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IndyCar, subito in pista dopo la Indy500: domenica il GP di Detroit

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Matteo Pittaccio

FOTO da Chip Ganassi Racing - X

Come da tradizione Detroit accoglie la IndyCar a pochi giorni dalla conclusione della Indy500. Si torna in un cittadino con Palou leader della classifica. Gara live domenica su Sky Sport F1 alle 18:25, in streaming anche su NOW

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Messa alle spalle la 108esima 500 Miglia di Indianapolis la IndyCar si sposta immediatamente in Michigan per correre il GP di Detroit, sesta tappa della stagione 2024. Tutto il paddock arriva nel cuore pulsante della General Motors con ancora ben chiare le immagini della Indy500, vinta da Josef Newgarden al termine di uno storico scontro con Patricio O’Ward, battuto a due curve dalla fine. Ora, però, si volta pagina, tornando nel cittadino più ostico del calendario per 100 durissimi giri

Alla gara di casa di Chevrolet si arriva con Chip Ganassi Racing che detta legge in classifica piloti: Alex Palou, 1° nel GP di Indianapolis, 5° nella Indy500 ed ultimo vincitore del GP di Detroit, è a quota 183 punti con 20 di margine su Scott Dixon, seguito a sua volta da un Will Power staccato di 26 lunghezze e determinato a cancellare immediatamente l’incidente di Indy. La vittoria nella 500 Miglia permette a Josef Newgarden di fare un bel balzo in classifica dopo il difficile avvio stagionale, mettendo una toppa alla squalifica di St. Petersburg e inserendosi al 7° posto con 61 punti di ritardo dalla vetta. Tra Power e Newgarden si piazzano O’Ward, Herta e McLaughlin, racchiusi in soli 3 punti.

 

Le novità a Detroit

Restando in tema Penske, da Detroit tornano le figure sospese da Roger in seguito alla violazione delle regole del Push-to-Pass nel round di apertura. Pertanto, ritroviamo al muretto Tim Cindric (Presidente e stratega di Newgarden), Ron Ruzewski (Managing Director e stratega di Power), Luke Mason (ingegnere di Newgarden) e Robbie Atkinson (Senior Data Engineer), tutti rimasti a casa nel mese più importante dell’anno. Inoltre, segnaliamo due novità nella lista iscritti. Meyer Shank Racing ha deciso di sostituire Tom Blomqvist con Hélio Castroneves per Detroit e Road America, scelta nata dal problematico esordio dell’anglo-svedese in IndyCar. L’incidente al primo giro nella Indy500, evento in cui sono stati coinvolti anche Ericsson e Fittipaldi, non ha di certo aiutato Blomqvist, che ha definito questo periodo come uno dei peggiori della sua carriera. Un vero peccato considerando quanto fatto dal figlio d’arte nell’endurance, disciplina in cui ha vinto due volte la 24 Ore di Daytona e il titolo IMSA 2023. La seconda novità riguarda il ritorno in IndyCar di Tristan Vautier, scelto da Dale Coyne per correre sulla #51. Il 34 francese, appena confermato nel ruolo di riserva da Cadillac-Ganassi per la 24 ore di Le Mans, è il quinto pilota diverso a guidare la stessa auto, seguendo Colin Braun, Nolan Siegel, Luca Ghiotto e Katherine Legge. Negli ultimi anni Vautier si è dedicato principalmente all’endurance, vincendo la 12 ore di Sebring 2021 con Sébastien Bourdais e Loic Duval e correndo nel FIA WEC 2023 con Vanwall. Tuttavia, Tristan non gareggia in IndyCar dal Texas 2017, quando proprio Coyne lo chiamò per sostituire Bourdais (infortunatosi a Indianapolis). Quella di Detroit sarà quindi una difficile sfida per Vautier, ma la sua esperienza potrebbe comunque aiutare un team decisamente in difficoltà.

 

Detroit, tra lunghi rettilinei e curve insidiose

Passando al nuovo layout, notiamo come la maggior parte delle curve sia ad angolo retto, per un totale di 10 pieghe che portano la lunghezza a 1.7 miglia (2,3 km), attraversando Jefferson Avenue, Bates Street, Atwater Street, St. Antoine, Franklin Street e Rivard. L’unica parte riutilizzata del circuito anni ’80 e ‘90 è St. Antoine, curva 8 e 9, le vecchie “Ford”. Oltre a disporre del rettilineo più lungo tra i cittadini in calendario (0.7 miglia – 1,1 km), superiore anche al Memorial Bridge di Nashville, il circuito presenta un’altra caratteristica singolare: la pit lane sdoppiata. Per risparmiare spazio, infatti, gli organizzatori hanno deciso di posizionare le piazzole in due lati opposti della corsia box, nella quale i meccanici delle squadre lavoreranno gli uni di fronte agli altri. Per questo motivo quello di Detroit è uno dei pit stop più corti dell’anno: solamente 20 i secondi richiesti per cambiare gomme, fare rifornimento e tornare in pista. La frenata più decisa della pista, invece, è situata all’altezza di curva 3, appena dopo il km di rettilineo. Sul fronte strategico la tattica vincente dovrebbe essere la due soste, siccome un pieno di bioetanolo permette di percorrere fino a 35 giri. Tuttavia, l’alto rischio di neutralizzazioni (nel 2023 ben 7) potrebbe dare modo a piloti e squadre di diversificare il piano di gara.

Il programma del GP di Detroit LIVE su Sky

  • La 27^ edizione del Gran Premio di Detroit andrà in onda in diretta su Sky Sport F1 (canale 207) domenica 2 giugno alle 18:25, in streaming anche su NOW.