Superbike Donington, il bilancio del weekend: Razgatlioglu e Yamaha tornano a far paura
superbikeWeekend perfetto a Donington per Razgatlioglu: Toprak fa tripletta e si rilancia per il titolo, Bautista scivola, ma Rea non ne approfitta fino in fondo. Prossimo appuntamento in Repubblica Ceca nel weekend del 29-31 luglio
Una Donington stranamente calda ha ospitato il quinto round della Superbike 2022. Una location storica, teatro del primo appuntamento di sempre del campionato nel 1988 e che lo scorso anno rimescolò le sorti del mondiale con la caduta di Jonathan Rea. Quest’anno il copione non è stato così diverso, con la scivolata di Bautista che ha permesso ai suoi rivali di ridurre il gap in classifica. Rea forse non ha sfruttato appieno l’occasione, mentre là davanti una fenice è risorta dalle sue ceneri: Toprak Razgatlioglu ha ottenuto la prima tripletta in carriera e ha ufficialmente rilanciato le sue quotazioni per la lotta iridata. Questo e altro nell’analisi dell’ultimo weekend del mondiale Superbike.
UP
Toprak Razgatlioglu – La Superpole Race vinta a Misano poteva non convincere del tutto, ma l’aspetto motivazionale non va mai sottovalutato quando si parla del campione del mondo. Il feeling con la Yamaha R1 è tornato quello del 2021 e su una pista che adora il turco ha fatto saltare il banco. Dopo sessioni di prove “normali” emerge con prepotenza in gara: le tre vittorie lo portano sotto i cinquanta punti di distacco da Bautista e ora sembra poter lottare ad armi pari.
Scott Redding – Donington è sempre stata terreno di caccia per BMW, che su una pista "da guidare" vede i suoi problemi contare un po’ meno. Dal canto suo Scott mette una voglia matta e tanto cuore per domare una M1000RR che non sta mai dritta. Vederlo guidare (e lottare con Alex Lowes) è al contempo un piacere e una sofferenza per la fatica che deve fare, ma i suoi sforzi lo premiano col primo podio dell’anno in Superpole Race e un quarto e un quinto posto nelle gare lunghe. Solo applausi.
DOWN
Jonathan Rea – Il ritmo gara imprendibile mostrato nelle libere e il nuovo record della pista in Superpole lasciavano presagire un weekend di dominio per il nordirlandese, che invece non ha armi per contenere Razgatlioglu. In Gara 1 si intestardisce su una modifica di setup che si rivela sbagliata, in Gara 2 da metà gara in poi soffre di un problema con i freni. La caduta di Bautista lo riporta vicino in classifica ed è il lato positivo di un round agrodolce. Però attenzione: la sua forza è sempre stata quella di massimizzare la prestazione, raccogliere punti pesanti e capitalizzare sulle defaillances degli altri. Insomma, sta vivendo un classico campionato "alla Rea", quindi mai darlo per vinto. In tutto questo, è appena arrivato il rinnovo del contratto con Kawasaki per le stagioni 2023/2024.
Andrea Locatelli – Incappa nel peggior fine settimana della stagione, nel quale non riesce mai ad essere la prima delle seconde guide e non va oltre l’ottavo posto di Superpole Race e Gara 2. Il weekend parte male con una caduta all’inizio della FP1 e il ritardo nel lavoro lo condiziona fino alla fine. La prossima tappa a Most potrebbe essere già un’ottima chance per recuperare, anche perché ora Michael Rinaldi è molto vicino in classifica, a soli cinque punti.
Eugene Laverty – Nel weekend in cui Redding porta sul podio la BMW e Loris Baz lotta per la top-10, il suo compagno di squadra Laverty non raccoglie nemmeno un punto. Ventesimo in Gara 1, ventitreesimo in Superpole Race, ritirato in Gara 2: stando a Eugene, per tutto il fine settimana lui e il team non sono mai riusciti a far lavorare la gomma posteriore. Baz però lo sta surclassando e ha il triplo dei suoi punti: che la fiammella stia cominciando a spegnersi?
FUORI CLASSIFICA
Alvaro Bautista – E se il suo weekend non fosse del tutto negativo? Quest’analisi vuole sottolineare un aspetto molto specifico, perché ovviamente la caduta di Gara 1 gli è costata molti punti e ha un po' riaperto i giochi. Tuttavia, gli errori accadono e c’è un fatto che ancor più della scivolata mi ha colpito: Bautista ha chiuso secondo in Gara 2 e forse lo avrebbe fatto anche in Gara 1, ovvero sempre davanti a Rea. Donington è storicamente una pista ostica per Ducati, specialmente per la debordante Panigale V4R, ma la chimica del pacchetto moto-pilota ha permesso di superare quell’impasse. Quel podio è rivelatore dello stato di forma di Alvaro.