuto ritirare a metà della prima tappa per un principio di incendio sulla sua Puma Rally1. Il nove volte campione del mondo è comunque riuscito a chiudere ottavo, nonostante le penalità. Stessa sorte è toccata a Craig Breen, ritiratosi sull’ultima PS della prima tappa per problemi allo sterzo e poi risalito in sesta posizione assoluta dopo essere rientrato in gara.

La classifica iridata piloti (Top 5) dopo il Safari Rally Kenya:

  • Rovanpera 145 punti
  • Neuville 80
  • Tanak 62
  • Katsuta 62
  • Breen 60

 

La classifica iridata costruttori dopo il Safari Rally Kenya:

  • Toyota 246 punti
  • Hyundai 184 
  • Ford 144