Questa Ferrari ricorda la Rossa di Mad Max

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Biagio Maglienti

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Il podio di Portimao della Ferrari guidata da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, ha riportato alla mente un'impresa di Mad Max Papis con un'altra Ferrari (333SP) a Daytona

PORTIMAO, TUTTI I RISULTATI

Bella, bellissima e veloce oltre che affidabile. Secondo podio consecutivo dopo essersi schierata al via del campionato del Mondo Endurance: questa Ferrari fa sognare i tifosi italiani. Così come fece sognare i tifosi italiani alla 24 ore di Daytona, quando “Mad Max” al secolo Max Papis, partito dal fondo della griglia arrivò secondo. Questa 499 assomiglia in modo particolare alla 333SP di allora. I colori erano gli stessi, quel giallo e rosso che ne hanno segnato la storia. Ed è bello rivederla sul podio adesso, come fu bella vederla sul podio con quel “matto” di Max allora. Era il 1995 e il pilota italiano dopo la delusione della F1, partì alla volta degli Stati Uniti, grazie alla chiamata di Mario Vecchi, allora con un ruolo importante all’interno della CSAI, ma soprattutto grazie e Piero Ferrari che nell’ombra voleva a tutti i costi che quel team italiano mettesse le ruote sul catino (mezzo nel caso della 24 Ore) più importante d’America. Il team era di Giampiero Moretti che faceva anche il pilota. La storia racconta che un improvviso sciopero dei Media americani, regalò un palcoscenico pressochè esclusivo a Daytona, gara d’apertura della stagione motoristica. La Ferrari 333 partiva dalle retrovie. Moretti si fece male dando il cambio all’altro suo compagno di squadra che non era al top della forma. Tutto il team quindi rimase nelle mani di un giovane pilota dal cognome strano, impronunciabile per il telecronista, che così aggirò l’ostacolo chiamandolo “Mad Max”. Anche perché ne aveva tutte le ragioni in quanto stava per essere il protagonista di una rimonta entusiasmante. Italiano, di bella presenza, matto e soprattutto con tanta fame di rivincita, il Massimiliano nazionale non vinse quella gara, ma arrivò secondo e si fermò senza benzina dopo soli 400 metri superata la bandiera a scacchi. Un successo credetemi. Dalla Florida e per tutti gli Usa, oltre che in Italia, risuonò un solo nome “Mad Max”. La macchina era la nonnetta di questa bellissima 499 e l’auspicio è che la giovane “rampante” colga la stessa rocambolesca fortuna della sua progenitrice. Il colore c’è, gli italiani che la guidano ci sono, i risultati iniziano ad arrivare… il secondo gradino del podio e già arrivato due volte, ormai ci siamo.